Per le imprese che producono quantità piccole o grandi di cellophane o nylon, di qualsiasi colore, il riciclo è sempre possibile: nel nostro caso il ritiro del materiale è gratuito.
di Mattia Marinelli
Per una gestione dei propri rifiuti aziendali che sia realmente efficace ed efficiente, abbiamo visto nelle precedenti uscite di questa nostra rubrica, è opportuno lavorare per ridurre le dimensioni dei volumi e, più in generale, la quantità dei rifiuti prodotti. Questa volta invece approfondiamo le strategie per riuscire a lavorare sulla qualità, per riuscire non solo a produrre dei risparmi, ma anche a generare utili.
Come? La maggior parte delle imprese sammarinesi ha quotidianamente a che fare con imballaggi: carta e cartone naturalmente, ma anche plastica, legno e imballaggi metallici. Per quanto riguarda carta e cartone n linea generale – e non parliamo solo sul Titano – c’è una certa consapevolezza nelle possibilità di riciclo. Al contrario per quanto riguarda gli imballaggi plastici, compresi quindi nylon e cellophane, si registra una tendenza a farli confluire nell’indifferenziato, trasformando quindi queste materie in un costo non solo per l’azienda ma per tutta la collettività. Si tratta di una questione di mentalità diffusa, di una mancanza di consapevolezza: i rifiuti plastici possono infatti tornare agevolmente nel ciclo produttivo, soprattutto se gestiti nella maniera migliore.
Per le imprese che producono quantità piccole o grandi di cellophane o nylon, di qualsiasi colore, il riciclo è sempre possibile: nel nostro caso il ritiro del materiale è gratuito. In particolare chi ne produce di più, il recupero del materiale plastico può essere reso ancora più funzionale e soprattutto più conveniente. Ad esempio facendo una distinzione tra nylon “neutro” (ovvero trasparente) e quello definito “floreale” (di tutti i colori). Anche se può non sembrare una differenza sostanziale, differenziando il nylon in questo modo si può arrivare ad un avanzo commerciale di circa 100 euro la tonnellata, ovvero 10 centesimi al chilo, che non è certo poco! Mettendo in campo una strategia che veda l’impegno su due diversi fronti, una corretta distinzione dei materiali e la loro compattazione a monte (già in azienda, utilizzando appositi macchinari) comporta risultati di mercato assolutamente interessanti per l’impresa. La conferma pratica ci arriva direttamente dal “campo”, con diversi esempi di aziende sammarinesi che già da qualche tempo operano in questo modo con compattazione e differenziazione e alla fine possono vantare ricavi là dove altri invece continuano semplicemente a spendere. C’è poi il capitolo a parte degli altri imballaggi. Anche quelli metallici hanno un loro peso sul mercato, sia pure inferiore, in proporzione, a quello della plastica o della carta/cartone. Invece per il legno di fatto non ci sono possibilità di un riciclo che consenta un risparmio alle aziende.
In sintesi il messaggio che vogliamo portare all’attenzione dei nostri lettori è che il rifiuto può trasformarsi da costo a risorsa, e non è un luogo comune. E’ importante però mettere in campo una corretta gestione, che permette di superare anche i limiti dati dalle quantità. Per ogni cliente sono possibili soluzioni ad hoc. Certo, non è facile superare quella fatidica soglia tra smaltire semplicemente e incominciare a riciclare seriamente. Per questo ci sono gli appositi servizi di analisi e consulenza…
Per saperne di più potete ritrovare le puntate precedenti di questa rubrica non solo su www.sanmarinofixing.com ma anche sul nostro sito, www.iamrsm.com.