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Editoriale: San Marino, la fiducia va riportata in alto

da Redazione

La sfiducia può degenerare nello scontro sociale, e allora vanno rinforzati i pilastri perché non crolli tutta la casa.

 

Desta più di una preoccupazione quello che sta accadendo dentro e fuori al tribunale della Repubblica di San Marino, e ci riferiamo al “Caso titoli” ma anche ad altro.

Ricostruiamo velocemente la vicenda: un “cerchio magico” composto anche, ma non solo, da alcune ex figure apicali di Banca Centrale, riferiva a soggetti esterni una serie di decisioni piuttosto riservate e delicate.

Senza voler entrare nei dettagli, troviamo sconcertante la facilità con cui queste siano “uscite” dai canali istituzionali.

Se si somma questa vicenda a quella del Magistrato Dirigente, il problema diventa enorme.

Al netto di ogni considerazione, la Repubblica di San Marino non sta facendo una bella figura: vista da fuori, questa vicenda rappresenta un forte deterrente per chi vorrebbe venire a fare impresa nel territorio, mentre per le attività che già operano è l’ennesimo pezzo di fiducia che viene meno, nelle istituzioni e nel sistema nel suo complesso.

E oggi quella fiducia è sotto i livelli di guardia, e questo è un dato di fatto.

Non bisogna scivolare nella facile palude dell’allarmismo ma essere propositivi e costruttivi.

La fiducia va riportata in alto, e le istituzioni devono fare di tutto per riuscirci.

Fare di tutto significa anche non alimentare un clima avvelenato, cosa che invece la politica sammarinese sembra incapace di comprendere.

Gli appelli ad abbassare i toni sono finora caduti nel vuoto, ma è anche vero che il Governo non sta facendo nulla per rasserenare gli animi e condividere le scelte che è chiamato a fare. La conferma arriva con l’altra notizia della settimana: i sindacati hanno proclamato lo sciopero generale contro il Governo.

L’Esecutivo a questo punto deve rivedere l’atteggiamento di superiorità che l’ha contraddistinto sino ad oggi: deve “scendere dal trono” e prendere atto della gravità della situazione.

Perché la sfiducia può degenerare nello scontro sociale, e allora vanno rinforzati i pilastri perché non crolli tutta la casa: va fatta chiarezza su queste vicende, come, allo stesso modo, vanno messi in sicurezza i conti dello Stato, ma vanno anche rimesse in moto le dinamiche positive dello sviluppo, perché cresca l’economia, quella reale e sana, capace di generare occupazione e reddito.

Ma questo lo possono fare solo i sammarinesi, condividendo tutti insieme obiettivi e sacrifici.

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