Home FixingFixing Covid-19: bene gli sforzi. Ora spazio alle riforme prioritarie

Covid-19: bene gli sforzi. Ora spazio alle riforme prioritarie

da Redazione

Dal Fondo Monetario Internazionale un ulteriore report sul Monte. Per l’ente di Washington occorre “accelerare sull’IVA e sulle pensioni”.

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di Alessandro Carli

 

L’emergenza Coronavirus ha richiesto al Fondo Monetario Internazionale un ulteriore intervento. Nei giorni scorsi difatti è stato pubblicato sul sito ufficiale del FMI un report che integra quello di inizio marzo. Gli esperti di Washington, nell’introduzione, scrivono che il Titano “sta affrontando sfide molto significative a causa del recente scoppio di COVID-19, che ha avuto un pesante tributo sulla popolazione locale e sulle imprese. Gli sforzi a breve termine delle autorità sono giustamente incentrati sulla limitazione e sul contenimento degli effetti sociali ed economici avversi, anche attraverso la ridistribuzione delle risorse al sistema sanitario”.

Il FMI quindi “prevede che le prospettive di crescita a medio termine rimarranno deboli a causa delle strette condizioni di credito e un ambiente esterno sostanzialmente più debole limiterà la ripresa”. e le limitate riserve di liquidità della banca centrale “suggeriscono che il saldo dei rischi è fortemente inclinato al ribasso”.

 

LA VALUTAZIONE DEL COMITATO ESECUTIVO

 

Nel concludere la consultazione ai sensi dell’articolo IV con la Repubblica di San Marino, i direttori esecutivi dell’ente internazionale hanno approvato una serie di la valutazioni. “Le debolezze del settore bancario continuano a presentare rischi di stabilità e ostacolano la ripresa economica. Significativi deflussi di depositi e debole gestione del rischio hanno lasciato il sistema bancario con bassa liquidità, scarsa qualità delle attività e considerevoli esigenze di ricapitalizzazione, mentre molteplici fallimenti bancari e il continuo supporto statale al sistema bancario hanno eroso i buffer di liquidità del governo e hanno portato a un accumulo eccessivo e insostenibile del debito pubblico implicito. In assenza di un significativo cambiamento di politica, si prevede che le prospettive di crescita rimangano contenute nel medio termine con rischi fortemente inclinati al ribasso”. È quindi urgentemente necessario, prosegue il report, “un piano di stabilizzazione completo e credibile. Spostare l’economia verso un percorso di crescita a medio termine più elevato richiede l’implementazione di una strategia coerente e credibile che ripristini la redditività del sistema bancario, assicuri la sostenibilità fiscale e risolva gli ostacoli strutturali”.

Sono necessari sforzi sostenuti per aumentare la liquidità del sistema bancario e aumentare le riserve di Banca Centrale. BCSM “dovrebbe migliorare ulteriormente la propria gestione della liquidità, anche allineando il quadro dell’assistenza di liquidità di emergenza (ELA) alle migliori pratiche internazionali e limitare il finanziamento del bilancio solo a esigenze eccezionali e su base temporanea”. L’attrazione della partecipazione della proprietà bancaria da parte di rinomati gruppi bancari e la vendita di crediti deteriorati (NPL) e portafogli immobiliari delle banche agli investitori strategici, così ancora il FMI, “sosterrebbero anche la liquidità nel sistema”.

 

LA CENTRALITÀ DEL SISTEMA BANCARIO

 

Una profonda ristrutturazione del sistema bancario è, per il Fondo Monetario, “fondamentale per ripristinarne la redditività e la sostenibilità. Le carenze di capitale delle banche dovrebbero essere prontamente risolte”. Il FMI quindi sprona Banca Centrale della Repubblica di San Marino a “intervenire rapidamente nelle banche sottocapitalizzate che non riescono a raccogliere capitali”. Il sostegno statale invece, così ancora il Fondo, “dovrebbe essere fornito solo a banche di importanza sistemica e redditizie, a seguito della condivisione degli oneri”. Occorrerà comunque “ridurre gli alti costi operativi delle banche” andando a razionalizzare “la rete di filiali sovradimensionate e i livelli di personale”. Non solo: si dovrà aumentare “la quota di attività generatrici di reddito, anche convertendo i crediti d’imposta in attività fruttiferi, migliorerebbe la loro redditività”.

 

LE RIFORME PRIORITARIE DA METTERE IN CAMPO

 

Intraprendere un consolidamento fiscale credibile e ambizioso e limitare il sostegno statale al sistema bancario salvaguarderebbe le finanze pubbliche. È questa la raccomandazione del FMI. “L’imposizione del debito pubblico su una strada verso il basso e sostenibile richiede l’attuazione di riforme” – IVA e delle pensioni – “insieme a misure volte a razionalizzare le esenzioni fiscali, indirizzare meglio le prestazioni sociali e aumentare l’efficienza della spesa”. Il piano del governo di accedere ai mercati esterni e aumentare la liquidità “dovrebbe tenere conto delle considerazioni sulla sostenibilità del debito ed essere accompagnato dallo sviluppo della capacità di gestione del debito e della liquidità. I passi per rimuovere le strozzature dal lato dell’offerta e aumentare l’integrazione economica favorirebbero una crescita sostenuta”. Affrontare le persistenti distorsioni del mercato del lavoro e mitigare la mancata corrispondenza delle competenze sono per l’ente internazionale “necessarie per promuovere la ricerca di lavoro e un’allocazione efficiente del lavoro, migliorando al contempo il clima imprenditoriale e colmando le lacune infrastrutturali contribuirebbe ad attrarre investimenti stranieri, aumentare la produttività e aumentare la competitività esterna”. Nel report poi una nota sull’accordo di Associazione con l’Unione Europea: sempre per l’ente internazionale la sua conclusione “semplificherebbe le procedure per le imprese nazionali e sosterrebbe la loro espansione in nuovi mercati”.

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