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San Marino e Ungheria, accordo a 360 gradi

da Redazione

Nei giorni scorsi la visita del Sottosegretario al Commercio Altusz: cooperazione industriale, promozione, approvvigionamento energetico.

 

Favorire una più ampia cooperazione a livello industriale e commerciale, convenendo sull’opportunità di prevedere reciprocamente forme di promozione e di scambi. Questo il significato dell’incontro tra il Segretario di Stato per gli Affari Esteri Nicola Renzi e il Sottosegretario degli Affari Esteri e Commercio della Repubblica di Ungheria, Kristof Altusz. L’ampio e articolato colloquio, avvenuto a Palazzo Begni, ha consentito di spaziare dall’individuazione di forme di cooperazione bilaterale alla disamina delle questioni salienti a livello multilaterale, soprattutto europeo.

A quest’ultimo riguardo, il Vice Ministro Ungherese ha affrontato il tema delle migrazioni, ponendolo quale sfida molto forte, soprattutto nei Paesi di transito, come l’Ungheria, che si trova a dover affrontare politiche di forte impatto. L’ospite ha richiamato l’esperienza di San Marino nell’affrontare le sfide migratorie già nel secolo scorso, attraverso le note politiche di accoglienza commisurate alle capacità e risorse.

Entrambi hanno ritenuto il fenomeno di estrema delicatezza, per le inevitabili ripercussioni sulla scena europea e sulle singole realtà nazionali.

A proposito di Europa, Renzi ha ripercorso le tappe salienti del negoziato in corso con l’Unione Europea e ha ottenuto dal Sottosegretario un sostegno convinto ad essere vicino alle istanze che San Marino vorrà presentare.

Altusz ha sottolineato quanto l’Ungheria si batta per l’allargamento dell’Unione a tutta la sfera dei Balcani occidentali e ha condiviso la scelta di San Marino di percorrere con pragmatismo la strada della maggiore integrazione europea.

In questa fase particolarmente, l’appoggio di ogni Paese membro risulta di indiscusso valore e contribuisce a rafforzare la determinazione con la quale la Repubblica sta conducendo il negoziato.

Entrambi ritengono strategico il dialogo con l’Unione e Renzi ha sottolineato l’interesse a poter entrare nel mercato unico nelle stesse condizioni degli Stati membri; ha altresì richiesto di poter fornire all’Ungheria tutti gli aggiornamenti sul percorso negoziale per ampliare la rete di sostegno in vista di risultati più certi ed efficaci.

Trattando temi propri del rapporto bilaterale, Renzi ha richiamato gli accordi conclusi e le opportunità di aprire altri settori di collaborazione, soprattutto nell’ottica dell’attrazione degli investimenti e dell’internazionalizzazione. Al riguardo, ha proposto la possibilità di fissare incontri per meglio far conoscere gli operatori economici della Repubblica.

L”occasione ha permesso di venire a conoscere di specifici progetti di sviluppo nei settori del commercio, del territorio e dell’industria, ma anche in materia di approvigionamento energetico e digitalizzazione.

Renzi ha citato il percorso di trasparenza, di lotta al riciclaggio e di adeguamento ai parametri internazionali in atto soprattutto dal 2009 e ricordato il riconoscimento di tale percorso da parte dei principali Organismi di valutazione e monitoraggio, a partire dal Moneyval. Interesse da ambo le parti è stato espresso per favorire una più ampia cooperazione a livello industriale e commerciale, convenendo sull’opportunità di prevedere reciprocamente forme di promozione e di scambi. In quest’ottica, il Sottosegretario ha presentato il rinnovato comparto commerciale ungherese e l’incisiva riorganizzazione adottata, avvenuta anche attraverso la rete diplomatica, sottolineando le opportunità di collaborazione con l’intero comparto. Tale riorganizzazione, unita ad un’efficace politica estera in tale direzione, ha favorito una sensibile diminuzione della disoccupazione, una contrazione del debito estero ed in parallelo una crescita del PIL; indicatori tutti che hanno contribuito a un indiscusso rilancio dell’Ungheria.

Renzi ha richiamato l’analogo percorso di San Marino indirizzato in via prioritaria all’internazionalizzazione del sistema e a una sua promozione attraverso la rete diplomatica e con il sostegno di organismi quali l’Agenzia per lo Sviluppo.

Non è mancato l’accenno al settore bancario e finanziario che per entrambi deve puntare su una progressiva internazionalizzazione, da attivarsi anche attraverso accordi tra le rispettive Banche Centrali, in modo che possano favorire investimenti finanziari tra Paesi.

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