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San Marino, i “Laboratori del Gusto 2019-2020” sono diventati ancora più dolci

da Redazione

CTSM, ai tradizionali percorsi si è aggiunto anche quello sul gelato artigianale.

CTSM ok

 

di Alessandro Carli

 

“Stamattina ho inventato/ una casa di gelato/ con il tetto di fragola/ le finestre di lampone/ e le porte di cioccolato”. Difficile sapere se questa poesia di Gianni Rodari è conosciuta dagli studenti delle scuole elementari e medie inferiori della Repubblica: di certo però, da novembre, i partecipanti al “Laboratori del Gusto”, organizzato dal Consorzio Terra di San Marino e dall’Ufficio Gestione Risorse Ambientali ed Agricole, sono in grado di fare con le loro mani anche il prelibato dolce freddo. È questa difatti la novità introdotta nei percorsi formativi dedicati ai più piccoli: oltre agli ormai tradizionali “Dal chicco di grano alle mani in pasta”, “Il piccolo casaro”, “Il fantastico modo delle api”, “L’officina dei cinque sensi” e la “Visita al Museo della Civiltà contadina – Casa di Fabrica”, il programma si è arricchito di un nuovo corso, “Gelatiere per un giorno”, dedicato alla produzione del gelato artigianale e che ha portato i giovani “chef” all’interno del laboratorio “Altro Gelato” di Domagnano.

Da un lato la riduzione della distanza tra un prodotto enogastronomico “finito” e la sua genesi, quindi come viene fatto, dall’altro invece la necessità di approfondire, o meglio, recuperare, le tradizioni locali. Lungo queste due “strade” si stanno incamminando le 77 classi sammarinesi che hanno aderito al progetto che vede coinvolti, sino a marzo, circa 1.400 ragazzi.

“Crediamo sia importante dare la possibilità ai più giovani di poter conoscere l’agricoltura e le produzioni agroalimentari tipiche del territorio, nella consapevolezza che l’educazione alimentare sia lo strumento da privilegiare per ottenere comportamenti alimentari equilibrati e per fare scelte di consumo consapevoli” spiegano assieme il CTSM e l’UGRAA.

 

I LABORATORI


“Non amare il gelato significa non avere nessun interesse per il cibo”. Se è vero quanto afferma Joseph Epstein, “Gelatieri per un giorno” va ad approfondire questa forma d’amore.

Compito dei due “cupidi”, Samanta Santagada e Fabio Matteini, è quello di svelare ai partecipanti i segreti del loro fare (e, a quanto pare, è davvero egregio visto che “Altro gelato” è stato inserito nella rivista online “Dissapore.com”, ndr): l’importanza della stagionalità dei prodotti e la filosofia del “km0”, il rispetto per l’ambiente, il recupero dei sapori dei nonni. E, naturalmente, anche una prova pratica che parte dalla scelta delle materie prime (latte ma non solo) e arriva sino al banco di vendita. Ed è sempre il prezioso oro bianco ad accompagnare gli alunni a diventare piccoli casari: qui difatti sono chiamati a realizzare con le loro mani, partendo dal latte, un piccolo formaggio.

Si lega ai “caci” – per chi ama gli abbinamenti – “Il fantastico mondo delle api” dove, dopo un “volo radente” sull’organizzazione degli alveari, la produzione del miele e il lavoro dell’apicoltore, i giovanissimi possono mettere alla prova le proprie capacità di analisi sensoriale.

“Dal chicco di grano alle mani in pasta” invece porta a conoscere i cereali del territorio e a imparare a “tirare” una piadina “come facevano le nostre nonne”.

Il tutto all’interno di un’ampia cornice: quella “filologica” del Museo della Civiltà contadina” e quella percettiva de “L’officina dei cinque sensi”, una “scuola” che aiuta a “rispolverare” la vista, il gusto, l’olfatto, il tatto e l’udito. Perché tutti i prodotti agroalimentari, in quanto “vivi”, parlano e vogliono essere ascoltati.

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