Home FixingFixing Servono 500 milioni: il Governo sammarinese pronto a emettere nuovi bond

Servono 500 milioni: il Governo sammarinese pronto a emettere nuovi bond

da Redazione

In parallelo si vuole intervenire anche su Cassa di Risparmio (cartolarizzazioni) e BNS. In arrivo l’assestamento di Bilancio per rimettere in sicurezza conti e parte del sistema bancario.

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di Daniele Bartolucci

 

La liquidità dello Stato, già agli sgoccioli prima dell’emergenza sanitaria degli ultimi due mesi e mezzo, torna ad essere il problema principale del Paese, soprattutto nell’immediato futuro quando serviranno risorse per l’auspicata ripartenza. A tal fine, il Congresso di Stato ha dato mandato al Segretario alle Finanze di depositare un progetto di variazione del bilancio previsionale 2020 in cui viene dimensionato il quantitativo necessario: 500 milioni di euro. Più che un assestamento, è un “raddoppio” del Bilancio dello Stato. Un’iniezione di liquidità che però ancora non è chiaro da dove arrivi, visto che per ora si è deciso lo strumento, ovvero nuovi titoli di stato fino alla cifra anzidetta. E’ chiaro che se questi bond dovessero venire comprati sul mercato, San Marino sconterebbe un tasso di interessi importante, visto il suo rating. Anche per questo si cerca la via “diplomatica”, con un’istituzione europea, privilegiando l’Italia ovviamente. Nel frattempo, però, alla liquidità statale si accompagna, in parallelo, la messa in sicurezza del sistema bancario (ricordiamo anche che l’ultimo bollettino di BCSM parla di una diminuzione di 160 milioni di euro per la raccolta totale, ndr). E in questo caso il Governo ha deciso di partire dai due temi più complessi, ma anche più impattanti: Cassa di Risparmio e Banca Nazionale Sammarinese (nata come noto dall’evoluzione della vicenda di Banca CIS). Appare chiaro a tutti che – al di là dei giudizi di merito e delle perplessità sulle operazioni ipotizzate, in primis le cartolarizzazioni in Carisp e l’acquisto di BNS da Banca Centrale, per dirne due – il Bilancio dello Stato e il sistema bancario siano strettamente legati tra loro. Meno legati sono gli altri due articoli del progetto di legge depositato: il 4 è in pratica un intervento volto a normare lo “spoil system” nelle aziende pubbliche e partecipate (quindi di diritto privato), per dare alla maggioranza di governo di turno la rappresentanza nei vari Consigli di Amministrazione; il 5, invece, rimette mano al “tetto agli stipendi” pubblici e delle aziende partecipate (anche in questo caso, società di diritto privato) fissandolo sì a 100mila euro, ma maggiorandolo eventualmente con premi fino al 50%, quindi ipoteticamente la retribuzione potrebbe arrivare a 150mila euro: in pratica, si legge nella relazione accompagnatoria al pdl “viene introdotta la possibilità di prevedere contrattualmente un ulteriore componente retributiva, al fine di incentivare il raggiungimento degli obiettivi prefissati, che devono essere certi, oggettivi e determinabili”.

 

GATTI: “FAREMO PIÙ VARIAZIONI”


“E’ un progetto asciutto per due ragioni”, ha spiegato il Segretario di Stato al Bilancio e alle Finanze Marco Gatti in Consiglio Grande e Generale: “La prima è perché necessita sicuramente di un confronto approfondito con gli uffici per rimodulare un bilancio stravolto dall’evento del Covid. C’è anche un’urgenza di predisposizione degli strumenti oltre che delle risorse. Nel corso di questo 2020 potremo avere necessità di fare più bilanci di variazione. Nessuno ha la sfera magica per capire cosa succederà. Se ci sono dei settori che non vanno, trascinano anche quelli che stanno andando bene. L’economia deve trovare un equilibrio nel suo insieme. Una volta reperite le risorse finanziarie, il Governo dovrà fare tanto. Dobbiamo avere la capacità di aprirci agli investimenti, anche a quelli nel settore turistico. Il nostro Paese ha bisogno di una maturazione”. “È quindi giunto il momento”, si legge poi nella relazione accompagnatoria del Segretario Gatti, “di attuare scelte strutturali e strategiche, non più procrastinabili; di affrontare in maniera organica, ma decisa, e anche coraggiosa, le principali problematiche del bilancio dello Stato e del nostro sistema economico, in particolare del sistema bancario. Quanto precede con un approccio che deve necessariamente essere prospettico, base e presupposto necessari per il rilancio del Paese, individuando le principali traiettorie di sviluppo e favorendo gli investimenti, sia locali che esteri. La proposta di Variazione al Bilancio di Previsione dello Stato per l’esercizio finanziario 2020 che sottopongo alla Vostra attenzione, tiene conto di queste valutazioni e del dibattito che ha portato all’approvazione dell’importante Ordine del Giorno, condiviso da tutte le forze politiche del Consiglio Grande e Generale nello scorso mese di Aprile, con il mandato di definire un progetto omnicomprensivo per risolvere le criticità strutturali e le urgenze economiche derivanti dall’emergenza in atto. Con il presente progetto di legge si gettano le basi necessarie per il reperimento delle risorse finanziarie utili per sostenere il bilancio dello Stato e avviare un serrato dibattito tra il Governo e le forze politiche, economiche e sociali, sulla destinazione di parte di esse ad interventi economici condivisi”.

