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San Marino, l’economia reagisce: fondo per la crisi e CIG straordinaria

da Redazione

Aperto il tavolo con associazioni di categoria e parti sociali: al Governo sono state già segnalate ripercussioni negative causate dall’epidemia di coronavirus. Si lavora a provvedimenti d’urgenza: ANIS propone diverse misure.

anis coronavirus

 

di Daniele Bartolucci

 

Un fondo per le imprese e un provvedimento straordinario per la cassa integrazione, più altri interventi che, in base ai dati raccolti dalle associazioni di categoria, dovranno limitare disagi e danni economici che stanno subendo tante attività a causa del Covid-19. E’ quanto dovrà realizzare il tavolo di crisi appena istituito per l’emergenza coronavirus e per gli effetti che produrrà (alcuni già riscontrati purtroppo) sull’economia sammarinese. Si tratta di un tavolo a cui, oltre al Governo (in particolare il Segretario al Turismo, Federico Pedini Amati che lo coordina, insieme ai colleghi Marco Gatti delle Finanze, Fabio Righi dell’Industria e Teodoro Lonfernini del Lavoro) partecipano tutte le associazioni di categoria e i sindacati. Anzi, sono state proprio le parti economiche e sociali del Paese a chiederne l’istituzione, consapevoli dell’eccezionalità della situazione, a cui dovranno corrispondere provvedimenti eccezionali, come quello che si sta costruendo in queste ore “per dare risposta immediata a imprese e lavoratori”, ha anticipato il Segretario Pedini Amati. Di fatto, sono diversi i settori che hanno già subito il primo blocco dovuto anche ai provvedimenti governativi sammarinesi e italiani: le scuole chiuse e i turisti che non si vogliono spostare, ad esempio, hanno avuto subito un impatto fortemente negativo su ristorazione, alberghiero e commercio. Ma anche il manifatturiero vive con apprensione questa situazione, con la consapevolezza e la preoccupazione che il protrarsi di questa emergenza avrà ricadute negative anche in futuro, dalle importazioni di materie prime all’esportazione dei prodotti finiti. Per non parlare della situazione contingente interna alle stesse fabbriche, dove occorre organizzare al meglio il personale e attuare la massima attenzione per evitare rischi sanitari. E’ insomma un problema che colpisce tutto il mondo economico, senza distinzioni e per questo serve compattezza, quella che al momento sembrerebbe sia stata offerta da tutti i partecipanti al tavolo.

 

LE RICHIESTE DI ANIS PER LE INDUSTRIE


Anche ANIS partecipa con una propria delegazione al tavolo di lavoro, portando all’attenzione della politica e delle altre parti sociali le criticità riscontrate e quelle che potrebbero presentarsi in futuro. Tra queste ci sono anche le problematiche relative agli spostamenti dei funzionari commerciali e dei tecnici trasfertisti per raggiungere le regioni italiane, i paesi europei ed extra europei sia per intavolare trattative strategiche con i clienti, sia per installare, avviare e formare la rete tecnico commerciale degli stessi.

Dopo aver richiesto e ricevuto dalle imprese associate un primo resoconto delle ripercussioni sulla loro attività, infatti, ANIS ha formulato durante l’incontro una serie di proposte per sostenere l’economia sammarinese in questa inaspettata fase di grave difficoltà. Un primo punto su cui tutti hanno convenuto è la creazione di un apposito “Fondo per l’emergenza” che ANIS ha suggerito venga alimentato da risorse già disponibili e da altre da distogliere da capitoli del bilancio pubblico il cui impegno può essere procrastinato. Inoltre, “per le imprese che dimostrino l’effettivo stato di necessità abbiamo proposto un ventaglio di interventi temporanei ma prorogabili a partire da una CIG straordinaria su cui già domani è in programma un confronto all’interno della Commissione preposta per definire con urgenza l’intervento normativo”.

Tra le altre proposte, ANIS ha segnalato delle misure straordinarie per gestire l’esubero di manodopera, la semplificazione dell’utilizzo del lavoro occasionale, una moratoria sui mutui senza interessi e la sospensione/dilazione del pagamento delle imposte, dei contributi previdenziali e delle utenze.

“Abbiamo inoltre sottolineato l’indispensabile coinvolgimento del settore bancario affinché continui a garantire il supporto necessario all’operatività delle imprese”.

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