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Provincia di Rimini: per l’economia del territorio una battuta d’arresto

da Redazione

Presentato il rapporto della CCIAA: più ombre che luci nel triennio 2012-2014. Aumenta la disoccupazione, frena il credito delle banche alle imprese.

 

Il Rapporto sull’Economia della provincia di Rimini, arrivato alla 18° edizione, nasce per divulgare il grande patrimonio di informazioni economiche e statistiche delle Camere di Commercio.

 

Mercato del lavoro


L’analisi sul mercato del lavoro viene realizzata con il contributo del “Centro Studi Politiche del lavoro e società locale” della Provincia di Rimini. Nel 2011, in provincia di Rimini, ci sono stati 64.601 avviati (lavoratori che hanno instaurato almeno un rapporto di lavoro dipendente nell’anno), con un incremento rispetto al 2010 dell’1,7%, e 102.503 avviamenti (numero dei rapporti di lavoro dipendente instaurati nell’anno), con un incremento rispetto al 2010 del 4,7%. Il settore del turismo, inteso come alberghi e ristorazione, raccoglie il 49,0% degli avviamenti, e ciò conferma la forte propensione a questo settore dell’economia riminese; ovviamente ciò incide, da un lato, sul periodo di assunzione (si parla di “stagionalità” degli avviamenti, confermato dal fatto che tra aprile e giugno si sono verificati il 46,3% degli avviamenti totali e il 59,9% degli avviamenti del turismo) e, dall’altro, sul tipo di contratto (ben il 53,8% degli avviamenti risulta essere a “tempo determinato” e il 23,8% “intermittente”). Altri aspetti interessanti sono rappresentati dal genere, dall’età, dalla residenza e dalla nazionalità degli avviati; in tal senso, il 53,4% degli avviati risulta essere di sesso femminile, il 31,0% avere tra i 20 e i 29 anni, il 66,0% risiedere in provincia e il 70,5% essere di nazionalità italiana. In particolare, riguardo alla nazionalità, da un lato è interessante evidenziare la maggior crescita registrata per i lavoratori stranieri (19.085 nel 2011; +4,7% rispetto al 2010) rispetto ai lavoratori italiani (45.516 nel 2011; +0,5% rispetto al 2010), dall’altro è altrettanto utile rilevare l’incremento del peso dei lavoratori stranieri sul totale (dal 26,4% del 2007, al 27,8% del 2009, per arrivare al 29,5% nel 2011). Per ciò che concerne la Cassa Integrazione Guadagni, intesa come Cassa Integrazione Ordinaria e Straordinaria (rappresentanti i due strumenti di intervento previsti dalla legislazione ordinaria), nel 2011, in provincia di Rimini, si è avuto un incremento complessivo del numero di ore autorizzate del 6,0% (da 2.934.411 ore del 2010 a 3.111.648 ore del 2011); diversa la dinamica nei due casi, in quanto ad una diminuzione della CIG Ordinaria dell’11,4% (da 1.027.002 ore del 2010 a 909.462 ore del 2011) si contrappone un aumento della CIG Straordinaria del 15,4% (da 1.907.409 ore del 2010 a 2.202.186 ore del 2011). Notizie confortanti arrivano, invece, dalla cosiddetta Cassa Integrazione in Deroga dove si riscontra una diminuzione del numero di ore autorizzate del 18,2% (da 4.789.193 ore del 2010 a 3.916.849 ore del 2011). Questi dati mostrano come la situazione occupazionale nel 2011 stia ancora risentendo della crisi in atto; se da un lato l’utilizzo della Cassa Integrazione complessivamente intesa (Ordinaria, Straordinaria e in Deroga) nel 2011 scende significativamente rispetto al 2010, passando da 7.723.604 ore autorizzate del 2010 a 7.028.497 ore autorizzate del 2011 (-9,0%), dall’altro il sistema produttivo locale sta pagando duramente gli effetti della recessione economica che ha causato nell’ultimo biennio una crescita più elevata nel ricorso alla CIG rispetto a quanto rilevato in ambito regionale e nazionale. Altro dato che fotografa l’andamento dell’occupazione è rappresentato dai lavoratori iscritti nelle liste di mobilità (lavoratori cioè che hanno subito un licenziamento individuale o collettivo), che nel 2011, in provincia, sono risultati essere 2.131 (dato provvisorio) rispetto ai 1.871 iscritti nel 2010, con una variazione percentuale del +13,9%. Restando sul tema, l’aspetto più preoccupante è oggi rappresentato dal Lavoro Giovanile (15-29 anni). Il tasso di occupazione giovanile in provincia di Rimini si è attestato, nel 2010, al 42,2% rispetto ad un tasso di occupazione generale del 63,9%; la situazione è andata peggiorando negli ultimi tre anni di riferimento, passando dal 50,7% nel 2008, al 49,1% nel 2009, per arrivare al citato 42,2% del 2010. Il genere femminile, con un tasso del 39,4%, è quello che risente maggiormente della bassa occupazione giovanile (a differenza del 45,0% del genere maschile). Nel confronto regionale e nazionale, il nostro territorio ha valori inferiori a quelli dell’Emilia-Romagna (43,5%) e superiori a quelli dell’Italia (34,5%).

