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Cotes, la targa dedicata al suo “pastore bello”

da Redazione

E’ stata inaugurata il 7 maggio dal Vescovo, Monsignor Turazzi. L’azienda sammarinese è stata fondata 37 anni fa da Gilberto Terenzi.

Cotes palco alto BIS

 

di Alessandro Carli

 

Non poteva che accadere il 7 maggio, l’inaugurazione della targa che cui Cotes, in occasione dei suoi 37 anni di vita, ha voluto ricordare la figura del fondatore Gilberto Terenzi: ogni anno la quarta domenica di Pasqua, che nel 2017 è “caduta” il 7 maggio, è difatti dedicata al “pastore bello”. In questa domenica la Chiesa celebra la “Giornata delle vocazioni”.

Vocazioni che per Gilberto Terenzi si declinavano nella famiglia e nell’impresa. Il Vescovo di San Marino – Montefeltro, Monsignor Andrea Turazzi, dopo aver benedetto la scultura – eseguita, ha ricordato Pier Giovanni Terenzi, in pietra di San Marino da un’équipe di scalpellini -, ha officiato la santa messa all’interno dell’azienda, alla presenza dei dipendenti. “Ogni tre o quattro anni la Chiesa dedica una settimana al tema del lavoro – ha detto nell’omelia Mons. Turazzi -. Un lavoro, come ha ricordato Papa Francesco, che deve essere libero, creativo, partecipativo e solidale”. Il Vescovo ha poi sottolineato l’importanza dell’amore sia nella vita che nel lavoro.

Due parole che sono ritornate anche nel discorso che Pier Giovanni Terenzi, Amministratore Unico di Cotes, ha pronunciato davanti ai dipendenti.

“Per tutti noi è una giornata che porta dentro di sé due sentimenti contrapposti, il primo è un sentimento di tristezza e grande dolore per la recente scomparsa di mio padre che a poco meno di un mese abbiamo voluto ricordare con questa funzione religiosa officiata dal Vescovo, che ringrazio ancora una volta per la sua disponibilità. Il secondo è un sentimento di gioia e di soddisfazione perché festeggiamo il 37esimo anno di attività dell’impresa”. Un traguardo, ha spiegato, “raggiunto grazie a tanta forza di volontà che ci ha permesso di non abbatterci nei momenti difficili, facendo tanti sacrifici” ma che ha visto anche “momenti di grande soddisfazione come quelli legati al raggiungimento dei risultati aziendali e tal volta al superamento degli obiettivi, obiettivi e risultati che sono poi il motore delle aziende e che permettono loro di continuare a crescere e a creare benessere per tutti”. 37 anni che “hanno permesso e stanno permettendo alla proprietà e a tutte le maestranze passate e presenti di costruirsi una vita, una famiglia, un futuro dignitoso”.

L’Amministratore Unico ha poi ripercorso la storia di suo padre Gilberto, che non ebbe l’opportunità di studiare perché già all’età di 11 anni, alla metà degli anni ’50, “insieme a mia madre dovette occuparsi della famiglia. Cominciò a fare tanti lavori diversi, quello che capitavano”.

La svolta della sua vita lavorativa arrivò nel 1962 quando fu assunto in una piccola azienda del riminese che si chiamava Clet e che lavorava per conto dell’allora SIP/TIMO anche a San Marino. “Entrato come operaio, imparò alla svelta il mestiere di giuntista che lo portò in breve tempo a diventare caposquadra e in pochi anni passare addirittura ad assistente, attività che ricoprì per diversi anni sino al 1979. In quegli anni i miei genitori vivevano a Rimini, era una mattina di novembre quando mio padre, prima di uscire per andare al lavoro, salutò mia madre dicendo: ‘Questa mattina non vado a lavorare, vado a San Marino perché voglio aprire una mia attività’. Potete immaginare la preoccupazione di mia madre nel sentire queste affermazioni e apprendendo oltretutto che si era già licenziato da quell’azienda che aveva permesso e stava permettendo loro delle buone condizioni di vita”.

Nel giro di pochi mesi ottenne tutte le autorizzazioni burocratiche necessarie e soprattutto riuscì ad avere un importante finanziamento da un unico istituto bancario. “All’epoca la sede dell’azienda era una vecchia casa colonica e il magazzino era attrezzato nella vecchia stalla e nella mangiatoia. I primi anni furono veramente difficili anche perché i volumi di attività erano modesti in quanto i lavori venivano svolti solo all’interno di San Marino”.

Il fondatore cercò di cogliere le opportunità che si presentavano anche in altri settori. Fu così che nel 1982 iniziò una nuova impresa, acquisendo lavori dall’Azienda di Stato nell’ambito dell’energia elettrica. “Solo dal 1983 mio padre riuscì a ottenere commesse di lavoro anche al di fuori della Repubblica, consentendo all’azienda di crescere sia in termini di fatturato sia in termini di personale”.

In questi anni, a fianco del cliente principale SIP/Telecom, l’azienda riuscì a crescere, mettendo insieme tutta una serie di clienti privati e specializzandosi nella fornitura e manutenzioni di impianti telefonici per aziende e strutture alberghiere.

Negli anni Novanta le prime opportunità di uscire dal guscio dei lavori provinciali, eseguendo sempre per Telecom piccoli lavori di installazione di apparati di centrale nelle regioni del centro nord.

Il 2003 ha segnato un ulteriore, importante momento di crescita quando si presentò l’opportunità di acquisire un’azienda di Perugia in difficoltà.

Arriviamo alla fine del 2012 quando fu fatto un ulteriore passo in avanti con l’acquisizione del cantiere di Rimini, “resa possibile grazie alla qualità e alle capacita delle persone della struttura esistente”.

Oggi il gruppo Cotes, che occupa oltre 150 persone, è presente nel settore delle telecomunicazioni, dell’energia elettrica e dell’immobiliare e ha partecipazioni anche nell’ambito finanziario e turistico.

Una vocazione, quella del “pastore bello” Gilberto Terenzi, che è diventata concreta realtà.

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