Home FixingFixing Veronica Ercolani Volta: “Per saltare gli ostacoli ci vuole sintonia”

Veronica Ercolani Volta: “Per saltare gli ostacoli ci vuole sintonia”

da Redazione

L’amministratore unico: le analogie tra equitazione e impresa. “Nonostante la crisi, con tenacia siamo riusciti a mantenere l’occupazione”.

Ercolani Veronica

 

 

di Alessandro Carli

 

Donne e motori. Nessuna ironia e nessuna facile battuta: lo scriviamo in senso letterale, “alto”.

Ai vertici della Ercolani Trasporti spa, storica azienda sammarinese che opera da 60 anni, c’è Veronica Ercolani Volta, una ragazza di 28 anni che assieme al fratello Andrea, gestisce un’attività che occupa 50 persone e che conta un parco mezzi composto da oltre 50 camion.

Veronica ripercorre la storia dell’impresa leader nei trasporti (“Siamo partiti a metà del secolo scorso con un solo camion”) ma anche quella personale, dolorosa, che l’ha portata a diventare, nel 2010, amministratore unico.

“Nell’agosto del 2009 mio babbo Massimo se n’è andato prematuramente. Avevo 21 anni, mio fratello solamente 14. Sono entrata in azienda in punta di piedi, cercando di imparare il più possibile. Ancora adesso, giorno dopo giorno, arricchisco il mio bagaglio. Mio padre ci ha insegnato ad avere un senso di responsabilità, di correttezza, ma anche di saper fare squadra”. Una squadra che, lo possiamo affermare tranquillamente, è “storica”.

“Esatto – prosegue Veronica -. In azienda ci sono dipendenti che lavorano con noi da 25, 30 anni, che mi hanno aiutato ad inserirmi in un settore che era per me sconosciuto”.

Le fotografie di Massimo dentro le automobili da rally e i tanti trofei presenti nell’ufficio raccontano la storia di un grande uomo. Veronica, le guarda con un sorriso: “Non ho toccato nulla, ho aggiunto solo qualcosa di mio”.

“Mio babbo mi ha sempre detto che la cosa più gratificante per un imprenditore è creare un buon clima di lavoro, accontentandosi di utili anche minimi pur di garantire un buon tenore di vita ai propri dipendenti e conservare una buona immagine dell’azienda: grande attenzione quindi per gli automezzi sempre all’avanguardia, alla qualità del servizio e al personale più che mai motivato”.

 

E’ UN DISCORSO DI CAVALLI

Ci si può girare anche attorno per minuti e minuti, ma poi la domanda arriva. E riguarda i “motori”. Non quelli dei camion, ma quelli delle automobili rally, la grande passione di Massimo Ercolani.

“Cavalli insomma, senza nome ma sempre di cavalli si tratta. Anche Andrea è un potenziale pilota, due anni fa, ha gareggiato nel ‘Rally Legend’ di San Marino con una ‘storica’ Opel Kadett GTE facendo riconoscere il proprio talento. È proprio vero… il dna è quello, non ci scappi!”.

Uno invece, con tanto di nome, quello del suo cuore.

Veronica difatti è fin da bambina appassionata di equitazione. “Vado a cavallo da 20 anni. Tutte le mattine mi sveglio molto presto per andare al maneggio ed allenarmi prima di arrivare in azienda”. Il suo partner, anzi, la sua partner da quattro anni (“L’ho presa a cinque anni, ora ne ha nove” racconta) è una magnifica cavalla olandese dal nome nobile, Bereedom Vdl. Con lei gareggia, a livelli professionistici nella categoria C 135, sostenendo di fondersi in un affiatato binomio.

Ma prima di affrontare la disciplina sportiva, una riflessione sulla pet terapy: “Gli animali ma ancora di più i cavalli, ti responsabilizzano: un bimbo o una bimba si devono occupare del proprio animale. La loro presenza, il contatto ma anche una carezza, danno grandi benefici. I pony, per esempio, vengono impiegati anche come cura per le persone che soffrono di disturbi”.

Dal pet alle gare, agli ostacoli. “A Cattolica, nel dicembre 2015, alla mia quinta gara disputata di alto livello sono arrivata prima”. E mentre sta accumulando i punti che le permetteranno di ottenere la patente di secondo grado, ci soffermiamo a parlare di ostacoli.

Quelli che incontra nelle gare. “Per saltarli è necessario essere in grande sintonia con il cavallo. Per eseguirli bene bisogna essere molto preparati e concentrati. Occorre azione, motore e impulso, direzione, determinazione, freddezza, autocontrollo e preparazione”. Un po’ come avviene in azienda. “Sì, certo, i punti di contatto tra l’equitazione e l’impresa sono tantissimi”. Stesso approccio anche se gli ostacoli sono diversi. “La forte sintonia che ho con la mia cavalla, la ricerco costantemente, anche se in maniera diversa con le persone con le quali lavoro creando delle buone relazioni”. “Abbiamo dovuto affrontare anni difficili, tante imprese del settore hanno chiuso a causa della crisi – conclude -. Con tenacia e sacrifici, ricordando sempre quello che mi ha detto mio padre, siamo comunque riusciti a mantenere sia l’occupazione che la solidità del Gruppo”.

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