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San Marino Innovation: “Siamo uno strumento per lo sviluppo”

da Redazione

I numeri: 36 Imprese ad Alto Contenuto Tecnologico, le quali occupano già oggi 85 dipendenti. Record di richieste di accesso al regime Innovazione: 17 domande, il 63% in più rispetto al 2019. Il neo Presidente Lorenzo Spadoni fa leva sui numeri del 2020 per guardare al futuro: “Vogliamo creare nuove sinergie”.

Lorenzo Spadoni

 

di Daniele Bartolucci

 

L’innovazione non è solo un’aspirazione, un approccio al cambiamento, ma può essere anche un concetto molto chiaro e concreto. E’ con questo spirito che San Marino Innovation ha affrontato il 2020 ed ora, a fine anno, può raccogliere i frutti di questa attività: oggi, infatti, il regime innovazione conta ben 36 Imprese ad Alto Contenuto Tecnologico, le quali hanno in media un fatturato annuo di circa 100mila euro e occupano oltre 5 dipendenti. “Nonostante i risultati tangibili in questo ambito, frutto anche delle novità introdotte durante l’anno, come”, spiega il Presidente Lorenzo Spadoni (nella foto), “il regime innovazione con l’accesso delle Imprese ad Alto Contenuto Tecnologico non esaurisce tutte le funzioni di San Marino Innovation, che sono molteplici e tutte vocate ad un unico obiettivo: diventare, sempre più, uno strumento per tutto il sistema economico sammarinese. Il nostro ruolo, infatti, è quello di aiutare le idee e quindi le giovani imprese a maturare più velocemente, ma allo stesso tempo dobbiamo dimostrarci un interlocutore credibile e affidabile per tutte le aziende e gli imprenditori che già operano sui mercati, creando quelle sinergie fondamentali per lo sviluppo dei loro business. Qualsiasi business”, sottolinea Spadoni, “perché l’innovazione, tecnologica e non solo tecnologica, può e deve riguardare tutti gli ambiti economici, ma anche sociali: San Marino Innovation già oggi è impegnata nell’accompagnare tante start up in settori differenti tra loro, dall’informatica alle biotecnologie, dai servizi alla produzione, e continuerà ad essere così poliedrica, mantenendo la propria visione aperta a 360 gradi, senza focalizzarsi su un unico ambito o settore, ma accogliendo – ovviamente previa verifica dei requisiti- tutte le buone idee che arrivano, da qualunque parte arrivino”.

 

RIORGANIZZAZIONE: CDA E COMITATO SCIENTIFICO


Parallelamente alle novità dedicate alle Imprese ad Alto Contenuto Tecnologico, l’Istituto ha visto una riorganizzazione dei propri organi societari: ad ottobre è stato nominato il nuovo Presidente, l’Ing. Lorenzo Spadoni, insieme al nuovo Consiglio di Amministrazione e al Comitato Scientifico. Quest’ultimo è ora diretto dal Dottore in ricerca Gianfranco Cellarosi ed è stato strutturato per aree tematiche: “Attivazione dell’ecosistema blockchain” coordinato dall’Ing. Alessandro Rossi (che è anche Vice Presidente del CdA); “Industria 4.0, AI e IoT” coordinato dal Direttore Cellarosi; il “Centro Studi per l’attuazione dell’Agenda Digitale” coordinato dal Rag. Prog. Daniele Giovanardi; “Biotecnologia e sanità” coordinata dall’Ing. Valentina Lorini; “TLC” coordinata dal Per. Ind. Andrea Pisetta.

 

INNOVAZIONE, MA CON UN OCCHIO ALLA SOSTENIBILITÀ

 

“Nella prima fase dell’anno”, spiega il Vice Presidente Alessandro Rossi, “forti anche delle esperienze passate, abbiamo cercato di dare una nuova impostazione anche a livello amministrativo, inserendo tra gli obiettivi prioritari la sostenibilità economica della società, razionalizzando in primis le spese, ma anche incrementando le entrate. Se il bilancio dell’anno scorso si era chiuso con una perdita d’esercizio e il successivo ripianamento da parte del Socio unico, l’Eccellentissima Camera, quello del 2020 si auspica possa raggiungere quanto meno il pareggio, con un contributo statale dimezzato rispetto al precedente. Questo perché sono aumentate le entrate con l’ingresso di nuove imprese e perché abbiamo realizzato diverse economie interne. In prospettiva, poi, abbiamo predisposto una serie di obiettivi che nel tempo dovranno permetterci di diventare quanto più possibile autonomi a livello finanziario, trasformando il contributo a carico dello Stato da mero costo a reale investimento per tutto il sistema Paese”.

