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Fitch cambia prospettiva: il futuro è “negativo”

da Redazione

Peggiora l’outlook di San Marino, già retrocesso al rating BBB-. Settore bancario e debito pubblico le principali preoccupazioni dell’agenzia.

 

di Daniele Bartolucci

 

Le politiche economiche e di bilancio di San Marino, unite alla crisi del sistema bancario e finanziario non passano inosservate a chi di mestiere deve valutare l’affidabilità o meno di un Paese: e così l’agenzia di rating Fitch è tornata a rivedere, peggiorandole, le prospettive di San Marino, dopo averla retrocessa a BBB- solo un anno fa, portando l’outlook da “stabile” a “negativo”.

 

LE MOTIVAZIONI: BANCHE E DEBITO PUBBLICO


Nel report di Fitch reso pubblico in questi giorni si parla espressamente di “debolezza del settore bancario” e di un “limitato progresso nella ristrutturazione” dello stesso, accompagnati da una “debole qualità” dei prestiti, ricordando il peso degli NPL già evidenziato negli anni precedenti (e non solo da Fitch, ma anche da FMI). Il problema è che Fitch “si aspetta una più grande iniezione pubblica nel settore tecnico bancario” nel prossimo triennio, “dando luogo a debito pubblico più alto”. E citano non a caso la l’operazione svolta per Cassa di Risparmio, che graverà sul bilancio dello stato. Parimenti, sono elementi non certo positivi (ma non per questo necessariamente negativi) quelli che da sempre fanno parte del sistema San Marino: dal basso numero di persone residenti, alla “limitata diversificazione economica” fino alla “alta dipendenza dall’Italia”, ovviamente a livello di scambi commerciali. Se a questo si aggiunte “l’esposizione ad un settore tecnico bancario debole”, il rischio Paese aumenta. E il rating peggiora. O, come tecnicamente andrebbe letto l’outlook, potrebbe peggiorare nel breve periodo. Anche perché, pur potendo agire sull’aumento delle tasse e la revisione della spesa (che Fitch cita), quasi sicuramente servirà un’iniezione di liquidità esterna, un prestito e quindi nuovo debito pubblico. Al contrario, dovessero arrivare una “fortificando del settore bancario” e “un miglioramento della dinamica del debito pubblica” o ricostruendo le riserve fiscali, “per esempio attraverso la crescita economica e più forte o rettifica fiscale”, allora Fitch potrebbe rivedere la sua stima, riportando l’outlook a “stabile”.

 

IL COMMENTO DELLA SEGRETERIA PER LE FINANZE


“Il mantenimento del medesimo livello di rating”, spiega in una nota la Segreteria per le Finanze e il Bilancio, “rappresenta senza alcun dubbio un risultato positivo, in quanto denota una sostanziale tenuta del quadro macroeconomico del Paese. Il rapporto di Fitch evidenzia la persistenza di criticità, in particolare nel settore bancario e finanziario, che non vanno assolutamente sottovalutate e che occorre affrontare con la definizione di soluzioni definitive e permanenti. In questa ottica assume rilevanza strategica il piano di ristrutturazione e di rilancio di Cassa di Risparmio che entro l’anno corrente verrà adottato e implementato unitamente al riconoscimento delle perdite e al loro integrale ripianamento attraverso un robusto intervento di rafforzamento patrimoniale di cui, come noto, si farà carico lo Stato. Va inoltre sottolineata la necessità e l’urgenza di portare a compimento il processo di riforme strutturali per conseguire l’obiettivo di garantire un significativo consolidamento fiscale teso al raggiungimento di un effettivo equilibrio della struttura del bilancio dello Stato entro l’esercizio finanziario 2020. La razionalizzazione e la riduzione della spesa pubblica, l’introduzione dell’imposta sul valore aggiunto, la riforma pensionistica e la revisione del sistema di imposizione diretta finalizzata all’allargamento della base imponibile, sono i principali interventi su cui si dovranno concentrare l’impegno e l’attività del Governo nel prossimo semestre, con la consapevolezza che tentennamenti e ritardi sono del tutto incompatibili con l’odierna situazione economico-finanziaria della Repubblica di San Marino. Da ultimo”, si legge nella nota della Segreteria, “va rimarcata l’importanza di attuare politiche sempre più coraggiose per incrementare la competitività di sistema, così da incentivare l’attrazione di investimenti esteri e incrementare le opportunità di crescita e di sviluppo per le imprese, a partire da quelle già insediate in territorio. La conservazione di una fiscalità leggera, la drastica riduzione della burocrazia e delle procedure amministrative e la semplificazione normativa, sono solo alcuni dei punti qualificanti su cui l’azione del Governo e delle competenti Segreterie di Stato dovrà produrre nel prossimo futuro ulteriori risultati concreti, oltre a quelli già ottenuti nei primi 18 mesi della legislatura”.

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