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San Marino, Banca Sammarinese di Investimento: utile di un milione e crescita continua

da Redazione

In due anni raggiunti gli obiettivi del piano di sviluppo e triplicato il personale. Il Direttore Monti: “Oltre al private banking anche servizi a 360°”.

 

di Loris Pironi

 

Banca Sammarinese di Investimento è, per antonomasia, la banca degli imprenditori del Titano; una banca relativamente giovane (operativa dal 2005) ma con idee piuttosto chiare sugli spazi che intende ritagliarsi all’interno del panorama della Repubblica di San Marino.

Nel 2012 BSI ha iniziato un nuovo percorso, una sorta di fase due della propria crescita, con un nuovo progetto industriale mirato ad affiancare, ai tradizionali servizi nell’ambito del private banking e degli investimenti finanziari, anche tutti gli altri principali settori dell’attività bancaria tradizionale, per un’offerta a trecentosessanta gradi.

Questa nuova strada è stata premiata dai risultati? A leggere i numeri del bilancio, approvato proprio questa settimana, si direbbe proprio di sì. Il bilancio 2013 di Banca Sammarinese di Investimento è infatti più che lusinghiero, con un utile netto di oltre un milione di euro, peraltro al netto di una serie di accantonamenti (per svalutazione crediti e per rischi bancari generali) di oltre 2,5 milioni di euro.

“Si tratta di risultati che ci riempiono di soddisfazione – afferma Gabriele Monti, direttore generale di BSI – e soprattutto che ci confermano la bontà di un progetto generale che ci ha permesso di rilanciare l’attività del nostro istituto. Da banca d’investimento pura siamo diventati un istituto bancario capace di fornire tutti i servizi bancari tradizionali, con una presenza sull’intero territorio della Repubblica. E la clientela ha risposto con favore: in poco più di due anni abbiamo acquisito oltre 2.500 nuovi clienti, tra imprese e privati, quasi tutti sammarinesi. Le masse che gestiamo, infatti, per circa il 90%, sono riferibili a clienti residenti sul territorio. Inoltre il nostro piano industriale ci ha permesso di incrementare di oltre un terzo l’ organico della banca: siamo passati da 9 unità a 24 dipendenti a fine 2012 e ai 33 di oggi: in pratica siamo l’unica azienda del settore finanziario sammarinese che assume”.

 

Duemilacinquecento conti correnti aperti in due anni, in una realtà territoriale tanto limitata, sono una cifra oggettivamente importante. Quali particolari condizioni avete offerto alla vostra clientela per riuscire a guadagnare questa fetta di mercato così rapidamente?


“Guardi, semplicemente quello che noi promettiamo poi lo manteniamo. È una questione di trasparenza: il cliente apprezza se la banca non muta le condizioni che ha prospettato all’inizio del rapporto. E poi cerchiamo di fornire risposte in tempi molto brevi, e anche questo è un plus molto apprezzato, in particolare da chi fa impresa”.

 

Banca Sammarinese di Investimento è nata dall’idea di un gruppo di imprenditori sammarinesi di successo. Quanta parte del vostro impegno è rivolto a chi fa impresa, e a chi vuole decidere di investire a San Marino?


“Per darle un’idea, dei 2.500 nuovi conti correnti, circa 700 sono stati aperti a imprese e attività commerciali, che sosteniamo, finanziando il circolante nell’attività quotidiana. Se poi ci sono investimenti importanti da supportare con i nostri prodotti, noi siamo pronti, per contribuire a far ripartire l’economia sammarinese. Proprio dietro la nostra sede centrale, a Rovereta, ha appena aperto i battenti il nuovo incubatore d’impresa e anche questo è un segnale, così come le recenti normative volte ad attrarre nuovi investimenti: se si riesce a far nascere nuove imprese, si creano nuovi posti di lavoro, e questo è un bene per tutti. Devo dire inoltre che anche di recente a BSI sono stati prospettati alcuni progetti interessanti: qualcosa si sta muovendo, insomma, siamo fiduciosi per il futuro. Sempre parlando del nostro caso, occorre aggiungere che da quando abbiamo dato vita al nuovo piano industriale sono state concesse oltre cinquecento operazioni di finanziamento, instaurando rapporti, come già detto, con numerosissime aziende e con privati sammarinesi. E tutto ciò tenendo conto del contesto di crisi generale”.

 

Torniamo nello specifico al vostro piano industriale. Due anni fa avete voltato pagina in maniera importante: oggi a che punto siete arrivati?


“Banca Sammarinese d’Investimento nel 2011, nel culmine della crisi finanziaria globale e del Titano, si è trovata a dover fare una scelta. In quel periodo io e un gruppo di colleghi che provenivano da un’altra esperienza professionale sul territorio siamo stati coinvolti in un progetto che ritenevamo molto interessante per il rilancio di BSI, e soprattutto consono alle nostre esperienze personali e al nostro modo di vedere l’attività bancaria. Ci siamo tutti rimboccati le maniche e in breve tempo abbiamo non sostituito ma affiancato la vocazione iniziale dell’istituto, che era il private banking, con tutta l’attività bancaria tradizionale. Abbiamo deciso di mettere a frutto le esperienze e le professionalità nell’ambito degli investimenti già presenti, che abbiamo implementato in maniera sempre più avanzata puntando anche sul wealth management, e nel frattempo abbiamo sviluppato tutta una serie di prodotti anche per il cliente tradizionale, sia esso privato o impresa. Oggi siamo una banca a tutto tondo, presente sul territorio, con una rete di servizi informatizzati all’avanguardia per tutte le esigenze di home e mobile banking ma anche con filiali a cui il cliente può rivolgersi ottenendo risposte pronte e competenti”.

 

A proposito, quanta attenzione avete per la formazione del personale?


“Banca Sammarinese di Investimento ha una squadra che è aumentata notevolmente negli ultimi anni: il personale è costantemente impegnato in percorsi di aggiornamento professionale, che riguardano tutti gli aspetti della Banca, da quelli commerciali a quelli legali/amministrativi. Le assunzioni sono state fatte attingendo dalle liste di disoccupazione, selezionando persone già con una certa esperienza nell’attività bancaria, da far ulteriormente crescere insieme a noi”.

 

L’ultima domanda a questo punto è quasi scontata. Dove volete arrivare?


“Il nostro obiettivo generale è la soddisfazione e la valorizzazione della nostra clientela, tramite un impegno costante nel ricercare le migliori soluzioni e nel dare risposte precise, con celerità, a qualsiasi esigenza. Forti di un azionariato di qualità e di una buona professionalità, con punte di eccellenza in alcuni settori, vogliamo naturalmente continuare a crescere, e crescendo vogliamo contribuire alla ripresa dell’economia e del Paese”.



“BANCA DEGLI IMPRENDITORI” PRESENTE SU TUTTO IL TERRITORIO

 

Nata nel 2005 dal progetto di un gruppo di imprenditori sammarinesi d’eccellenza, la Banca Sammarinese di Investimento Spa ha inizialmente sviluppato un percorso specializzato nell’ambito del private banking per poi – nel 2012 – ampliare la mission aziendale anche a tutti i settori dell’attività bancaria tradizionale.

Nell’ambito dell’attuale piano industriale, Banca Sammarinese di Investimento ha ampliato la propria presenza sul territorio, collocando i propri sportelli nei principali castelli della Repubblica: oggi sono quattro (Città, Borgo Maggiore, Dogana e Rovereta) oltre la sede della Direzione Generale (sempre a Rovereta).

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