 

Credito


Il 2011 è stato un anno in cui si sono verificati fatti importanti che hanno reso complesso lo scenario economico e finanziario. Fino al mese di giugno le aziende hanno goduto di un periodo di moderata ripresa o quantomeno di continuità rispetto al 2010 che aveva dato segnali positivi rispetto alla regressione dei fatturati registrati nel 2009. Dalla fine di giugno il mercato finanziario ha mostrato i primi segnali di instabilità. Alla riduzione del credito concesso da parte delle banche, si aggiungono, per contro, i dati sulle Sofferenze bancarie che spiegano la difficoltà della clientela (imprese e non) nel restituire il finanziamento avuto dalle medesime banche;  i dati dicono che, in provincia di Rimini, al 30/09/11, le Sofferenze ammontano a 677 milioni di euro, con un incremento annuale del 31,2% e biennale dell’84,0%.

 

Import/Export


Al 30/09/11, in provincia di Rimini, l’Import ammonta a 520.578.000 € mentre l’Export fa segnare 1.403.396.976 €: il saldo della bilancia commerciale risulta essere quindi ampiamente positivo facendo registrare nel periodo considerato un +882.818.976 €. Il 99,0% delle esportazioni ed il 92,1% delle importazioni riguarda il settore di attività Prodotti delle attività manifatturiere. Il sottosettore principale, sia in termini di import che di export, è rappresentato dai Prodotti tessili e dell’abbigliamento (rispettivamente con il 23,1% del totale import e il 37,5% del totale export) mentre, per ciò che concerne il principale mercato di approvvigionamento e di sbocco, questo è costituito dai Paesi dell’Unione Europea, i quali assorbono oltre la metà delle importazioni e delle esportazioni (rispettivamente il 55,3% delle importazioni totali e il 51,4% delle esportazioni totali). In termini di confronto temporale con il 30/09/10, al 30/09/11 sia l’import che l’export fanno segnare un buon incremento, rispettivamente dell’11,8% e del 21,4%, continuando il trend positivo riscontrato nel 2010.

 

Attività economiche


Le analisi relative alla numerosità d’impresa vengono effettuate al 3° Trimestre 2011 e sono riferite alle sedi di impresa attive.  In provincia di Rimini le imprese totali attive iscritte al Registro Imprese, al 30/09/11, sono risultate essere 36.125, contro le 35.785 dello stesso periodo dell’anno precedente, con un incremento dell’1,0%. Il settore con il maggior numero d’imprese è il Commercio con 9.428 imprese (26,1% sul totale); seguono il settore delle Costruzioni con 5.743 imprese (15,9% sul totale), il settore Alberghi, Ristoranti e Bar con 4.721 imprese (13,1%), le Attività immobiliari con 3.147 imprese (8,7%), l’Industria manifatturiera con 2.870 imprese (7,9%) e l’Agricoltura con 2.785 imprese (7,7%). A livello di forma giuridica, prevalgono nettamente le imprese individuali con 20.140 unità (55,8% sul totale, +0,4% rispetto al 30 settembre 2010) a cui fanno seguito le società di persone con 9.563 unità (26,5% sul totale, +0,6%). Le società di capitale sono 5.759 (15,9%) e rappresentano la forma giuridica, che, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ha fatto registrare il maggiore incremento percentuale (+3,5%). Interessante è anche l’analisi dell’Artigianato. Le imprese artigiane attive iscritte al Registro Imprese, al 30/09/11, sono risultate essere 10.747, contro le 10.627 dello stesso periodo dell’anno precedente, con una variazione percentuale del +1,1%; dette imprese artigiane costituiscono il 29,7% delle imprese totali attive (10.747 su 36.125).

