Home FixingFixing Le proposte di semplificazione convincono ANIS, che rilancia

Le proposte di semplificazione convincono ANIS, che rilancia

da Redazione

C’è massima condivisione sullo scopo dei vari provvedimenti ipotizzati, come l’introduzione della SCIA e del silenzio assenso e l’annunciata fine del regime delle “licenze a operare”, ma anche qualche perplessità sui singoli interventi.

anis consiglio direttivo

 

di Daniele Bartolucci

 

Semplificare la vita alle imprese, perché possano investire le proprie risorse (e il loro tempo) in ciò che sanno fare meglio: lavorare e produrre. E’ questo l’obiettivo che ANIS da sempre pone tra le priorità della propria azione, ma anche per il Paese, con la consapevolezza che ciò si riflette positivamente sul reddito, quindi sui consumi e sul gettito fiscale. Questo obiettivo sembra essere oggi anche quello del Governo, che attraverso un Gruppo di Lavoro specifico ha formulato una serie di proposte volte a sburocratizzare e velocizzare diverse procedure riguardanti il rapporto tra Pubblica Amministrazione, imprese e cittadini. Sui singoli interventi, però, il confronto è aperto, ad esempio sulle Commissioni: se da un lato il Governo ha intenzione di ridurne il numero, anche eliminandone alcune, per ANIS è invece opportuno mantenerne altre, preservandone il ruolo di “seconda istanza” laddove ci siano norme complesse e possibili dubbi interpretativi da parte degli Uffici.

 

DAL DOING BUSINESS ALLA COMPETITIVITÀ


Proprio in queste settimane si sta discutendo dell’ultimo report Doing Business della Banca Mondiale: la posizione di San Marino, seppur lievemente migliorata rispetto agli anni precedenti (vedi Fixing nr. 41), non è ancora soddisfacente. Al di là della classifica, questo programma permette di evidenziare i settori dove il sistema Paese è poco competitivo e attrattivo: alcuni sono ambiti delicati, come l’accesso al credito (quindi banche e finanziarie), altri invece sono migliorabili con semplici norme, senza grandi e complicate riforme, che comunque vanno completate. Ed è su questi aspetti che punta anche ANIS, consapevole che la burocrazia tolga punti preziosi di competitività all’intero sistema, oltre al fatto che “da fuori ci guardano”, come ha detto qualcuno anche in questi giorni, e l’essere all’88esimo posto su 190 non è il miglior biglietto da visita per presentarsi all’estero.

 

ANIS: “CONDIVIDIAMO LO SCOPO DI QUESTA PROPOSTA”


Come detto, ANIS ha sempre stimolato il dibattito sul tema, facendo proposte e mettendo a disposizione tutta la competenza e l’esperienza derivante dall’operatività quotidiana sui vari mercati delle proprie aziende associate. Per questo l’Associazione, nella lettera inviata in questi giorni al Governo, non ha remore nel commentare subito che “condividiamo profondamente lo scopo perseguito dall’Esecutivo, in quanto riteniamo che la riduzione del numero di procedure, tempistiche e costi necessari per avviare un’attività di impresa nonché l’eliminazione di tutte le pratiche burocratiche da evadere nell’attività quotidiana delle aziende siano di primaria importanza per lo sviluppo dell’economia sammarinese. Così come condividiamo e sosterremo la volontà di rafforzare l’attività di controllo a posteriori eliminando tutte le verifiche ex ante”.

Sui singoli interventi, però, auspica il confronto, perché non tutto è pienamente condivisibile. L’esempio sono le Commissioni: “L’ostacolo ad una maggior velocità ed efficienza all’attività amministrativa non è sempre rappresentato dalle Commissioni e dagli Organismi Istituzionali che intervengono sull’attività di impresa, ragione per cui riteniamo si debba procedere con la verifica puntuale, Commissione per Commissione, al fine di valutare e così distinguere quelle che svolgono un compito fondamentale apportando valido contributo da quelle superflue e quindi eliminabili”.

 

“COMMISSIONI, IL RUOLO DI SECONDA ISTANZA”


Come noto, il Governo ha intenzione di eliminare diverse Commissioni, al fine di velocizzare le procedure. In linea di principio, anche ANIS è d’accordo: “L’ipotesi che in prima istanza siano i dirigenti delle varie UO a dover rispondere certamente favorirà un processo di responsabilizzazione e accelererà i tempi di risposta all’utenza”.

Ma “siamo perplessi per quanto riguarda l’ipotesi di una Commissione unica con composizione variabile, che ci pare possa risultare di difficile attuazione, poco efficace e intempestiva, anche perché risulterebbe estremamente numerosa se si vuole garantire la partecipazione di tutti i soggetti interessati”. Inoltre, “riteniamo che le attuali Commissioni debbano quanto meno rimanere quali organi di seconda istanza (così come indicato anche dal Governo, ndr), al fine di evitare l’immediato ricorso giurisdizionale. La presenza delle parti sociali nelle diverse commissioni, infatti, rappresenta e ha sempre rappresentato non solo un valore di partecipazione, ma anche un contributo di competenza e professionalità”.

Va da sé che una delle più importanti Commissioni per le imprese sia quella per il Lavoro: “In questa fase di transizione e di riorganizzazione dell’attuale Ufficio del Lavoro ed in futuro dell’Ufficio Attività Economiche, sarebbe opportuno che la stessa mantenesse tutte le proprie funzioni”.

Senza dimenticare il Consiglio dei XII, per il quale ANIS condivide la visione del Gruppo di Lavoro: una profonda revisione dei suoi poteri, se non l’abrogazione stessa, nell’ambito dell’autorizzazione per l’acquisto dell’abitazione degli imprenditori non residenti.

 

VIA LIBERA A SCIA E SILENZIO ASSENSO

 

Una delle proposte più innovative, che comporterà un cambio di passo per la Pubblica Amministrazione è l’introduzione del Silenzio Assenso, che vede favorevole anche ANIS, “per le ovvie ragioni di velocizzazione delle procedure ed anche per una maggiore responsabilizzazione dell’amministrazione”.

Altra svolta epocale è l’introduzione della SCIA, ovvero la Segnalazione Certificata Inizio Attività per l’Edilizia e per il Codice Ambientale. Anche in questo caso ANIS è favorevole, ma chiede garanzie che le autocertificazioni non aumentino i costi per le imprese. Inoltre è opportuna la velocizzazione dei processi autorizzativi da parte della P.A.

La cosa più interessante, comunque, è il salto culturale insito nella SCIA, perché si passerà dalle verifiche prima dell’autorizzazione (i cosiddetti controlli ex-ante, che imbrigliano l’iniziativa imprenditoriale e spesso fanno perdere tempo prezioso a chi vuole avviare un’attività a San Marino) a quelli ex post, ovvero un sistema di controlli successivi. Il Governo e anche il gruppo di lavoro pare abbiano recepito questa necessità, ideando un insieme di interventi che responsabilizzi maggiormente i professionisti (maggiori compiti di certificazione) e gli imprenditori. In parallelo, c’è l’intenzione di eliminare il più possibile il passaggio in Commissioni, Comitati ed Istituzioni per l’autorizzazione, azzerando quelle sacche di discrezionalità che da tempo sono oggetto di valutazione critica da ogni punto di vista.

 

“ADDIO LICENZE, MA SI RIVEDANO I CODICI ATECO”

 

Un altro punto “rivoluzionario” per San Marino e su cui il Governo da tempo sta lavorando, è il superamento delle “licenze a operare”. Al vaglio un sistema alternativo alle licenze, basato sulla Comunicazione Unica: in pratica, per avviare un’impresa, l’interessato dovrà presentare allo Sportello Unico per le Imprese, per via telematica o su supporto informatico, la Comunicazione Unica per tutti gli adempimenti previsti, che varrà quale assolvimento degli stessi per l’iscrizione al registro delle imprese ed ha effetto, sussistendo i presupposti di legge, ai fini previdenziali, assistenziali, fiscali individuati tramite decreto, nonché per l’ottenimento del Codice Operatore Economico. Sarà quindi lo stesso Sportello Unico a rilasciare ricevuta quale titolo dell’immediato avvio dell’attività imprenditoriale, e ne darà notizia alle altre amministrazioni competenti. Per ANIS questo passaggio è condivisibile, ma deve essere accompagnato da “un’attenta revisione dei codici Ateco, il più possibile adeguata alle realtà imprenditoriali evitando che una classificazione statistica pregiudichi l’attività delle imprese”. L’evidenza del problema non è nuova: segnalazioni in tal senso sono arrivate da tempo e anche il Gruppo di Lavoro ne ha tenuto conto, ipotizzando una riforma complessiva in tempi celeri. Per le imprese significa avere una certezza in più e dei disagi in meno, l’auspicio di tutti è che si faccia bene e presto.

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