Home FixingFixing Case e fabbricati industriali: il mercato si apre agli stranieri

Case e fabbricati industriali: il mercato si apre agli stranieri

da Redazione

Solo per investimenti: cancellata l’autorizzazione preventiva del Consiglio dei XII. Ossigeno per l’immobiliare e l’edilizia: la nuova procedura sarà formalizzata entro l’estate.

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di Daniele Bartolucci

 

Sta per cadere anche l’ultimo tabu di San Marino: sarà infatti “più facile l’acquisto di un immobile da parte di un cittadino straniero”. L’annuncio del Governo è chiaro e fa riferimento al fatto che “nella Legge di Bilancio un articolo per semplificare i passaggi burocratici per chi vuole investire in un immobile a San Marino”.

“In risposta a richieste da parte di investitori stranieri e con l’intenzione di favorire nuovi investimenti sul territorio”, il Governo spiega di aver deciso infatti di “agevolare ed accelerare le pratiche burocratiche attualmente in vigore per l’acquisto di immobili”.

 

NUOVE PROCEDURE PER L’ACQUISTO DEGLI IMMOBILI


Un emendamento presentato dal Governo alla Legge di Bilancio prevede infatti di cancellare la prevista “autorizzazione preventiva” da parte del Consiglio dei XII, rendendo così più agevole la possibilità di acquistare o stipulare contratti di locazione finanziaria per fabbricati o anche porzioni di essi. Va precisato che questa norma non significa già l’entrata in vigore di una nuova procedura, che è stata rimandata di qualche mese, visto che entro il 30 giugno dovrà essere emesso un apposito Decreto Delegato nel quale saranno specificate le modalità, i requisiti e le condizioni per permettere l’acquisto di una casa per una persona fisica o di un immobile produttivo per una società di diritto sammarinese.

 

LIBERARE IL MERCATO PER PORTARE INVESTIMENTI


Nelle intenzioni del Governo c’è anche quella di dare “una risposta alle reiterate raccomandazioni, da parte del Fondo Monetario Internazionale, di procedere alla liberalizzazione del mercato immobiliare”. Ovviamente “le acquisizioni di immobili nella Repubblica di San Marino da parte di stranieri, saranno da intendere come forme di investimento e non daranno automaticamente la possibilità di trasferire la residenza sul territorio, come pure i diritti conseguenti”. Però il Governo fa anche notare che “l’investimento in immobili da parte di stranieri nell’area italiana è in questi anni in continua crescita. Stando a studi recenti spendono in media più di 400mila euro per l’acquisto della seconda casa, molti sono interessati ad una fascia di prezzo più alta, che oscilla tra i 500mila e un milione di euro.

Il compratore tipo è un uomo di età compresa tra i 55 e i 64 anni, con elevato titolo di studio che cerca mediamente proprietà indipendenti e pronte per essere abitate. Per la Repubblica di San Marino, importante è considerata l’alta qualità della vita e dei servizi”. Il provvedimento consentirà, inoltre, “agli imprenditori interessati ad investire in fabbricati industriali di ogni tipologia di aver accesso al mercato in maniera più veloce e certa”.

 

COMPRAVENDITE IN CALO MA NON AZZERATE


Una delle motivazioni non esplicitate dal Governo, ma che il mondo imprenditoriale ben conosce, è anche il rilancio del settore immobiliare, e con esso l’edilizia (che però attende con ansia il nuovo PRG per sbloccare situazioni ormai annose e ridare vigore ad un settore così importante). Il tema è stato oggetto di dibattito politico nei mesi scorsi, sospinto dalle polemiche sul nuovo Testo Unico, in particolare sull’articolo 79. Su cui però il Governo e in particolare il Segretario di Stato Michelotti, non vogliono cambiare idea. Lo si è visto anche recentemente nell’ultima Commissione Territorio, dove si è discusso dell’art. 79 e anche di compravendite. Nel primo caso, stante la proposta di due progetti di legge del PDCS per modificarlo (bocciati), il Segretario Michelotti ha spiegato che dopo l’ultimo incontro con gli ordini professionali per risolvere le problematiche sollevate, si è già deciso un anche un fitto calendario di incontri futuri. Riguardo al mercato immobiliare, ha invece citato i dati sull’andamento delle compravendite immobiliari: 616 da febbraio a novembre 2016; 713 nello stesso periodo del 2017 e 356 quelle del 2018. Insomma, ha commentato “non corrispondono alle 20-30 che qualcuno sosteneva”.

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