 

Manifatturiero


Il settore manifatturiero in provincia di Rimini ha manifestato, nell’anno 2011 rispetto all’anno 2010, una diminuzione della produzione dello 0,2% e un aumento sia del fatturato dello 0,1% sia degli ordinativi dello 0,3%; tale valori risultano essere inferiori a quelli fatti registrare in Emilia-Romagna (produzione: +1,9%, fatturato: +1,9%, ordinativi: +1,4%) e in Italia (produzione: +1,4%, fatturato: +2,6%, ordinativi: +1,2%). Riguardo alle dinamiche temporali delle tre variabili congiunturali analizzate, occorre dire che, in provincia di Rimini, gli incrementi si sono registrati, rispetto agli stessi periodi dell’anno precedente, nel 1° e 4° trimestre 2011 (eccetto gli “ordinativi” che fanno ancora registrare nel 4° trimestre un -3,2%) mentre si sono avute flessioni, sempre rispetto ai rispettivi trimestri del 2010, sia nel 2° che nel 3° trimestre 2011.

 

Scenari previsionali


E’ utile menzionare che il quadro complessivo delle tendenze del sistema economico provinciale deriva dallo studio effettuato da Prometeia – Scenari per le economie locali – e da Unioncamere Emilia-Romagna – Prometeia – Scenario economico provinciale, che si basano su informazioni di fonte Istat; le proiezioni sono ottenute attraverso l’utilizzo del modello econometrico provinciale di Prometeia e i dati di Unioncamere Emilia-Romagna. Gli scenari previsionali, aggiornati a febbraio 2012, riguardano principalmente le dinamiche del valore aggiunto, del commercio con l’estero e del mercato del lavoro e contengono analisi fino al 2014.

 

In sintesi


Tra il 2012 e il 2014 il tasso medio annuo di crescita del valore aggiunto in provincia di Rimini assumerà un valore prossimo allo zero (0,1%), analogo a quello dell’Italia, a fronte di una valore atteso medio annuo del +0,4% per l’Emilia-Romagna. Una lieve crescita è prevista per il terziario (+0,4%), leggermente inferiore ai valori che si registreranno nei due ambiti territoriali di confronto (+0,6% a livello regionale e +0,3% a livello nazionale). Il valore aggiunto del settore manifatturiero diminuirà mediamente dell’1,0% annuo. Anche le costruzioni mostreranno una flessione in provincia di Rimini (-0,3%), più accentuata a livello nazionale (-1,0%), mentre saranno pressoché stazionarie a livello regionale (+0,1%).  Tra il 2012 e il 2014 l’export aumenterà in misura media annua dello 0,7%, presentando però una crescita inferiore rispetto al trend regionale (+3,8%) e nazionale (+3,5%). La propensione all’export (export/valore aggiunto x 100) crescerà leggermente (dal 21,3% nel 2011 al 21,6% nel 2014), in misura decisamente minore rispetto all’incremento che si avrà in Emilia-Romagna (dal 37,8% nel 2011 al 41,9% nel 2014) ed in Italia (dal 26,2% nel 2011 al 29,0% nel 2014). Nel mercato del lavoro riminese si evidenzierà, tra il 2012 ed il 2014, una minima crescita delle unità di lavoro, quantificabile in un +0,2% medio annuo, variazione in linea con a quella che si registrerà sia in ambito regionale (+0,2%) che nazionale (+0,1%). Nel 2014, inoltre, ci si attende un tasso di disoccupazione pari al 7,9% (in aumento rispetto al 7,2% del 2011), valore superiore a quello che ci si aspetta in Emilia-Romagna (5,1%) e inferiore a quello che si avrà in Italia (8,8%).  Dal quadro previsionale si evince come l’economia di Rimini, nel triennio 2012-2014, sperimenterà una battuta d’arresto, infatti due dei tre indicatori analizzati (valore aggiunto  e unità di lavoro) sono prossimi allo zero. La situazione sarà peggiore di quella che si osserverà in ambito regionale e nazionale; i segnali maggiormente preoccupanti riguarderanno il mercato del lavoro, laddove, al lieve incremento della domanda, si contrapporrà un forte aumento della disoccupazione.

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