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La Pubblica Amministrazione è smart: tNotice e pagamenti elettronici

da Redazione

Il Direttore del Dipartimento Funzione Pubblica, Avv. Manuel Canti: “Obiettivi condivisi con il sistema economico. Segnalateci le criticità”.

Manuel Canti

 

di Daniele Bartolucci

 

La digitalizzazione della Pubblica Amministrazione non è più un obiettivo lontanissimo, ma “è un percorso su cui ci stiamo muovendo da tempo, tanto che molte delle tappe sono già state superate e altre sono vicinissime dall’essere conquistate”. Ad annunciarlo è il Direttore della Dipartimento Funzione Pubblica, Manuel Canti, che sottolinea l’aspetto più importante di questa operazione, ovvero “la condivisione di questi obiettivi con il sistema economico e sociale di San Marino, perché molti degli strumenti di cui ci siamo dotati nascono proprio come risposta alle esigenze delle imprese e dei cittadini in funzione di una maggiore fruibilità dei servizi e della loro semplificazione”.

 

Questo confronto è ancora in corso?

 

“Certamente e direi anche obbligatoriamente, perché la Pubblica Amministrazione deve dialogare con imprese e cittadini utilizzando al meglio i nuovi strumenti digitali. Non avrebbe senso che solo uno dei due interlocutori utilizzi queste innovazioni o che ci siano dubbi ed incertezze sul percorso intrapreso. Proprio a questo scopo, ho convocato le associazioni di categoria nei giorni scorsi per illustrare tutte le novità, ma soprattutto per chiedere loro, anche come rappresentanti delle istanze delle imprese associate, quali problematiche, ritardi o mancati allineamenti alle norme e circolari in materia di semplificazione amministrativa stiano riscontrando. L’obiettivo che ci siamo prefissati è semplificare il dialogo tra PA ed utenti, quindi non abbiamo alcun timore a raccogliere queste informazioni, se sono utili a migliorarci. E’ una metodologia che già da tempo portiamo avanti, con questionari sulla soddisfazione dell’utenza, ma anche con canali di comunicazione mirati proprio alla segnalazione dei problemi riscontrati, come l’indirizzo email paaperta@pa.sm”.

 

Quindi semplificazione e digitalizzazione?

 

“La semplificazione non deve essere, però, intesa come semplicismo, bensì come un percorso ragionato volto a coniugare le esigenza di certezza, regolarità e sicurezza dei dati, documenti e procedimenti amministrativi con quelle di snellimento ed eliminazione di inutili formalismi nell’azione degli uffici. La digitalizzazione dell’Amministrazione non significa inviare una e mail ad un ufficio, ma consiste in un processo complesso di trasformazione che coinvolge profili organizzativi, tecnologici, giuridici, di pianificazione di interventi e risorse economiche, di formazione del personale, degli operatori e della cittadinanza, che comporta anche la modifica del tradizionale rapporto fra utenza e la macchina amministrativa”.

 

Uno dei punti critici sembravano essere i certificati, richiesti di continuo?

 

“La normativa è molto chiara in tal senso ed è intervenuta da tempo per sburocratizzare le procedure. Sono state adottate anche varie circolari e direttive per stimolare gli uffici del Settore Pubblico Allargato a dare piena applicazione alle finalità della normativa sulla documentazione e sul procedimento amministrativo. La regola base, in sintesi, è che l’Ufficio che riceve un’istanza non debba richiedere certificati e documenti che sono già in possesso della P.A.: perché questo principio fosse trasferito nell’operatività, abbiamo svolto più riunioni con i Dirigenti e le varie strutture della P.A., dando mandato a tutti gli Uffici di modificare la modulistica, rendendola in pratica una linea guida per l’avvio di certe procedure. Potrebbe capitare che qualche modulo non sia ancora corretto o che qualche Ufficio per mera prassi chieda ancora documenti senza collegarsi alle banche dati, ma è proprio per questo che abbiamo attivato i canali di segnalazione. Non per punire, ma per correggere eventuali mancanze e migliorare tutto il servizio. Devo comunque rilevare che dai dati pervenuti non emergono particolari criticità, ma questo non toglie che dal confronto puntuale con le associazioni di categoria non possano emergerne, oltre che, come è auspicabile, non arrivino anche spunti e ulteriori richieste di servizi e strumenti”.

