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La “partita doppia” di Frate Luca Pacioli, tra ragioneria, studio e disegno

da Redazione

Il fondatore della registrazione economica e patrimoniale, amico di Leonardo, chiese al genio di illustrare “De divina proportione”.

divina proportione

 

di Marco Grandoni

 

Parlare di Leonardo Da Vinci significa anche incontrare la storia di uno dei suoi collaboratori, frate Luca Bartolomeo de Pacioli da Sansepolcro. Pacioli è stato un religioso, matematico ed economista ed è riconosciuto come il fondatore della ragioneria, ovvero quella disciplina che si occupa della rilevazione dei fenomeni aziendali e della loro traduzione in scritture contabili.

Lo scopo della ragioneria è quella di fornire agli organi di comando delle aziende le informazioni necessarie per esercitare le funzioni di controllo e di decisione in modo da prendere decisioni razionali per limitare i rischi d’impresa e cercando di tendere verso la massima efficienza per diminuire i costi e aumentare i guadagni.

Il ramo della ragioneria che si occupa di registrare, classificare e interpretare le informazioni finanziarie è la contabilità. La rilevazione di ciò che accade in azienda viene normalmente effettuata col metodo della “partita doppia” che rileva l’evento che dà origine alla registrazione sotto i due aspetti quello economico e patrimoniale.

Il Frate è stato il primo ad avere analizzato e studiato il concetto di “partita doppia”, già noto e usato nell’ambiente mercantile italiano e poi utilizzato in tutta Europa. Il risultato del suo studio è stato inserito in un capitolo del suo trattato “Summa de arithmetica, geometria”.

Pacioli insegnò in diverse città italiane: Perugia, Firenze, Venezia, Pisa, Bologna e Roma. Nel 1497 accettò l’invito di Ludovico il Moro a lavorare per lui a Milano dove qualche anno dopo incontrò Leonardo Da Vinci quando l’artista fu mandato da Lorenzo il Magnifico come “ambasciatore” per diffondere il predominio artistico e culturale di Firenze.

Già dal 1496 Pacioli lavorava al “Divina Proportione”, un’opera sulle applicazioni della sezione aurea (divina proporzione) nell’ambito delle arti figurative e della matematica.

La sezione aurea è una delle costanti matematiche più antiche che esistano. Scoperta dai greci, è stata spesso usata in architettura perché sembra essere il rapporto più estetico fra i lati di un rettangolo e fu descritto da Keplero come uno dei “due grandi tesori della geometria” (l’altro è il teorema di Pitagora). La sezione aurea non è altro che un semplice rapporto tra grandezze, ma è fondamentale oltre che in geometria, anche in botanica, fisica, zoologia, architettura, pittura e musica.

Certo è strano il fatto che un numero “non misurabile”, ritorni così spesso in situazioni tanto concrete quanto diverse.

Il numero della divina proporzione è 1,6180339887 e attraverso le sue proprietà geometriche e matematiche e la frequente riproposizione in svariati contesti naturali e culturali, apparentemente non collegati tra loro, hanno suscitato per secoli nella mente dell’uomo la conferma dell’esistenza di un rapporto tra macrocosmo e microcosmo, tra Dio e l’uomo tra universo e la natura. Bisogna ricordare che Pacioli era un brillante matematico ma è anche un frate cristiano ed è riuscito a unire la razionalità matematica alla fede cristiana.

L’opera sarà portata a termine un anno dopo ed è composta da 71 capitoli che trattano del rapporto aureo, 20 di architettura legate alla teoria di Vitruvio e la terza parte è la traduzione in italiano del “Libellus de quinque corporibus regularibus” di Piero della Francesca sui cinque solidi regolari.

Al termine delle tre parti vi sono due sezioni di illustrazioni, la prima con le lettere maiuscole dell’alfabeto disegnate da Luca Pacioli stesso e la seconda con le 60 famose tavole di Leonardo da Vinci raffiguranti suggestive figure poliedriche.

Quello che è meno conosciuto di Frate Pacioli è per, come detto, la “partita doppia”. Un sistema di registrazione ha modificato per sempre l’economia aziendale.

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