 

NUOVI TITOLI DI STATO PER RACCOGLIERE RISORSE


“Il principale e sicuramente più significativo intervento del presente progetto di legge è rappresentato, con l’art. 3, dal reperimento di finanziamenti, sino ad un ammontare massimo di euro 500 milioni di euro, mediante ricorso al mercato internazionale, da destinare al Fondo per il sostegno e lo sviluppo dell’economia, al rimborso delle anticipazioni di cassa accese presso la Banca Centrale della Repubblica di San Marino, al rimborso dei Titoli del debito pubblico di cui al Decreto Delegato 18 dicembre 2013 n. 173, nonché al reperimento della liquidità e alla copertura dei disavanzi di bilancio pregressi e correnti”. A questo si aggiungerà il costo dell’emergenza a livello sanitario: “Sono in corso le verifiche e le valutazioni tecniche con i competenti Uffici, Enti ed Aziende del Settore Pubblico Allargato, dell’impatto dell’emergenza sanitaria sulle entrate ed uscite del bilancio dello Stato, che troveranno formalizzazione tra la prima e seconda lettura del presente progetto di legge e che potranno essere oggetto di successive variazioni, anche a seguito dell’evolversi della situazione sanitaria ed economica”.

 

CASSA DI RISPARMIO: OK ALLE CARTOLARIZZAZIONI

 

L’articolo 1 riguarda invece la Cassa di Risparmio, con il “mandato al Congresso di Stato di predisporre un progetto complessivo per una diversa gestione degli attivi patrimoniali iscritti nel bilancio” della banca, “con la finalità di rendere gli stessi cedibili, liquidabili e fruttiferi anche attraverso la loro cartolarizzazione”. “L’obiettivo”, spiega Gatti nella relazione, è quello “di creare la base e i presupposti necessari per riportare l’Istituto ad essere redditizio”. Non solo: “Quanto precede deve essere parte di un più ampio piano industriale che, si sottolinea, non deve essere volto e limitato solo alla riduzione dei costi, ma altresì incentrato sullo sviluppo dell’attività e di nuove strategie di mercato”.

 

BNS: LO STATO PUNTA AD ACQUISIRLA

 

“L’art. 2 tratta dell’acquisizione da parte dello Stato del pacchetto azionario della Banca Nazionale Sammarinese, attualmente di proprietà dalla Banca Centrale della Repubblica di San Marino”, spiega sempre Gatti nella relazione accompagnatoria. “L’acquisizione potrà avvenire dopo la definizione della mission di BNS, come previsto dall’art. 24 comma l, della Legge n. 157/2019 e successive modifiche”. Dal testo del pdl si evince anche che l’acquisto avverrà al “prezzo nominale” delle azioni e che “la spesa complessiva è ripartita in 10 anni, senza corresponsione di interessi, a partire dall’esercizio finanziario 2021”.

 

AL VIA LO SPOIL SYSTEM NELLE AZIENDE PARTECIPATE

 

“Con l’art. 4”, spiega Gatti, “in continuità con gli intendimenti già espressi dalla Legge n. 157/2019, al fine di garantire equilibrio e rappresentatività proporzionale alle forze politiche che compongono il Consiglio Grande e Generale all’inizio di ogni nuova legislatura, viene prevista la decadenza dei Consigli di Amministrazione e dei Consigli Direttivi degli Enti Pubblici e delle Società Partecipate dall’Eccellentissima Camera”, limitatamente a quelli “di nomina del Consiglio Grande e Generale e del Congresso di Stato, che, nei primi sei mesi di ogni nuova legislatura dovranno essere sostituiti o riconfermati”. E quelle attuali? “Per la corrente legislatura la sostituzione o conferma deve avvenire entro il 30 settembre 2020”.

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