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L’Italia batte la Repubblica di San Marino nella dematerializzazione

da Redazione

PagoPA e DemDoB, ma anche il Tracciato unico dei Pagamenti (F24). Diverse le procedure sammarinesi che implicano ancora moduli di carta.

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di Daniele Bartolucci

 

 

Se la spending review non è mai realmente partita (e si vede nei capitoli di Bilancio), con la fine della legislatura se ne va anche il tentativo di riformare la Contabilità di Stato, che di quella partita (la revisione della spesa e l’efficientamento della macchina pubblica) fa ovviamente parte. Si spegne insomma la speranza, o meglio l’illusione, accese con la presentazione dei Segretari di Stato Simone Celli prima ed Eva Guidi poi. E cresce il divario tra San Marino e il resto del mondo occidentale. Nel frattempo, infatti, nella vicina Repubblica italiana la Ragioneria dello Stato compie 150 anni e già dal 2015 ha dematerializzato tutti i documenti di Bilancio (D. Lgs. 7 marzo 2005, n. 82 – Codice dell’Amministrazione Digitale): rendiconto generale dello Stato, disegno di Legge di Bilancio, disegno di Legge di Assestamento e Legge di Assestamento vengono composti e trasmessi in formato digitale attraverso l’applicativo DemDoB (Dematerializzazione dei Documenti di Bilancio dello Stato), con il processo di dematerializzazione dell’intero ciclo di bilancio. Tanto che il Ministero dell’Economia e Finanze dal 2016 ha messo a disposizione del contribuente addirittura un’APP “Bilancio Aperto” con tutte le notizie della Finanza Pubblica, permettendo di esplorare i dati del Bilancio dello Stato nel dettaglio, analizzare gli indicatori e i grafici. Per un reale aggiornamento sammarinese nella semplificazione della gestione della Contabilità di Stato come già avvenuto nelle principali amministrazioni dei paesi industrializzati, per superare un’anacronistica prassi fortemente materializzata e cartacea dei procedimenti interni di contabilità, occorrerà pazientare ancora, dunque. Anche il servizio di Tesoreria Unica, offerto (ovviamente a pagamento, forse ancora per poco, ndr) da BCSM, forte di un testo normativo anacronistico, non riesce ad abbandonare gli sportelli fisici bancari e postali nell’interazione con l’utenza per i pagamenti, quando in Italia il 95% dei pagamenti diretti verso la Pubblica Amministrazione dei contribuenti cittadini e imprese avviene telematicamente, senza moduli cartacei. Per fare alcuni esempi, basta citare il Regolamento di Contabilità: sia il Decreto 24 aprile 2003 n.53 all’art.34 sia l’art.9 del Decreto 7 giugno 2004 n.75 prevedono infatti che “l’emissione della liquidazione di spesa è stampata in duplice copia su apposito modulo”. Il succitato Decreto 53 all’art. 14 prevederebbe anche una “via informatizzata” dei versamenti, ma la cosiddetta distinta riepilogativa di accompagnamento è la scansione dei documenti cartacei di tutte le fasi precedenti: “l’elenco di tutti i documenti (ordini d’incasso, partite pendenti in entrata “PPE” – i famosi “fogli di carta a strisce verdi e bianche”, ndr – e partite pendenti in uscita “PPU”); o l’indicazione del tipo distinta (a seconda che si tratti di regolarizzazione o compensazione parziale o totale)”. Senza dimenticare l’art. 15, che recita: “Il versamento avviene con apposito modulo, precompilato dall’Ufficio ovvero dal contribuente, sul conto corrente interbancario intestato al Servizio di Tesoreria Unica presso tutti gli sportelli degli Istituti di Credito presenti in territorio”. In pratica, nonostante sia possibile da diversi anni fare singoli pagamenti telematici automatici, le imprese e le software house sammarinesi dovranno pazientare ancora per vedere sul Titano il Tracciato Unico dei Pagamenti delle imprese (Modello Unico F24) e gli applicativi telematici come il famoso PagoPA, per tutti i pagamenti telematici del contribuente. Al contrario dell’Italia, infatti, nell’amministrazione sammarinese non tutti gli uffici permettono il pagamento telematico col POS virtuale. Fino a che non verrà introdotto, anche a San Marino, l’obbligo per la Pubblica Amministrazione, il Settore Pubblico Allargato e le Società controllate e partecipate, di dematerializzazione dei documenti e delle procedure, la digitalizzazione resta uno slogan, oltre che la causa dei maggiori consumi di carta, anche e soprattutto per questo tipo di procedimenti interni alla PA, come la gestione interna della contabilità. Anche questi passaggi, che sembrerebbero banali per chi opera in altri contesti, fanno parte della revisione della spesa, che andrebbe applicata e misurata correttamente. Ma servono volontà politica (che finora è mancata), capacità e probabilmente anche un salto culturale in avanti da parte di chi deve poi gestire ogni giorno le nuove e più efficienti operazioni burocratiche.

 

COSA È STATO FATTO


“Come, oltre due decenni fa, Bill Gates indicava nel suo saggio ‘La strada che porta a domani’, la Via Digitale è l’arma vincente verso l’efficacia e l’efficienza della mission della Pubblica Amministrazione”. Ne è convinto Guerrino Zanotti, che usa questa citazione per sviluppare alcune considerazioni di fine mandato come Segretario di Stato agli Affari Interni con delega alla Funzione Pubblica. Ovviamente c’è una parte politica in queste considerazioni (in risposta ad altri Segretari, in particolare), ma soprattutto c’è il lavoro svolto, avviato e anche quello non completato in questo percorso di efficientamento della Pubblica Amministrazione, che Zanotti difende a spada tratta.