 

NUOVO REGIME E NUOVE VALUTAZIONI

 

Durante il 2020 – prima sotto la guida del Vice Presidente Rossi poi con il Presidente Spadoni – l’Istituto ha costruito soluzioni per agevolare l’ingresso di nuove imprese nel regime innovazione, al fine di accrescere le competenze e le eccellenze all’interno dell’ecosistema in Repubblica. Da qui, il passaggio all’istanza gratuita e l’abbassamento della tariffa annuale per le fasce più avanzate (SAT): da agosto, infatti, tutti coloro che hanno un progetto innovativo e desiderano far valutare la propria idea di business, possono compilare gratuitamente l’istanza online, disponibile 24 ore su 24 sul sito dell’Istituto. In 30 giorni, riceveranno l’esito e, se positivo, potranno aprire la propria Impresa ad Alto Contenuto Tecnologico. I risultati si sono visti subito: con l’istanza gratuita, infatti, in soli 4 mesi sono arrivate 13 istanze che aggiunte alle precedenti 4 presentate prima di agosto, si raggiunge un totale di 17 domande, registrando un sensibile aumento di richiesta (63% in più rispetto al 2019). “Va detto”, spiega Spadoni, “che 3 istanze non hanno soddisfatto i requisiti di accesso, confermando la puntualità e il rigore con cui le verifiche vengono svolte. Come detto”, spiega il Presidente, “siamo aperti a idee che provengono da tutti i settori, ma si ottiene l’accesso al regime innovazione solo con determinate caratteristiche e con progetti strutturati che rispondono a determinati criteri di sostanzialità”.

 

LE NUOVE SINERGIE E COLLABORAZIONI


“Una delle attività che ci ha impegnato e che ci impegnerà in futuro”, annuncia il Presidente Spadoni, “è come detto la creazione di un network con le altre realtà del territorio, come l’attività di formazione con l’Università di San Marino, l’accordo con l’A.M.A.I- Associazione Mediatori Agenti Immobiliari per individuare la miglior soluzione di insediamento produttivo rispetto alle esigenze delle società che entrano a far parte del regime innovazione, e la collaborazione con l’Ordine degli Ingegneri e Architetti per offrire a tali imprese delle tariffe convenzionate”. Oltre agli accordi con Agenzia per lo Sviluppo Economico – Camera di Commercio e con tutti quegli ambienti, più attinenti alle nostre peculiarità, come dimostrano le collaborazioni già in atto con i più importanti eventi dedicati all’innovazione dal Web Marketing Festival alla Start Up Competition di Nuove Idee Nuove Imprese”.

 

CDA, STAFF E COMITATO SCIENTIFICO

 

Oltre al Presidente Spadoni e al Vice Presidente Rossi, il CdA è composto da: Marco Galassi, Enrico Zanotti, Andrea Cecchetti, Diego Ercolani e Secondo Bernardi. Il Comitato Scientifico da: Gianfranco Cellarosi (Direttore), Valentina Lorini, Alessandro Rossi, Andrea Pisetta e Daniele Giovanardi. Il Team Operativo da: il Direttore Operativo Michele Cervellini (Legal Counsel), Vanessa D’Ambrosio (Coordinatrice Ufficio di Presidenza), Linda Zavoli (Comunicazione e Social media), Anna Gasperoni (Segreteria Amministrativa).

