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Questione di num3ri del 18 ottobre

da Redazione

Possiamo anche pregare, il 18 ottobre. La passione di Gesù durò 18 ore. La sofferenza e l’agonia che hanno portato alla sua crocifissione. Insieme all’incarnazione e alla successiva risurrezione, forma uno dei due misteri centrali del Cristianesimo.

 

di Alessandro Carli

 

Possiamo anche guardarla, la luna, il 18 ottobre. Non sarà un fenomeno spettacolare, ma vale comunque la pena spendere qualche minuto ad osservarlo. Oggi il nostro satellite naturale passerà nel cosiddetto cono di penombra.

Possiamo anche filosofare sul 18 ottobre. Partita a coppie: si parla di bellezza (della mente) e di bellezza fisica al femminile. Compleanno da festeggiare su un palcoscenico, oppure dentro a un copione del drammaturgo tedesco Von Kleist, nato proprio oggi, ma nel 1777.

Da un lato due grandi filosofi europei, Henri Bergson e Norberto Bobbio, che hanno aperto gli occhi il 18 ottobre. Dall’altra parte del tavolo immaginario, due bellezze femminili – nate, guarda caso, il 18 ottobre – antitetiche per colori (una è mora, l’altra è bionda) e per professione: una fa l’attrice (Freida Punto), ed è esplosa nella versione cinematografica di “Chi vuol essere milionario”, l’altra invece (Lindsey Vonn), vola sugli sci ed è stata campionessa del mondo. E oggi accompagna il golfista Tiger Wood (18 è anche il numero di buche di un campo da golf).

Possiamo anche pregare, il 18 ottobre. La passione di Gesù durò 18 ore. La sofferenza e l’agonia che hanno portato alla sua crocifissione. Insieme all’incarnazione e alla successiva risurrezione, forma uno dei due misteri centrali del Cristianesimo. Oppure ricordare quel quasi lontano 18 ottobre del 1990 quando venne promulgato da Papa Giovanni Paolo II il “Codice dei canoni delle Chiese orientali”.

Possiamo anche pregarlo, un 18. Nel sistema universitario italiano è il voto più basso conseguibile in un esame: al di sotto c’è la bocciatura. Dagli atenei – il 18 ottobre del 1810 venne fondata la Scuola Normale di Pisa – alle scuole secondarie, il passo è breve. Anche i professori hanno un 18 nel libretto segreto. Sono stati pubblicati i risultati delle indagini volute dall’ex ministro italiano Profumo. Ogni professore salta 18 giorni di scuola l’anno.

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