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ANIS chiede al Governo riforme in tempi certi e sviluppo subito

da Redazione

Dal Consiglio Direttivo le indicazioni: banche, spending, rapporti con Italia e UE. “Le priorità sono note come IVA e pensioni, servono interventi che abbiano effetto subito”.

Direttivo ANIS

 

di Daniele Bartolucci

 

Riforme e tempi certi. E’ su questo binario che il Consiglio Direttivo di ANIS, riunitosi l’11 febbraio, ha deciso di impostare il confronto con il Governo nell’incontro fissato il 13 febbraio. L’occasione, all’indomani della missione del Fondo Monetario Internazionale, è infatti volta a fare il punto sulla situazione del Paese, ma soprattutto, a concretizzare gli impegni presi sia nei confronti degli esperti del FMI, sia nei confronti dei sammarinesi alle recenti elezioni politiche.

“ANIS”, spiegano gli Industriali, “pur consapevole dei tempi tecnici per l’insediamento nelle varie Segreterie e per il completamento degli staff delle stesse, ritiene comunque fondamentale stabilire quanto prima un’agenda di lavoro nella quale, come sempre, offrire il proprio contributo di idee e competenze, portando allo stesso tempo all’attenzione della politica e di tutto il Paese le necessità e le istanze delle proprie imprese associate, che rappresentano, per investimenti e forza lavoro occupata, l’economia reale di San Marino: un sostegno a tutto il Paese nel momento di difficoltà e un vero punto di forza per il possibile sviluppo futuro”. “Sviluppo”, spiegano, “che non può prescindere dalle importanti riforme che il Governo deve realizzare, il cui elenco è stato riepilogato anche dal Fondo Monetario Internazionale e che coincide con quanto la nostra Associazione chiede da tempo. L’obiettivo è rendere sostenibile il Bilancio dello Stato e tutto ciò che vi ruota attorno, a iniziare dal welfare state, ma anche i vari settori economici a iniziare da quello bancario e finanziario, che rappresenta non solo una priorità, bensì un’emergenza. E per questo motivo va affrontata subito, perché siamo già molto in ritardo. Come in molti casi, ma in questo lo è ancora di più, il fattore tempo è determinante perché la crisi sta continuando a produrre costi elevatissimi che ricadono sulla collettività. Il sistema, come ha spiegato anche il Fondo Monetario Internazionale, è debole e vulnerabile, quindi va costruita una soluzione che lo renda più forte, per questo vanno trovati gli strumenti idonei per risolvere il problema degli NPL e ridare liquidità al sistema. Il Governo deve valutare seriamente le prospettive di Banca Nazionale Sammarinese, ma soprattutto di Cassa di Risparmio. Quest’ultima, essendo di proprietà dello Stato, può essere un fattore determinante per sbloccare diverse situazioni se si deciderà di agire con determinazione. Dalla ristrutturazione al rinnovo del contratto di lavoro, infatti, sono diversi i temi comuni a tutto il settore, ma anche ad altri, in primis la Pubblica Amministrazione, che necessita di una riorganizzazione non più procastinabile all’insegna dell’efficienza e dell’abbattimento dei costi, con conseguente riduzione di quell’ingente spesa corrente che da troppi anni limita gli investimenti utili all’ammodernamento del Paese. Molti temi che ruotano attorno al Bilancio dello Stato e allo sviluppo economico”, spiegano gli Industriali, “sono correlati tra loro e per questo attendiamo da tempo l’apertura dei lavori ad un Piano Strategico complessivo, come suggerito dal Fondo Monetario Internazionale e ora concordato anche dal Governo. Un piano dove inserire sia le riforme che le politiche di sviluppo, avendo ben chiari gli obiettivi e soprattutto le tempistiche. Perché alcuni interventi vanno impostati fin da subito, ma produrranno effetti solo nel medio e lungo periodo: le pensioni, ad esempio, ma anche l’introduzione della stessa IVA, che come minimo inizierà a regolare le nuove imposte indirette dall’anno prossimo. Poi ci sono interventi che invece possono produrre effetti positivi fin da subito, come la spending review. Gli stessi rapporti con l’esterno, dall’Italia all’Unione Europea, hanno effetti nel breve termine, se pensiamo alla questione targhe e alla fatturazione elettronica, ma anche in prospettiva futura, perché una maggiore integrazione nel contesto europeo permetterebbe alle imprese di competere in maniera più efficace su quel mercato, con benefici per tutto il sistema Paese”.

Riguardo allo sviluppo economico, ANIS mette sul piatto anche un altro fattore: la reputazione, in particolare riferita al “clima imprenditoriale”, promuovendo il sistema all’esterno per attrarre nuove imprese. “Abbiamo notato che nel programma di Governo c’è un chiaro riferimento al Doing Business, che anche per noi rappresenta un’ottima agenda da seguire per migliorare competitività e attrattività. Occorre, però, rendere concrete le tante best practice che sono evidenziate in quel programma e introdurle nel contesto sammarinese, a partire dalla burocrazia, aumentando non solo la facilità di avvio di un’impresa, ma anche la semplicità con cui questa potrà operare: dalle autorizzazioni interne ed esterne all’assunzione di personale dotato delle necessarie competenze”.

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