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Conferenza dei servizi: una sola risposta in tempi rapidi

da Redazione

Pubblicato il Regolamento: semplificazione per le richieste di imprese e cittadini. Manuel Canti (DGFP): “Intervenuti sulla struttura con lo Sportello Unico, ora sull’organizzazione”.

Canti e Zanotti

 

di Daniele Bartolucci

 

Semplificare e velocizzare i procedimenti della Pubblica Amministrazione, quello che le imprese e i cittadini chiedono da tempo, sta per trovare concretezza. Lo afferma il Direttore della Funzione Pubblica, avv. Manuel Canti, che spiega quali sono le linee d’intervento dettate dalla Segreteria di Stato per gli Affari Interni e seguite attualmente dall’Amministrazione, a completamento dei previsti interventi normativi e della riforma delle Commissioni. “Le azioni programmate seguono due direttrici: da una parte, la semplificazione della struttura amministrativa, di cui è un esempio l’istituzione dello Sportello Unico per le Imprese che accorpa le funzioni e le competenze di diversi uffici. Dall’altra, la riorganizzazione interna delle procedure, di cui è un esempio la Conferenza di Servizi, organismo di recente istituzione (art. 39 Legge n.94/2017 e Regolamento n.1/2018 ndr) volto a favorire lo scambio di informazioni e la contestualità delle decisioni tra diversi uffici aventi competenze, a diverso titolo, su uno stesso procedimento. Tecnicamente si tratta di due interventi distinti, ma aventi un obiettivo comune: semplificare e velocizzare le risposte che l’amministrazione deve dare all’utenza”.

 

SEMPLIFICARE, MA ANCHE FORMARE E MONITORARE


“Se lo Sportello Unico è deputato ad espletare tutte le pratiche inerenti l’attività delle imprese – continua a spiegare il Direttore Canti –, la Conferenza di servizi verrà convocata ogni qual volta dovessero essere prese decisioni e acquisiti pareri da diversi uffici, al fine di avere una risposta univoca e finale di accoglimento o di rigetto di una domanda. Ciò determinerà notevoli risparmi di tempo e di risorse per tutti gli uffici e quindi anche per l’utenza, tanto più che anche le tempistiche massime di risposta sono state formalizzate nel regolamento. I due interventi porteranno a una semplificazione importante della operatività e delle procedure dell’Amministrazione, in attesa della prossima riforma delle Commissioni su cui sta lavorando la Segreteria di Stato per gli Affari Interni. Nel frattempo, la Pubblica Amministrazione ha attivato anche altri percorsi interni di analisi dell’organizzazione e di qualificazione e miglioramento delle performance. Cito tra questi l’attività di formazione e di monitoraggio sia interno che esterno alla PA. Nel 2017”, ricorda Canti, “abbiamo attuato il primo Piano Formativo rivolto ai dipendenti della P.A., che proseguirà quest’anno coinvolgendo anche Enti e Istituti del Settore Pubblico Allargato. Un piano che è partito da un’attenta valutazione preventiva del fabbisogno formativo, anche volta ad individuare le aree trasversali su cui focalizzarsi. Tra queste, è emersa quella della gestione dei rapporti con l’utenza. Un’area che abbiamo esplorato attraverso un apposito monitoraggio rivolto agli utenti dei servizi (che ha dato risultati molto positivi di apprezzamento nei confronti del personale PA, ndr), e verso la quale teniamo alta l’attenzione, anche attraverso l’applicativo “P.A. Aperta”, presente nel portale dello Stato, con cui tutti i cittadini possono segnalarci disservizi, o proporre suggerimenti e miglioramenti. Inoltre, proprio in questi giorni è partita l’indagine interna sul benessere organizzativo. Un’esperienza finora mai attuata nella Pubblica Amministrazione sammarinese, volta a misurare la percezione che i dipendenti hanno dello stato di salute del proprio ambiente di lavoro sotto diversi aspetti, legati alla logistica, alle relazioni tra colleghi e con il capo, alla percezione del peso del proprio contributo professionale all’interno dell’organizzazione.”

Si tratta di interventi diversi – osserva il Direttore della Funzione Pubblica -, che, insieme a quelli normativi, confluiscono in un unico quadro progettuale, quello di rendere la PA più rispondente alle esigenze dell’utenza. Va vista in questa prospettiva ogni preventiva analisi del contesto su cui si intende agire”.

