Home FixingFixing Leon Engineering, estrazione del gas naturale: pro e contro del fracking

Leon Engineering, estrazione del gas naturale: pro e contro del fracking

da Redazione

Il fracking è una tecnica “non convenzionale” adottata per l’estrazione di gas naturale (shale gas) o petrolio dalle porosità di una formazione rocciosa di origine argillosa detta scisti (“shale” in inglese).

 

di Sara Bollini

 

Il fracking è una tecnica “non convenzionale” adottata per l’estrazione di gas naturale (shale gas) o petrolio dalle porosità di una formazione rocciosa di origine argillosa detta scisti (“shale” in inglese).

Una tecnica di estrazione “tradizionale” prevede la perforazione verticale di una roccia contenente idrocarburi tramite una trivella la quale tuttavia, non riesce ad aprire tutti i pori della formazione rocciosa che intrappolano al loro interno il gas. Con il fracking invece, una volta giunti ad una certa profondità viene iniettato nel sottosuolo un liquido pressurizzato in grado di frantumare la roccia circostante creando nuove fessurazioni o ampliando quelle preesistenti e liberando di conseguenza il gas. Il fracking rende possibile l’estrazione di gas naturale e petrolio da formazioni rocciose molto profonde, che spesso non presentano porosità e permeabilità sufficienti tali da giustificare un’estrazione economicamente conveniente. L’imponenza dell’operazione, che prevede l’impiego di 7-14 milioni di litri d’acqua satura di sostanze chimiche, non può che suscitare forti opposizioni sia nell’opinione pubblica sia tra gli esperti di tutto il mondo. A rassicurarli non bastano le conclusioni di uno studio della Duke Univesity riportate dall’associazione Shale Gas Europe, secondo cui la ricerca di idrocarburi attraverso la fratturazione delle rocce “non è responsabile della contaminazione dell’acqua” affermando invece che “le potenziali preoccupazioni sulla contaminazione dell’acqua siano più probabilmente associate a problemi di integrità dei pozzi, del cemento o del rivestimento” (ANSA). Sebbene i petrolieri assicurino la perfetta impermeabilizzazione dei pozzi, sono moltissimi gli stati del Nord America le cui falde acquifere nei pressi delle zone estrattive risultano essere gravemente inquinate. Un altro rischio attribuito alla frantumazione idraulica della roccia per l’estrazione di gas e petrolio, è quello di provocare una variazione sostanziale di quella che è la conformazione originaria del sottosuolo, aumentando l’attività sismica del territorio in prossimità del sito di estrazione. Esistono diversi studi che mettono in luce la correlazione tra fracking e terremoti in USA. Su “Science” è stato mostrato come il numero dei sismi per anno da quando sono iniziate le fratturazioni nel 2008 è aumentato di oltre 40 volte rispetto al lasso di tempo intercorso dal 1976 al 2007.

Quello che si sta verificando a livello mondiale e in particolare negli USA, è che lo sviluppo di tale tecnica sta avvenendo nonostante vi siano notevoli lacune conoscitive riguardo le sue conseguenze sulla natura, dato che una valutazione scientifica esaustiva dell’impatto ambientale causato dal fracking ancora non è stata completata.

In Italia non esiste una vera e propria legge al riguardo. Il governo ha recentemente spiegato che “non esistono sul territorio nazionale giacimenti di gas o olio da scisto di rilevanza commerciale e che, comunque, la significativa urbanizzazione renderebbe impraticabile la tecnologia della fratturazione idraulica ad alto volume. La fratturazione idraulica per la coltivazione di shale gas è esclusa dalla Strategia energetica nazionale”.

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento