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In ANIS per conoscere meglio l’economia del Monte Titano

da Redazione

I 16 giovani dei “Soggiorni Culturali” nella sede degli Industriali. La storia dell’Associazione, i dati sulle imprese, gli accordi con l’UE. Il 20 luglio, nella sala corsi “Enzo Donald Mularoni”, Marta Bossi e Luca Barberini hanno illustrato il ruolo e il peso dell’industria manifatturiera.

Soggiorni Culturali

 

di Alessandro Carli

 

Mondo delle imprese, economia, internazionalizzazione e fiscalità. Su questi quattro settori si è svolto l’incontro tra l’Associazione Nazionale Industria San Marino e i 16 ragazzi e ragazze dei “Soggiorni culturali” (il progetto che ha lo scopo di diffondere la conoscenza della cultura sammarinese fra i giovani residenti nei paesi d’emigrazione e favorire gli scambi culturali fra le nuove generazioni di sammarinesi nel mondo). Il 20 luglio, nella sala corsi “Enzo Donald Mularoni” della sede dell’Associazione, Marta Bossi e Luca Barberini hanno illustrato il ruolo dell’Associazione. “ANIS è un sindacato dei datori di lavori e da oltre 70 anni è il punto di riferimento per fare impresa in Repubblica. L’Associazione rappresenta le aziende dell’industria manifatturiera ma anche altri settori, come ad esempio i servizi, l’edilizia, gli autotrasporti. Le aziende associate sono circa 300 e occupano oltre 6 mila addetti. L’industria manifatturiera comprende vari settori produttivi: metalmeccanico, chimici/farmaceutico, cartario, legno, arredamento, tecnologia dell’informazione e della comunicazione”. Manifattura che, grazie alle sue 525 imprese che operano sul territorio, dà lavoro a 6 mila persone.

Sul ruolo trainante del manifatturiero all’interno dell’economia del Paese, indicativi sono i numeri legati al “monte salari” (l’ammontare delle retribuzioni lorde percepite dai lavoratori dipendenti) che nel 2017, complessivamente (privato + pubblico) hanno superato i 522 milioni di euro, oltre 10 in più rispetto al 2016. La sola manifattura ha fatto registrare un monte salari di oltre 161 milioni, in crescita sia rispetto all’anno prima (153 milioni) e al 2015 (151 milioni).

L’azione dell’Associazione non si esaurisce solo all’interno della Repubblica ma collabora con Confindustria Roma e dialoga con l’Europa nonché con il mondo. ANIS offre alle imprese associate tutta una serie di servizi aggiuntivi attraverso Assoservizi Srl, per quanto riguarda sicurezza e ambiente, certificazioni e elaborazione paghe e INforma per quanto concerne la formazione. Presentato poi il giornale San Marino Fixing, l’unico settimanale economico della Repubblica.

Nella Repubblica, ha proseguito Marta Bossi, “i settori più sviluppati sono quelli della meccanica, della ceramica, del packaging, della chimica e dei mobili”.

Spazio poi ai numeri, aggiornati al 31 maggio 2018. La forza lavoro conta 22.489 persone, includendo 19.459 lavoratori dipendenti e 1.770 lavoratori autonomi. La maggior parte dei lavoratori è impiegata nel settore privato, mentre il settore pubblico impiega 3.723 persone. I disoccupati totali sono 1.260 (di cui 981 in senso stretto). Il tasso di disoccupazione è tra i più bassi della media europea.

“Per capire lo stato di salute di un Paese è interessante leggere i dati sul PIL. Dal 1999 fino al 2008 il PIL è stato in continua crescita, segnando mediamente un +5,77% all’anno. Dal 2009 in poi è sceso e solo dal 2015 è tornato a crescere. La perdita del PIL in 10 anni è stata del 30% circa.

Questo dato ha suscitato l’interesse dei presenti (Carla Santi, Norina Belen Rossini, Juan Pablo Vitale, Luca David Graziani, Carlos Eugenio Rossini, Lucas Nehuen Felici, Gonzalo Goni, Victoria Vazquez Guidi, Dana Felszer, Gisella Ivana Carattoni, Alexander Julian Capicchioni, Marina Foley, Veronica Ercolani, Molly Mularoni, Zoe Bautista e Florian De Marini oltre ai tutor Luca Guiducci di spagnolo, Beatrice Simoncini di inglese, Laura Francesca Barbieri di francese e la coordinatrice Linda Borgagni), che hanno chiesto se e come recuperare la contrazione e in che modo questa crisi sta incidendo sul benessere e sulla vita sociale dei cittadini.

Spazio poi all’internazionalizzazione. San Marino non è membro dell’Unione europea e per ora non è sua prerogativa aderirvi. Tuttavia ha intrapreso la strada dell’associazione, ossia intende concludere un accordo di associazione, che permette di mantenere la condizione di Stato terzo e dunque la piena autonomia, instaurando però una relazione privilegiata a livello politico ed economico-commerciale con l’UE. Il negoziato è iniziato nel maggio 2015 insieme ad altri due piccoli Stati: Andorra e Monaco. L’obiettivo della Commissione Europea è di definire l’Accordo di Associazione con i 3 Paesi entro la primavera del 2019. Tuttavia sembra che le trattative stiano andando a rilento. Va infatti tenuto presente che tali accordi di Associazione sono di tipo misto, per cui richiedono l’unanimità dal Consiglio, l’approvazione dal Parlamento Europeo e la ratifica di tutti i 28 Paesi membri. L’accordo di Associazione non farà altro che consolidare il sistema economico della Repubblica, cosicché sarà anche meglio conosciuta fuori dai propri confini. Permetterà inoltre di integrarsi maggiormente all’interno dell’Unione, si potrà liberalizzare il commercio e gli scambi di merci, si potranno disciplinare le importazioni e le esportazioni. Esso stabilirà inoltre la piena integrazione di San Marino nel Mercato Unico delle merci, dei servizi, delle persone e dei capitali. E quindi si renderanno più attuabili le 4 libertà fondamentali, senza dover rinunciare alla millenaria indipendenza che contraddistingue il Paese.

“ANIS ha particolare interesse per la circolazione delle persone e soprattutto delle merci. Un Paese chiuso è di fatto condannato ad avere difficoltà, dovute alla mancanza di un mercato competitivo, e costretto a sostenere maggiori oneri in ogni forma di relazione, da quelle economiche a quelle culturali. Aprirsi invece all’esterno implica adottare un sistema di regole trasparenti ed a efficaci strumenti di controllo del territorio e delle sue attività economiche. Ciò significherà anche confrontarsi con un grande mercato dove è presente una forte concorrenza. Concludere l’accordo di Associazione vorrebbe dire per le aziende sammarinesi integrarsi al mercato interno dell’UE ed essere equiparate a quelle dei 28 Paesi membri. Quello della libera circolazione delle merci e dei servizi è ovviamente il nodo centrale. Oggi vendere i nostri prodotti con le attuali barriere doganali è davvero complicato: pensiamo solo all’emissione e all’appuramento del T2, alle operazioni doganali, al prefinanziamento dell’IVA. Il sistema di libera circolazione delle merci nell’UE funziona proprio perché esiste l’IVA, anche se è un sistema complesso. In base alla nuova Legge Finanziaria, San Marino si impegna ad introdurre un sistema IVA entro il 2019”. La platea infine ha chiesto informazioni più dettagliate sulle differenze tra Monofase e IVA e se la Monofase favorisce la tax free.

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