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San Marino, il patrimonio dei Fondi Comuni è di 196 milioni di euro

da Redazione

Al 30 giugno 2020 Banca Centrale ne ha “contati” 12. Invariato rispetto al primo trimestre il numero dei soggetti autorizzati: 13.

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di Alessandro Carli

 

A fine giugno 2020 i fondi comuni di diritto sammarinese attivi e gestiti dalle tre SG erano n. 12, di cui n. 4 istituiti ai sensi di specifici decreti-legge nell’ambito di operazioni di ristrutturazione bancarie, di tipo chiuso e riservati esclusivamente alle banche sammarinesi, con attivi riconducibili prevalentemente a crediti deteriorati. È quanto emerge dal Bollettino informativo di BCSM del II° trimestre 2020. Il patrimonio netto dei 12 fondi risulta pari a 196 milioni, rispetto ai 191 milioni di euro di fine marzo 2020. Sull’aumento ha influito, nei fondi di tipo aperto, la ripresa registrata nei mercati finanziari. Dell’importo di 196 milioni, la parte riferita ai menzionati 4 fondi di crediti è pari a 84 milioni.

 

LA STRUTTURA DEL SISTEMA

 

Al 30 giugno 2020 risultavano iscritte nel Registro dei Soggetti Autorizzati 13 società, mentre in pari data erano 31 gli intermediari assicurativi e riassicurativi iscritti nel relativo registro di competenza. Rispetto al trimestre precedente (31/03/2020) non risultano variazioni sia nel numero delle società che nel numero degli intermediari assicurativi e riassicurativi.

 

LE ATTIVITÀ DI BCSM

 

Anche nel secondo trimestre del 2020 Banca Centrale è stata fortemente impegnata nel fronteggiare l’emergenza sanitaria, adottando le necessarie misure organizzative interne in ottica di business continuity per garantire la salute dei dipendenti e la prosecuzione delle funzioni istituzionali, fornendo assistenza tecnica alle Istituzioni per valutare le ricadute sul sistema finanziario della crisi, approntando le misure correttive ritenute opportune e supportando il sistema bancario nell’erogazione di finanziamenti agevolati a famiglie, professionisti e imprese. Al di là dei progressi regolamentari, la Banca Centrale ha intensificato i contatti e i confronti con le Autorità di vigilanza estere (Banca d’Italia e Banca Centrale Europea, in primis), per rafforzare i presidi a tutela della stabilità finanziaria, mediante l’individuazione di idonei strumenti di rifinanziamento del sistema bancario. Nel contempo sono state introdotte misure straordinarie per contenere le possibili ricadute negative sul sistema bancario connesse alle moratorie sui prestiti e ai nuovi finanziamenti agevolati.

 

LA VIGILANZA

 

Considerata l’eccezionale situazione di incertezza registrata sui mercati finanziari nel primo trimestre dell’anno, che aveva indotto forti correzioni al ribasso dei titoli azionari e un innalzamento generalizzato degli spread, il Coordinamento della vigilanza ha deciso di ridurre le penalizzazioni sui bilanci delle banche consentendo – tra l’altro – di trasferire i titoli di debito dal portafoglio non immobilizzato a quello immobilizzato sulla base del valore di mercato al 31 gennaio 2020. Inoltre è stato concesso alle banche il termine del 30 giugno per includere nei piani industriali gli effetti attesi della pandemia tenendo conto della possibile incidenza sulla qualità degli attivi e sui flussi reddituali futuri. Nel contempo, si è intensificata l’attività per la ridefinizione della mission di Banca Nazionale Sammarinese S.p.a. (BNS), in coerenza con il programma di Risoluzione di Banca CIS S.p.a adottato nel 2019. Nel trimestre sono proseguite le interlocuzioni, oltre ad accelerare l’emanazione del decreto delegato previsto dall’art. 24 della Legge n. 157/2019. L’iter si è concluso con l’emanazione del DD n. 107/2020, ratificato poi con emendamenti ad agosto (DD n. 126/2020), volto non solo ad assicurare una conclusione al processo di conversione delle passività di BNS e la futura gestione degli attivi a copertura delle passività medesime, ma anche introdurre strumenti che possano, in prospettiva, favorire una più efficiente gestione dei crediti non performing (NPL) attualmente in capo alle singole banche sammarinesi.

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