 

IL QUESTIONARIO INTERNO


Il mio ambiente di lavoro è sicuro, sono trattato con equità, nel mio ente il percorso di sviluppo professionale di ciascuno è ben delineato e chiaro, ho le risorse e gli strumenti necessari per svolgere il mio lavoro, il mio Capo mi aiuta a capire come posso raggiungere i miei obiettivi. Sono queste alcune delle questioni su cui sono chiamati ad esprimersi i circa 2200 dipendenti della PA coinvolti nel primo monitoraggio interno avviato lunedì dalla Direzione Funzione Pubblica in accordo con la Segreteria di Stato per gli Affari Interni. L’indagine sul benessere organizzativo, coinvolgerà in prospettiva tutto il Settore Pubblico Allargato, ma, in questa prima fase, è rivolta ai dipendenti della PA, con qualsiasi forma o livello di inquadramento, sia a tempo determinato che indeterminato. La rilevazione viene effettuata tramite questionario cartaceo distribuito e ritirato a cura della DGFP con modalità idonee a garantire l’anonimato dei compilatori. Le aree analizzate sono le seguenti: Sicurezza e salute sul luogo di lavoro e stress lavoro correlato; Le discriminazioni; L’equità nell’amministrazione; Carriera e sviluppo professionale; Il mio lavoro; I miei colleghi; Il contesto del mio lavoro; Il mio capo e la mia crescita; Il senso di appartenenza; L’immagine della mia amministrazione; Le mie performance; Il mio capo e l’equità. Si tratta della prima esperienza del genere compiuta nella Repubblica di San Marino. Il progetto, già previsto nelle Linee di azione predisposte dalla DGFP, è in linea con la normativa vigente e con la volontà del Governo di attuare un radicale processo di cambiamento della Pubblica Amministrazione, in coerenza anche con le indicazioni pervenute dagli Organismi Internazionali. La rilevazione del benessere organizzativo consentirà di adottare, nell’ambito delle relazioni sindacali attivate, opportune misure di miglioramento da implementare nei prossimi Piani Formativi e nelle Linee d’Azione della DGFP. “L’indagine rivolta ai dipendenti pubblici”, spiega il Direttore della Funzione Pubblica, Avv. Manuel Canti, “si integra con le azioni di monitoraggio che coinvolgono cittadini e utenti della Pubblica Amministrazione al fine di rilevare la loro percezione della qualità dei servizi. Attraverso tali attività di “ascolto” viene valorizzato il punto di vista dei cosiddetti “portatori d’interesse” sia interni che esterni all’Ente Pubblico, nel quadro della cultura della partecipazione che impronta la PA, che è basilare nel processo di qualificazione dell’Amministrazione”. L’indagine sarà ripetuta periodicamente. La DGFP intende infatti avviare un processo di analisi sistematica che porterà a costituire un patrimonio informativo importante utile anche a fini di implementare politiche di sviluppo. In futuro, soprattutto in relazione a indagini mirate su campi specifici, saranno attivate anche forme di rilevazione on-line, mantenendo le garanzie di anonimato già previste in questo progetto.

I risultati dell’indagine saranno pubblicati nei siti istituzionali.

 

I CASI IN CUI SI PUÒ CONVOCARE


La Conferenza di Servizi può essere convocata con modalità diverse, simultanea o asincrona, a seconda dei casi e delle diverse finalità: istruttoria, decisoria o di valutazione preliminare. La Conferenza di Servizi istruttoria può essere indetta dall’ufficio procedente e competente all’adozione del provvedimento finale, anche su richiesta di altro ufficio coinvolto nel procedimento, quando ciò sia ritenuto opportuno per effettuare un esame contestuale degli interessi pubblici coinvolti nel procedimento amministrativo, ovvero in più procedimenti connessi, riguardanti medesime attività o risultati. Quella decisoria può essere indetta dall’ufficio procedente quando la conclusione positiva del procedimento è subordinata all’acquisizione di più pareri, valutazioni tecniche, nulla osta o altri atti di assenso a carattere endoprocedimentale, resi da diversi uffici. Se l’attività del privato è subordinata a più provvedimenti da adottare a conclusione di distinti procedimenti, di competenza di diversi uffici, la conferenza di servizi è convocata – anche su richiesta dell’interessato – da uno degli uffici procedenti. Infine, la valutazione preliminare, è riferita a progetti di particolare complessità e insediamenti produttivi di beni e servizi. L’ufficio procedente, su motivata richiesta del soggetto interessato corredata da uno studio di fattibilità, può indirla, finalizzata ad indicare al richiedente, prima della presentazione di un’istanza o di un progetto definitivo, le condizioni per ottenere i necessari pareri, le valutazioni tecniche, le autorizzazioni, concessioni, nulla osta o altri atti di assenso, comunque denominati. Le indicazioni formulate in sede di conferenza di servizi preliminare possono essere motivatamente modificate o integrate solo in caso di rilevanti elementi e valutazioni emerse nelle successive fasi procedimentali, anche a seguito dell’esercizio dei diritti di cui all’art. 15 della Legge n.160/2011 da parte dei soggetti che possono intervenire nel procedimento. In quest’ultimo caso – altra novità importante – anche l’interessato (l’imprenditore o il rappresentate dell’impresa) potrà richiedere la convocazione della conferenza di servizi. Su questo nuovissimo istituto che introduce una diversa organizzazione dei procedimenti interni, la DGFP sta organizzando un primo momento formativo rivolto ai Dirigenti, che partirà a breve termine.

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