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Assicurarsi il futuro attraverso otto cantieri

da Redazione

Il gruppo tecnico di lavoro: dalle regole UE ai mercati di nicchia. Per l’avvocato Bugli serve una nuova “cultura” da creare con le scuole.

assicurazioni

 

di Alessandro Carli

 

Lo strumento assicurativo è un asset di sviluppo e uno strumento di sostegno per le famiglie ma allo stesso tempo deve crescere, porsi alcune domande e capire le traiettorie da inseguire per il futuro.

A distanza di circa tre mesi dal primo convegno sul comparto – era il 1 luglio -, in occasione dell’appuntamento “Cosa c’è, cosa manca? Per lo sviluppo del sistema assicurativo sammarinese” voluto dalla Segreteria di Stato per il Lavoro, il gruppo nominato in estate e coordinato dal dottor Alessandro Bugli ha presentato le prime conclusioni, riassumibili, come ha spiegato lo stesso consulente della Segreteria di Stato per il Lavoro, “in otto cantieri”. Otto punti, otto ricette “utilizzate nel mondo ma anche tarate sulla realtà locale”. Bugli, rimarcando il percorso di avvicinamento della Repubblica di San Marino all’Unione Europea, ha ipotizzato due scenari per il sistema assicurativo: il primo è quello di “trasporre tutto quello che è stato fatto nell’UE”, anche se, ha sottolineato, “è molto pensate”. La seconda strada è quella percorsa dal gruppo di lavoro, ovvero “unire le istanze delle due realtà” (San Marino e UE) ma non attraverso un “copia&incolla”, bensì rimodulando sul Titano le direttive internazionali.

Otto regole, come detto, che sono partite da una premessa, come possono operare le assicurazioni sammarinesi internamente, come poterlo fare all’estero e come possono le aziende foresi lavorare sul Titano.

 

GLI OTTO CANTIERI


Il fil rouge che attraversa gli otto punti, ha spiegato l’avvocato Bugli, va individuato nella “chiarezza e dell’utilità delle regole”.

Il primo punto è una fotografia del sistema attuale. “Non c’è molto” ha detto. La normativa è molto simile a quella italiana e inizia ad essere datata. “Le regole contrattuali vanno attualizzate”. Ma anche, ed è questo il secondo focus, occorre mettere in campo una serietà contrattuale. San Marino (3°) ha le potenzialità per diventare un polo internazionale per la sottoscrizione delle polizze. Per farlo, (4°), poiché, come ha affermato Bugli “le assicurazioni hanno il pregio di non viaggiare su ruota”, c’è uno strumento che permette di allargare il bacino di utenza, il telematico.

Le altre regole riguardano poi la flessibilità, l’iter corretto per costituire le agenzie (Bugli ha ammonito che San Marino, potendo mettere in campo una leva fiscale competitiva, rischia di attirare anche “figure opache”) e la territorialità. Chi opera sul Titano deve seguire le regole locali, così come chi lavora in Italia si deve basare su quelle italiane.

Fuori dal cantiere, o meglio, come base di partenza, il consulente ha parlato della necessità di instillare una nuova educazione, un nuovo approccio verso le assicurazioni. Se un tempo, come poi ha spiegato nel suo intervento Maurizio Hazan, Docente di Diritto delle assicurazioni, il sistema ruotava attorno alle polizze dei veicoli – due e quattro ruote -, oggi il mondo dei “rischi” è molto più ampio: casa, lavoro, ammortizzatori sociali, pensioni. Un nuovo modo di conoscere questo universo, ha auspicato Bugli, che si deve avvalere dell’istruzione scolastica. Educazione civica quindi per far spiegare tutti i rischi e i bisogni.

 

GLI INTERVENTI


Marco Micocci, Professore Ordinario di matematica finanziaria e attuariale, ha illustrato le esperienze internazionali in campo assicurativo, soffermandosi sulla normativa di vigilanza “Solvency II” e sugli effetti che avrà sulla gestione delle compagnie assicurative. Tre, in estrema sintesi, le macrocategorie. Nel primo pilastro vi sono la classificazione dei contratti, la valutazione delle riserve tecniche, del margine minimo di solvibilità e regolamentazione degli investimenti. Nel secondo il sistema di governance, la valutazione prospettica dei rischi e il rapporto con l’autorità di vigilanza. Il terzo pilastro invece prevede gli obblighi di disclosure e la disciplina di mercato.

Hazan invece ha spiegato l’evoluzione delle assicurazioni, rimarcando che il diritto al risarcimento per un danno biologico nasce da una costola dei sinistri automobilistici. Le assicurazioni, ha spiegato, sono cambiate: oggi i nuovi rischi riguardano anche il sociale e l’industria.

Per il dottor Marcello Forcellini il sistema assicurativo locale deve confrontarsi con quell’UE al centro dell’accordo di associazione, ma allo stesso tempo deve saper “individuare alcune nicchie di business”, come ad esempio quello della “finanza islamica”. Il negoziato con l’UE in materia finanziaria, ha ricordato, “inizia tra poco” ed è importante che si ragioni in un’ottica allargata.

Nicchie di mercato che sono tornate anche nell’intervento di GianFilippo Dughera (CSA), che ha dato idealmente la mano a Lord Roger Bramble, membro dei Lloyd’s di Londra. Per una UK che sta uscendo dall’UE, uno Stato, San Marino, si sta avvicinando. Bramble che, insignito della Croce di Sant’Agata dai Capitani Reggenti, si è detto disponibile a dare un sostegno concreto al Titano nella stesura di una normativa che regoli il settore e gli consenta di avere una serie di prospettive di crescita.

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