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Green energy, la Repubblica di San Marino si tratta PEN

da Redazione

Piano Energetico Nazionale 2012-2015: alcuni obiettivi sono stati raggiunti, altri no. Imprese: con il DE tagli del 20% del fabbisogno di gas metano e del 25% dell’energia elettrica.

 

di Alessandro Carli

 

Azioni di promozione e coinvolgimento ma anche edilizia privata, residenziale e pubblica, senza dimenticare lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili (FER) e il settore industriale. Dalla corposa e dettagliata relazione sullo stato di attuazione del Piano Energetico Nazionale (PEN) 2012-2015, firmata dal Presidente dell’Autorità di Regolazione per i servizi pubblici e l’energia Paolo Tartarini e portata in Consiglio Grande e Generale, emerge che nel 2015, in materia di produzione di energia fotovoltaica, la maggior parte degli obiettivi prefissati sono stati raggiunti con buon anticipo mentre lo sviluppo delle altre tecnologie FER è ancora piuttosto lento, così come i “miglioramenti” ai consumi delle aziende.

Rimandando il lettore al sito del CGG per il testo integrale, ci soffermiamo sulla “fotografia” scattata sul settore industriale.

Per quanto concerne la “domanda energetica”, il 76% dei consumi elettrici e poco più del 50% di quelli di metano sono rappresentati “dagli usi diversi, all’interno dei quali ricade il settore industriale”. Dalla relazione poi si evince che “il 34% dei consumi elettrici industriali è imputabile a sole 20 utenze”. Riduzioni importanti del fabbisogno energetico nazionale, sottolinea il report, “possono essere conseguite in tempi relativamente rapidi solo intervenendo sui cicli produttivi delle imprese manifatturiere nazionali maggiormente energivore”. Tali interventi richiedono peraltro “l’adesione e l’impegno dei titolari delle aziende, ai quali deve risultare evidente la convenienza economica, oltre che energetica, degli interventi”.

Il professor Tartarini spiega che – poiché le pratiche di “Audit energetico” (previste dal D.D. 129/2009, ndr) “hanno sin qui avuto ricadute trascurabili” – nel 2015 è stato introdotto un “Programma di Diagnostica Energetica Industriale”, che includeva analisi energetiche approfondite dei singoli cicli produttivi ma anche la valutazione dei consumi di acqua e la gestione dei rifiuti e dei reflui connessi. Dalle previsioni dell’Autorità, i risparmi per le imprese possono essere nell’ordine del 20% del fabbisogno di gas metano (“pari a 5.895 tep”) e del 25% del fabbisogno di energia elettrica (“13.865 tep”).

La Diagnosi Energetica (DE), basata su precise analisi del comportamento energetico del sistema in condizioni effettive di funzionamento, “consente di fondare gli interventi volti a migliorare le prestazioni energetiche di edifici, impianti e processi su precise analisi costi-benefici”. La relazione poi riassume le azioni che sono state svolte nel corso del periodo 2012/2014. Alla voce “Settore industriale”, il PEN rimarca la “fondamentale importanza” delle azioni di contenimento dei consumi energetici nel settore industriale, poiché questo “assorbe oltre il 50% sia dei consumi elettrici sia dei consumi di gas metano, con una forte concentrazione, in entrambi i casi, su un numero limitato di utenze”. Azioni che “non sono state intraprese”.

 

ENERGIA SOLARE TERMICA


Lo Sportello per l’Energia ha comunicato che nel 2014 risultavano installati, in ambito di edilizia privata, 60 impianti solari termici, per complessivi 186 mq di superficie captante, cui vanno aggiunti i tre impianti in edilizia pubblica riguardanti la Scuola Elementare di Dogana, quella di Falciano, la Scuola dell’Infanzia di Serravalle e del San Marino Stadium. Gli impianti installati da parte di persone fisiche nel corso del 2014 sono stati 21, 10 in più di quanti se ne erano installati nel corso del 2012, mentre nel corso del 2015 non è stato installato alcun impianto solare termico. “Si tratta di quantità ancora molto modeste e del tutto trascurabili – commenta la relazione – sia in termini assoluti sia in relazione alle aspettative del PEN. Ciò porta a considerare che anche la nuova modalità di incentivazione introdotta dal D.D. 84/2012 (con elevazione al 35% delle spese di acquisto e installazione del contributo a fondo perduto a favore dell’impiego di questa tecnologia FER) non abbia sin qui sortito l’effetto sperato”.

 

ENERGIA FOTOVOLTAICA


La potenza fotovoltaica installata nella Repubblica ancora trascurabile nel 2010, è salita a 1,57 MWp al termine del 2011, a 4,4 MWp nel 2012, 6,4 MWp nel 2013, 7,1 MWp nel 2014 e ha raggiunto il livello di 8,58 MWp alla fine del 2015. La produzione per via fotovoltaica di 3.155.053 kWh del 2012 corrispondeva a un’incidenza dell’1,18% sul totale del fabbisogno annuo di energia elettrica del territorio. Quota cresciuta a circa il 2,3% nel 2013, al 2,83% nel 2014 e al 3,70 nel 2015, con una produzione di 8.457.145 kWh. La potenza elettrica fotovoltaica installata a fine 2015, con un totale di 1.043 impianti, corrisponde a oltre il 16% del valore massimo di potenza massima importata. Nel 2015 sono entrati in funzione 100 impianti fotovoltaici, di cui 98 di potenza nominale non superiore a 20 kWp e di 2 impianti rispettivamente di 120,64 kWp e 698,61, con un incremento della potenza installata di 1.438 kWp rispetto al 2014. Nel 2015 la potenza fotovoltaica complessiva installata è risultata pari a 8,588 MWp, per un totale di 1.043 impianti. Di questi, 963 – per una potenza nominale di 7.254,642 kWp -, hanno beneficiato delle Tariffe incentivanti previste per gli anni 2010-2015 dal Conto Energia. Dei 963 impianti, 264 (per una potenza nominale di 1.547,570 kWp) sono quelli autorizzati al beneficio della Tariffa Incentivante per il plafond dell’anno 2015.

 

ENERGIA DAI RIFIUTI


Per il PEN, nel quadriennio sotto esame, il recupero energetico da rifiuti quale risorsa energetica “non è rilevante”. Nell’ambito della gestione dei rifiuti, l’art. 15 del “Codice Ambientale” (D.D. 44/2012), include “tra le pratiche volte alla riduzione dello smaltimento finale dei rifiuti” anche “l’utilizzazione dei rifiuti come combustibile o come altro mezzo per produrre energia”. Il piano di gestione dei rifiuti elaborato dalla Commissione Tutela Ambientale, soggetto a revisione biennale, potrà quindi in futuro contenere indicazioni anche in tal senso.

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