 

STARTUP: CHI SONO E IN QUALI SETTORI OPERANO

 

Il regime innovazione conta oggi un totale di 36 Imprese ad Alto Contenuto Tecnologico di cui 15 startup (SUT1), 17 imprese in fase di ampliamento (SUTII), 1 in fase di consolidamento con la piena operatività commerciale (SAT) e 3 appartenenti al vecchio ordinamento. Ma il dato più interessante è che nel percorso dei 12 anni, introdotto con il DD 101/2019, sono solo 4 le startup uscite dal regime nel corso dell’ultimo anno (2 del nuovo ordinamento e 2 del vecchio, di cui una ha terminato il periodo di insediamento): un dato significativo se riportato all’alto tasso di insuccesso delle startup fuori territorio. Riguardo alle compagini sociali emerge che quelle delle startup sono tendenzialmente più ampie rispetto alle imprese in regime ordinario, con una media di 2 o 3 e a volte anche 4 soci fondatori, con una elevata partecipazione giovanile (circa la metà ha all’interno un under 35 tra i titolari di quote o cariche societarie). I soci sono prevalentemente uomini (97%), con un’età media di 49 anni; la maggior parte sono italiani (67%), anche se i CEO sammarinesi non mancano: sono più di 10 e rappresentano il 33%. Per quel che concerne la forza lavoro delle imprese ad Alto Contenuto Tecnologico, emerge che il personale dipendente si attesta intorno alle 85 unità. Un sensibile aumento rispetto al 2019 si riscontra nei collaboratori esterni (10% in più nel 2020). Per quanto riguarda la distribuzione per tipologia di attività, la maggior parte delle startup innovative fornisce servizi alle imprese: dalle specializzazioni nella produzione software e consulenza informatica, alle attività di R&S, dei servizi d’informazione, del settore alimentare e dell’e-learning, oltre agli ambiti dello sviluppo dell’intelligenza artificiale, del fintech e del biomedicale (Healthtech e medtech in primis); non mancano infine le imprese nell’ambito della green economy. Inoltre, emerge come le startup innovative incrementino corposamente il proprio valore della produzione già̀ durante il primo anno: la grande maggioranza delle imprese presenta valori della produzione inferiori ai 100mila euro, ma una parte non trascurabile di questo gruppo – circa il 30% – supera però tale soglia già a partire dal secondo bilancio. Di conseguenza, il numero di imprese innovative incluse nelle classi di fatturato maggiori risulta in costante aumento.

 

I SEGRETARI DI STATO CIAVATTA, RIGHI E BELLUZZI: “UN PROGETTO PER TUTTO IL PAESE”

 

Nuovo Consiglio di Amministrazione e nuovi obiettivi per San Marino Innovation, ma anche un nuovo “sostegno” da parte del Governo, a iniziare dalla “collegialità con cui anche l’innovazione ha assunto fin da subito un ruolo di primo piano nell’agenda dei lavori”, spiegano i tre Segretari di Stato competenti in materia: Roberto Ciavatta, che oltre alla Segreteria alla Sanità ha la delega all’innovazione tecnologica; Fabio Righi, che oltre alla Segreteria all’Industria ha la delega alla ricerca tecnologica: Andrea Belluzzi, che oltre alla Segreteria all’Istruzione, ha la delega alla ricerca scientifica.

Tre deleghe affini, ma differenti tra loro, che oltre a confermare quella “collegialità” di cui si parlava sopra, denotano subito una trasversalità importante – come del resto anche San Marino Innovation è trasversale e, come spiega il neo Presidente Spadoni, “è aperta alle idee provenienti da tutti i settori” – perché non solo non riguarda una sola Segreteria di Stato specifica, ma ha, come è scritto anche nella mission della società stessa, un orizzonte che spazia in tanti e diversi ambiti, dall’informatica per esempio al biomedicale, dai servizi per le imprese alle produzioni più artigianali o industriali, fino al fintech e le nuove e più evolute tecnologie. Ovunque, in pratica, l’innovazione sia davvero il terreno su cui sviluppare le proprie idee imprenditoriali.

“Crediamo”, spiegano infatti i tre Segretari di Stato, “che oltre alle singole prerogative di queste e delle altre Segreterie di Stato, se impostato al meglio, San Marino Innovation possa davvero essere un progetto per tutto il Paese, capace non solo di migliorare e perfezionare progetti e iniziative che stanno nascendo qui, ma anche di attrarne di nuove. Anche per questo, dopo aver concordato i cambiamenti necessari sul management, facciamo i migliori auguri al nuovo Consiglio di Amministrazione e a tutto lo staff, dando la nostra disponibilità ad affiancare e sostenere l’azione di San Marino Innovation per lo sviluppo del Paese”.

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