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Gli angeli del business al Titano piacciono già

da Redazione

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Un’esperienza di successo con un potenziale di grande valore aggiunto.  “San Marino ha capitali da investire ma anche normative interessanti”.

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di Alessandro Carli

 

Traiettoria di sviluppo, di crescita. Ma allo stesso tempo una concreta opportunità di fare impresa. Venerdì scorso, all’interno della sede dell’Ente Cassa di Faetano, il WTC San Marino, in collaborazione con l’Associazione Italiana dei Business Angels (IBAN), la Segreteria per il Lavoro e la Banca di San Marino ha organizzato un importante convegno sulle opportunità che il sistema paese San Marino offre al mondo dell’Angel Investing. Parterre du roi – presenti il vicedirettore della Banca di San Marino, il Segretario al lavoro Francesco Mussoni, il direttore generale del WTC di San Marino, Pietro Zani Massani, il Presidente di IBAN, Paolo Anselmo, il commercialista Antonio Valentini, l’avvocato Emanuele Amati, il segretario generale dell’associazione IBAN, Tomaso Marzotto Caotorta e l’ingegner Massimo Scandroglio. La giornata è stata imperniata sul ruolo dei Business Angel, professionisti che selezionano e investono su idee innovative, creando nuove aziende e occupazione qualificata. Per il Segretario al lavoro Francesco Mussoni, “la Repubblica di San Marino deve riformulare gli asset di sviluppo attraverso metodologie a approcci del tutto nuovi. Certo è importante riuscire a creare una sinergia tra pubblico e privato per riuscire ad individuare soluzioni innovative”. E una soluzione, concreta, è rappresentata proprio dai business angels che, ha sottolineato Pietro Zani Massani, “attraverso il loro modus operandi, possano diventare una risposta alla crisi. Se le imprese vogliono tornare ad essere competitive, è necessario che investano in innovazione”. Due esempi su tutti: Google e yahoo. “I BA – ha concluso il direttore generale del WTC di San Marino – hanno creduto alcuni giovani neolaureati senza disponibilità economica, e hanno raggiunto i vertici che tutti conosciamo. Le start up creano volani di sviluppo”. “L’auspicio è che, dopo un autunno di difficoltà, con il nuovo anno la situazione possa cambiare – ha esordito Paolo Anselmo -. A Shanghai, ad Adelaide o in qualunque altra città, c’è bisogno di un imprenditore che voglia rischiare. Occorre però un prodotto che qualcuno voglia comprare. Per crescere, le imprese hanno bisogno di risorse umane”. Insomma: la parola d’ordine è mercato. “E’ importante avere accesso ai network – ha proseguito -. Servono capitali: gli imprenditori non hanno fondi. Il sistema italiano è ingolfato: le banche hanno un certa ritrosia a rilasciare finanziamenti, ed è difficile accedere alle certificazioni. E i coreani, per esempio, riescono ad arrivare sui mercati prima degli italiani. Credo che San Marino abbia capitali da investire, ma anche una situazione normativa interessante. Sul Titano, se un prodotto o un servizio può essere omologato, può immesso sul mercato in tempi certamente più ridotti rispetto all’Italia”. Ad Antonio Valentini il compito di scattare una fotografia grandangolata sulla situazione locale. “San Marino è in un periodo di transizione: si è passati da un modello di riservatezza e anonimato societario a una nuova vita, più trasparente. Per far si che si possa celebrare il matrimonio tra imprenditori ed investitori, è necessario amalgamare la snellezza della burocrazia al ruolo dell’Università, che deve sfornare capitale umano per le start up. C’è poi l’ostacolo della black list”. Per Valentini, “San Marino deve migliorare le infrastrutture. La leva fiscale non è tra gli ingredienti più importanti, però suscita interesse per chi vuole operare a San Marino. Certamente la valutazione della tassazione è un passaggio importante: l’aliquota ordinaria è al 17%. In base al decreto legge numero 172 del 2010, per chi fa un certo tipo di investimento (macchinari, tecnologia, organigramma tra le 5 e le 10 unità), la riduzione può arrivare sino al 50%, ovvero all’8,5%. Credo che questo possa essere un elemento di grande forza per il nostro sistema Paese. l’investitore vuole chiaramente capire le tassazioni sulle plusvalenze, visto che sui dividenti e gli utili sono pari a zero”. Ed è anche importante capire le modalità di partecipazione: persona fisica, fiduciaria o trust? “A seconda della modalità, sono in essere diverse tassazioni – ha rimarcato -. Come persona fisica, la tassazione, in base alla Legge numero 66 del 2007, è all’8%, che può essere recuperata nel Paese di residenza. Per quel che concerne le fiduciarie, si ha una pluralità di investitori, con una tassazione separata pari all’8%, che va ad assommarsi all’aliquota ordinaria, (17%). Il trust, a San Marino, ha costi fissi per la costituzione, e una tassazione abbastanza elevata. In base alla Legge 38 del 2005, si ha un taglio del 50% sull’aliquota ordinaria (8,5%). Più interessante è il fondo di investimento di diritto sammarinese. Il costo della costituzione del fondo di investimento ha un costo oneroso: è un ostacolo che va valutato. Però sul fondo di investimento la tassazione sulle plusvalenze è pari a zero. Sempre sulle plusvalenze, poi c’è la tassazione che va versata al Paese d’origine. Le la partecipazione è inferiore al 25%, l’aliquota è del 20%. Se la partecipazione è superiore al 20%, sono in vigore diversi scaglioni”. Certezza del diritto, contenimento dei costi e un sistema giudiziario efficace. Per l’avvocato Amati sono questi i tre punti di forza del Monte. “Credo che il sistema di diritto commerciale sammarinese sia vantaggioso. Per essere socio, non è necessario essere cittadini sammarinesi o essere residenti sul Titano”. Come si arriva all’incontro tra domanda e offerta? La disamina di Marzotto Caotorta è capillare e profonda. “In caso di progetto dall’alto potenziale di sviluppo, bisogna prestare la massima attenzione alla cosiddetta ‘Valley of death’: dare inizio a un’idea imprenditoriale è molto difficile. Nei primi periodi, la percentualità di mortalità delle neo imprese oscilla tra il 35% e il 45%. In Inghilterra, più fallisci più hai esperienza. In Italia e in Francia no. I business angel lavorano su progetti dal alto potenziale di sviluppo, con clientela nazionale e internazionale”. L’ingegner Massimo Scandroglio, dopo aver dato luce al ruolo e alle attività della Banca di San Marino Banca di San Marino (“E’un istituto molto legato al territorio, ed è sempre stata vicino agli imprenditori), ha spiegato alla platea le modalità di operazione di un business angel. “Credo sia bello dare la possibilità a un progetto di nascere. Ma come opera un business angel? Incontro una persona e mi presenta il suo progetto. Guardo l’uomo che ha l’idea: crede nella sua iniziativa? Ha le bollicine negli occhi? Ha voglia di lavorare, di correre, di avere successo? Dopo questa prima scrematura, si analizza l’idea. Che deve essere vincente: io non guardo gli aspetti tecnici. E’ lui che deve parlare di mercato. Prestare attenzione ai mercati significa confrontarsi. In terzo luogo, si valutano gli aspetti. L’utile viene solamente alla fine. Ogni progetto va inserito nel suo contesto: se devo finanziarne uno, guardo non tanto i giovani ma soprattutto chi ha già un po’ di esperienza. Credo che la Repubblica di San Marino sia interessante per il settore dei servizi: gli spazi del Titano sono limitati”. Il pubblico sammarinese convenuto ha manifestato forte interesse per il tema dell’Angel Investing e sono state numerose le richieste di approfondimento. Il WTC, in accordo con IBAN, sarà il punto di riferimento su San Marino: si pensa infatti che la presenza di un investitore come il Business Angel sul Titano possa contribuire fortemente allo sviluppo del tessuto economico locale in quanto porterà alla creazione di imprese ad alto contenuto tecnologico e incrementerà la domanda di figure professionali molto specializzate.

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