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Tra l’alta aspettativa di vita e il rischio ‘invecchiamento’

da Redazione

E la popolazione continua a crescere: non solo grazie alle nascite, ma anche all’immigrazione. Merito del welfare tra i migliori al mondo, ma gli over 65 hanno superato gli under 14.

 

di Daniele Bartolucci

 

A San Marino si vive meglio e più a lungo che in molti altri luoghi: l’antica Repubblica del Titano offre un’aspettativa di vita tra le più alte del mondo, e nonostante questo non è ancora un “Paese di vecchi”, anche se rischia di diventarlo.

 

CRESCE LA POPOLAZIONE MA GRAZIE ALL’IMMIGRAZIONE

Al 31 dicembre 2014 (fonte Ufficio di Statistica) la popolazione residente era pari a 32.789 unità, di cui 16.133 maschi (49,2 %) e 16.656 femmine (50,8 %). L’incremento annuale è dello 0,7% (a dicembre 2013 la popolazione residente era infatti pari a 32.572 unità).

La popolazione presente, comprendente anche i soggiornanti, ammontava invece a 33.738 (+0,6% rispetto all’anno precedente). La maggior parte della popolazione presente possiede la cittadinanza sammarinese con 27.772 individui (pari all’82,3%), segue poi la popolazione che possiede la cittadinanza italiana con 4.731 individui (14,0%) ed, infine, la popolazione che possiede altri tipi di cittadinanze con 1.234 individui (3,7%). Considerato che i nati nel 2014 ammontano a 296 e, quindi, 25 in meno rispetto al 2013, l’aumento della popolazione residente (al netto delle emigrazioni e/o cancellazioni conseguenti al VI Censimento Generale della Popolazione) è dato di fatto dall’immigrazione: nel 2014 il totale delle persone immigrate ammonta a 372 individui; in modo particolare, la provenienza della maggior parte degli immigrati è quella italiana (290). Gli emigrati ammontano, invece, a 199 individui, di cui 95 hanno scelto l’Italia come destinazione. Di conseguenza aumenta anche il numero delle famiglie: a fine 2014 erano infatti 13.939 unità, ovvero 125 nuclei in più rispetto al 31 dicembre 2013. Aumenta la popolazione, quindi, ma come sta accadendo in Italia, ciò non avviene ‘naturalmente’ (anche perché il tasso di natalità è basso se non negativo rispetto a quello della mortalità) e quindi la popolazione non invecchia sempre proporzionalmente. Un fenomeno ancora più evidente a San Marino, dove l’indice di vecchiaia ((Popolazione > 65 anni / Popolazione 0-14 anni) * 100)) è ancora inferiore a quello della maggior parte delle regioni italiane, nell’ordine di 118 confronto ai 238 della Liguria e al dato medio italiano che è 151 (fonte Urbista.it). Negli ultimi anni, però, questo trend è rallentato parecchio, soprattutto riguardo alla forza lavoro, tanto che gli ultimi dati dicono che la popolazione in età lavorativa sta progressivamente invecchiando, soprattutto perché la proporzione dei giovani è inferiore a quella degli anziani. Gli under 14 sono solo il 15,2%, mentre gli over 65 sono già al 18,8%. Il rischio è che, stante l’aspettativa di vita sempre più alta, questa differenza diventi sempre più evidente, con ripercussioni sia in ambito lavorativo che sanitario e pensionistico.

 

ASPETTATIVA DI VITA TRA LE PIÙ ALTE AL MONDO

L’altro indice su cui tutti i Paesi si confrontano è quello dell’aspettativa di vita, che viene poi utilizzato nei report dell’Organizzazione Mondiale della Sanità: pubblicate dall’OMS ogni anno a partire dal 2005, le Statistiche Sanitarie Mondiali sono la fonte più importante di informazioni sulla salute delle persone nel mondo. Contengono dati relativi a 194 paesi su una serie di indicatori riguardanti la mortalità, le malattie e i sistemi sanitari, tra cui l’aspettativa di vita, le patologie e i decessi dovuti alle principali malattie, i servizi sanitari e le terapie, gli investimenti finanziari in salute, nonché i fattori di rischio e i comportamenti che influenzano la salute. Ebbene, a conferma di quanto già scritto su Fixing nr. 47/2014, a San Marino si vive meglio e più a lungo che altrove, se è vero che l’aspettativa di vita per gli uomini ha raggiunto a fine 2014 quasi gli 82 anni, e per le donne ha già superato gli 86. Un livello eccezionale, da ‘primi della classe’, se non fosse che – come ha evidenziato anche San Marino Rtv nel servizio del 5 aprile – “l’OMS nelle sue statistiche non considera i Paesi al di sotto dei 250 mila abitanti. Se lo facesse, San Marino balzerebbe in testa nella graduatoria degli uomini e al secondo posto, quasi a pari merito con il Giappone, per le donne”. Questo mancato ‘riconoscimento’ però non toglie nulla alla situazione di fatto, ovvero che San Marino si colloca subito dietro a Islanda, Svizzera e Austria, ma anche Germania e Giappone appunto, notoriamente tra i Paesi dove aspettativa di vita e qualità della vita spesso coincidono.

 

I VANTAGGI DELL’ECONOMIA E DEL WELFARE DEL TITANO

Non a caso è cresciuta anche l’aspettativa “in buona salute”, merito non solo delle migliorie tecnologiche, medicali e sanitarie, ma anche di un welfare eccezionale, anch’esso tra i primi al mondo. Un welfare che ovviamente non tutti i Paesi possono permettersi e che San Marino, invece, riesce ancora oggi a garantire ai propri cittadini con orgoglio e fierezza. Un welfare che si può riconoscere anche nelle graduatorie dell’Oms, ma soprattutto nel confronto con altri Paesi dove l’aspettativa di vita supera di poco i 60 anni, e comunque non si arriva certamente a quell’età in buona salute. “Esiste ancora un divario profondo tra ricchi e poveri”, ha spiegato dice la dr.ssa Margaret Chan, Direttore Generale dell’OMS: “Le persone che vivono in paesi ad alto reddito continuano ad avere possibilità molto maggiori di vivere più a lungo delle persone che vivono nei paesi a basso reddito”. Per fortuna, però, le cose sono profondamente cambiate in meglio negli ultimi decenni, tanto è vero che in base alle medie mondiali, una bambina e un bambino nati nel 2012 hanno, rispettivamente, un’aspettativa di vita di circa 73 anni e 68 anni: 6 anni in più rispetto ai nati nel 1990. A quel tempo, quando in Italia si giocavano i Mondiali di calcio, in Liberia l’aspettativa di vita era di soli 42 anni (oggi oltre 62), in Etiopia 45 (oggi 64) e in Ruanda 48 (oggi 65 grazie anche al contributo sammarinese, tra cui quello del Club Soroptimist). Livelli ancora lontanissimi da quelli raggiunti da San Marino, ma anche da tutta l’Europa e l’occidente in generale.

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