“Se la legislatura è finita anzitempo, comunque la si pensi, è segno che la maggioranza e il governo non potevano più contare sulla coesione necessaria per affrontare e portare a compimento le riforme strutturali e gli interventi gravosi di cui ha assoluta necessità la nostra Repubblica”. Da qui la crisi di governo e le elezioni anticipate: “Nel dibattito di questa campagna elettorale c’è la possibilità di apprendere le migliori soluzioni ai problemi che affliggono il Paese e in particolare la nostra Pubblica Amministrazione. A volte accade anche che si evidenzino problemi in realtà già risolti in tutto o in parte per poter comunque fornire le proprie mirabolanti soluzioni. Non è mia intenzione, come detto, illustrare l’attività della Segreteria di Stato che ho guidato in questi circa tre anni, perché so bene che a fronte di diversi obbiettivi raggiunti altre problematiche attendono una soluzione. Semplicemente intendo per dare una rappresentazione della macchina pubblica che, spesso per convenienza politica, si descrive come “la palla al piede” dello sviluppo economico del Paese. Nessuna intenzione di fornire un’immagine idilliaca del settore pubblico, ma quanto meno rendere giustizia dei passi in avanti fatti, spesso in maniera autonoma pur con la guida e la “governance” che la politica deve fornire verso il rinnovamento”. “Perché allora”, si chiede Zanotti, “non rimarcare che da quest’anno è già entrata in funzione la firma digitale e il Servizio di Raccomandata Elettronica, che sono stati implementati numerosi servizi on line? Perché si vuole ignorare che nel corso del 2019 è stato assegnato l’appalto per la nuova piattaforma digitale per la smaterializzazione della documentazione di tutto il settore pubblico allargato? Ciò significa (si veda l’articolo a lato, ndr) che finalmente, una volta implementata, tutti i servizi pubblici potranno scambiarsi la documentazione senza fare girare carta, cosa che già oggi avviene nella sola Pubblica Amministrazione”.

E per far questo, precisa Zanotti, “si è ricercata una soluzione economicamente sostenibile quando “consulenti” che operano nel privato avevano proposto prodotti assai più costosi. Forse perché questo renderebbe meno interessanti le “altre” miracolose soluzioni proposte?”.

E ancora: “Perché non si evidenzia che per evitare ulteriore precariato e utilizzare pratiche trasparenti di assunzione, sono stati emessi 75 fra bandi di concorso pubblici, interni e di selezione, per l’assunzione di personale qualificato, indispensabile per le nuove sfide della P.A., ricordando magari che, nonostante ciò, nella Pubblica Amministrazione si è passati da una media di lavoratori nel 2016 di 2.206 ad una media per i primi dieci mesi dell’anno 2019 di 2.110 con un calo di circa il 4,35%?”. Poi le cose da fare: “E’ innegabile restino ancora da risolvere questioni di peso nella gestione della P.A.”, ammette quindi Guerrino Zanotti, toccando un tema caldissimo. “La responsabilizzazione della Dirigenza, la semplificazione della struttura del Settore Pubblico Allargato, il rinnovo del contratto di lavoro e della struttura retributiva dei pubblici dipendenti argomenti di indubbia competenza del tavolo contrattuale”.

 

DIGITAL TRANSFORMATION, IL TEAM ITALIANO

 

Il Team per la Trasformazione Digitale nasce già nel 2016 “per avviare la costruzione del “sistema operativo” del Paese, una serie di componenti fondamentali sui quali costruire servizi più semplici ed efficaci per i cittadini, la Pubblica Amministrazione e le imprese, attraverso prodotti digitali innovativi”. Così si legge sul sito istituzionale, dove viene specificata anche la mission: “Rendere i servizi pubblici per i cittadini e aziende accessibili nel modo più semplice possibile, innanzitutto tramite dispositivi mobili (approccio “mobile first”), con architetture sicure, scalabili, altamente affidabili e basate su interfacce applicative (API) chiaramente definite; supportare le pubbliche amministrazioni centrali e locali nel prendere decisioni migliori e il più possibile basate sui dati, grazie all’adozione delle più moderne metodologie di analisi e sintesi dei dati su larga scala, quali Big Data e Machine Learning”. I progetti vanno dalla Carta d’Identità Elettronica ai vari Docs Italia, Sistema Pubblico di Identita Digitale (SPID), Infrastrutture digitali e cloud, Pagamenti digitali pagoPA…

Il tutto seguendo un “Manifesto dei principi tecnologici e operativi del team”, che riassume la filosofia alla base di questa operazione continua di innovazione e miglioramento: “Sicurezza e privacy sono i principi più importanti; mai, per nessuna ragione, scenderemo a compromessi; Valorizzeremo gli asset esistenti; non ricostruiremo quanto di positivo è già stato realizzato nella Pubblica Amministrazione italiana e ci ispireremo anche a modelli internazionali funzionanti”. Ma soprattutto, “saremo ossessionati dalla semplificazione; tutto quello che faremo sarà facile da utilizzare per i cittadini”; “saremo aperti e trasparenti; pubblicheremo documenti che illustrino quello che abbiamo costruito, le decisioni prese, gli errori commessi e i benefici che abbiamo rilevato”; “avremo una visione di lungo termine, ma identificheremo anche le tappe intermedie che ci permetteranno di offrire rapidamente valore ai cittadini italiani”. E naturalmente, “continueremo ad imparare”.

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