 

Tornando al percorso principale, quali le “tappe” più importanti raggiunte finora?

 

“Sicuramente i pagamenti elettronici effettuabili con carta di credito per un crescente numero di servizi rappresentano una svolta a livello di velocità e praticità, come pure la continua implementazione dei servizi offerti on line tramite il Portale dell’Amministrazione ma probabilmente lo strumento innovativo più visibile – perché è il più utilizzato – è il tNotice: la raccomandata elettronica della Repubblica San Marino. Il salto tecnologico che è stato compiuto in questo caso è evidente, con notevole risparmio di tempo per gli utenti e con una riduzione dell’impatto sull’ambiente che l’Environmental Defense Fund stima in un 95% di CO2 immessa in atmosfera e il 90% di energia utilizzata in meno rispetto alle raccomandate tradizionali. Il servizio tNotice, tecnicamente Servizio Elettronico di Recapito Certificato secondo le norme dell’Unione europea, ha recentemente conseguito la certificazione di conformità ai più alti standard di sicurezza ed ha intrapreso le procedure per ottenere l’auspicato status di SERC Qualificato, con l’effetto di estendere la sua valenza legale in tutti i Paesi dello Spazio Economico Europeo. Inoltre, la recente decretazione delegata e d’urgenza ha significativamente aggiornato la risalente normativa del 2005 in materia di firma elettronica, regolando il valore giuridico e probatorio del documento elettronico e disciplinando la “trasformazione” dei documenti da analogici a digitali e viceversa. L’adeguamento del quadro normativo – che richiederà, comunque, ulteriori interventi già allo studio – risulta imprescindibile per gestire con rigore il passaggio da un sistema prettamente cartaceo ad uno prevalentemente dematerializzato”.

 

Risparmio di tempo, ma per quanto riguarda i costi?

 

“La tariffa unica fissata a 1,25 euro per ogni singola spedizione è già di per sé un risparmio rispetto alla raccomandata cartacea, la cui tariffa è anche legata al peso della busta, quindi alle dimensioni dei documenti. Nel caso della Raccomandata Elettronica non c’è praticamente alcun limite al peso (informatico) della trasmissione, la tariffa è sempre la stessa. Tutto questo assolvendo, non solo alle funzioni tipiche della raccomandata tradizionale che sono: tracciatura della data e dell’ora di tutte le fasi, identificazione e, firma per ricevuta del destinatario ma anche la certificazione del contenuto della trasmissione tramite il Certificato Postale Forense. Detto questo, con l’evolversi della normativa sammarinese in tal senso, ci è stato chiesto di calmierare comunque questo costo, soprattutto per quanti hanno volumi importanti di raccomandate elettroniche. Abbiamo preso l’impegno di valutare diverse ipotesi, compresa quella di un abbonamento. Ne stiamo parlando con Poste di San Marino Spa, affidataria del servizio, e a breve dovremmo avere delle novità per le imprese”.

 

Ci sono ambiti in cui strumenti come il tNotice potrebbero portare ad altri cambiamenti virtuosi?

 

“Premesso che per l’Amministrazione non si può prescindere dalla tracciabilità delle istanze e dalla certificazione dell’identità di chi le propone, sicuramente in diversi settori questi strumenti digitali potrebbero rappresentare un’evoluzione positiva. Penso, ad esempio, agli appalti pubblici: sarà probabilmente questo il primo ambito di applicazione che andremo a sviluppare. Ma, per toccare uno dei temi attuali, lo stesso discorso vale per i concorsi pubblici, che da ormai tre anni abbiamo ripreso a bandire e in prospettiva saranno sempre più numerosi e funzionali all’implementazione delle competenze della P.A.: candidature, invio curriculum e altre documentazioni, infatti, possono essere gestiti in maniera più corretta, tracciata e veloce di un tempo. Senza dimenticare il portale GOV.sm, sul quale stiamo completando la migrazione di tutti i servizi online , che diventare presto la piattaforma principale su cui far dialogare la P.A. con imprese e cittadini. Gli strumenti ci sono, quindi, e siamo pronti a utilizzarli”.

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