Home FixingFixing Appalti, ora è ufficiale: arriva il Registro delle imprese

Appalti, ora è ufficiale: arriva il Registro delle imprese

da Redazione

Sarà tenuto presso Camera di Commercio e dal 1 gennaio 2015 sarà obbligatorio per tutti. Tutte le varie stazioni appaltanti del settore pubblico allargato dovranno adeguarsi.

 

È passato piuttosto sotto traccia, in realtà per tutta una serie di buoni motivi il Decreto Delegato numero 143 del 15 settembre 2014 riveste una notevole importanza per le aziende sammarinesi. Dopo la bellezza di 12 anni, infatti, reca vergate nei 70 articoli della propria struttura le norme che danno attuazione alla “Legge sul contratto di fornitura o somministrazione della pubblica amministrazione e degli enti pubblici”. Parliamo di appalti pubblici, parliamo del Decreto mancante, quello che avrebbe dovuto rendere operativa e funzionale una delle leggi a giusta ragione considerate “nevralgiche” dalle istituzioni internazionali, ovvero quella che riguarda i contratti con la pubblica amministrazione. Non sarà una riforma – non fosse altro per la forma del Decreto Delegato – ma questa nuova norma è chiamata a portare ordine in una materia tradizionalmente assai confusa sul Titano.

Il testo completa finalmente la disciplina degli appalti pubblici aventi per oggetto l’acquisizione di beni – di consumo o d’uso – o di servizi, e va a definire le procedure da adottare per i contratti tra la pubblica amministrazione sammarinese, gli enti del settore pubblico allargato, e le imprese.

Diciamo subito che da qui alla fine dell’anno vige un regime transitorio, mentre il nuovo meccanismo entrerà in vigore di fatto a partire dall’inizio del 2015.

 

IL REGISTRO PRESSO CCIAA

Tra le novità di maggiore interesse, ma questo San Marino Fixing ve l’ha già raccontato più volte in passato quando ci siamo occupati della materia, c’è l’istituzione del Registro dei Fornitori e dei Prestatori di Beni e Servizi, a cui le imprese dovranno iscriversi per poter partecipare agli appalti pubblici. Tale Registro sarà tenuto dalla Camera di Commercio di San Marino, che dovrà curare (art. 8) “l’iscrizione, la sospensione e la cancellazione delle imprese nel registro medesimo adottando i relativi provvedimenti amministrativi”. Il registro dei fornitori sarà tenuto in modalità informatizzata e sarà consultabile on line. Lo stesso articolo specifica che la PA allargata potrà invitare alle gare anche imprese non iscritte in tale registro solo per via di una serie di giustificati motivi e sempre comunque previa autorizzazione del Congresso di Stato e dei propri organi di amministrazione e direzione.

Per iscriversi è necessario soddisfare tutta una serie di requisiti (previsti e indicati all’art. 10). Camera di Commercio già da tempo è pronta tecnicamente e tecnologicamente per questo passaggio: a dire il vero il registro è già on line dal giugno dello scorso anno (all’indirizzo https://registroimprese.cc.sm/ lo scarno sito per l’iscrizione).

 

IN VIGORE DAL 2015

Il D.D. dice che l’istituzione del Registro dei Fornitori “dovrà avvenire entro il 31 dicembre 2014”. In linea teorica il passaggio potrebbe avvenire dunque anche prima, ma è lecito supporre che difficilmente si farà partire questa piccola “rivoluzione copernicana” entro la fine dell’anno. Sino al momento in cui il Registro sarà attivo, le varie stazioni appaltanti pubbliche potranno utilizzare i vari e molteplici registri in loro possesso. Da quel momento è lecito supporre che non potranno più farlo. Siccome anche oggi, per garantire trasparenza e chiarezza nella gestione della cosa pubblica e dei rapporti con gli operatori privati, ci sarebbe la possibilità per gli enti pubblici di utilizzare il Registro di Camera di Commercio ma si continua tranquillamente a chiamare le imprese senza passare dagli elenchi, è lecito chiedersi se sarà così anche dal 1 gennaio 2015.

 

90 GIORNI PER LE MODIFICHE

Il testo del Decreto Delegato 143/2014 – ci spiegano dall’ANIS – contiene alcune imprecisioni e nel corso del confronto sono state avanzate diverse osservazioni tecniche.

Poiché il Decreto dovrà essere convertito in legge entro 90 giorni, vi è ancora tempo per alcuni interventi emendativi, che non cambieranno il senso della norma ma potranno portare ulteriori miglioramenti al testo.

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