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La Frontalieri-tax di San Marino contrasta con l’accordo UE

da Redazione

Lancio di San Marino Fixing numero 7, in edicola da oggi, venerdì 18 febbraio. Il settimanale dedica l’apertura ad un argomento di stringente attualità: La supertassa per i frontalieri, che contrasta con l’accordo UE.

Lancio di San Marino Fixing numero 7, in edicola da oggi, venerdì 18 febbraio. Il settimanale dedica l’apertura ad un argomento di stringente attualità: La supertassa per i frontalieri, che contrasta con l’accordo UE. In estrema sintesi, la Convenzione doganale tra San Marino e l’allora Cee del 1991 dice che non ci può essere discriminazione in base alla nazionalità per condizioni di lavoro e retribuzione. Fixing non ha la pretesa di sostituirsi al Collegio Garante di costituzionalità delle norme, ci mancherebbe altro. Però continuiamo a ritenere che la cosiddetta “supertassa” riservata ai lavoratori frontalieri è iniqua ed in contrasto, quanto meno sotto il profilo concettuale, con gli accordi internazionali sottoscritti dal Titano. Poi l’interpretazione di una legge è compito dei magistrati: in questo senso va il ricorso presentato dalla Centrale Sindacale Unitaria per mezzo di una richiesta firmata da 27 membri del Consiglio Grande e Generale per chiedere l’annullamento dell’art. 56 della Finanziaria. Ma se l’interpretazione di cui sopra può essere questione di sfumature, ciò che Fixing vuole dimostrare è che, se l’Accordo di cooperazione doganale firmato dalla Repubblica di San Marino e la Comunità Economica Europea (l’attuale UE) nel 1991 afferma che, in piena reciprocità, il Titano deve assicurare ai lavoratori della Comunità “un regime privo di qualsiasi discriminazione in base alla nazionalità” “per quanto riguarda le condizioni di lavoro e di retribuzione”, ecco, allora tale accordo va rispettato.

 

L’articolo integrale su Fixing n. 7, in edicola dal 18 febbraio

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