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BusinessEurope, Ceccato (ANIS): “Gli imprenditori svolgono un ruolo cruciale”

da Redazione

Molti gli argomenti trattati dai relatori: le conquiste dell’Unione delle Confederazioni dell’industria e dei datori, la Brexit e il protezionismo.

BusinessEurope ANIS

 

di Alessandro Carli

 

“La comunità imprenditoriale di Bruxelles, attraverso un dialogo permanente e l’approfondimento delle principali questioni economiche e sociali, svolge un ruolo proattivo e stimolante nello sviluppo dell’Unione Europea”. Così Stefano Ceccato, Presidente dell’Associazione Nazionale Industria San Marino, commenta la giornata trascorsa nella Capitale di Belgio (e, de facto, dell’UE), location del 60esimo anniversario di BusinessEurope (tra gli ospiti anche il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, ndr), l’ente che riunisce 41 associazioni nazionali di rappresentanza delle imprese provenienti da 35 Paesi (gli Stati-membri dell’UE e le 8 Nazioni candidate all’adesione o aderenti allo Spazio Economico Europeo) e che rappresenta oltre 20 milioni di imprese. Ente a cui l’Associazione degli Industriali sammarinesi aderisce già da diversi anni.

Per la delegazione dell’ANIS – oltre al Presidente Stefano Ceccato anche la Vicepresidente Neni Rossini e Pier Giovanni Terenzi, membro del Direttivo dell’Associazione ed ex Presidente – un’occasione per conoscere da vicino i temi di stretta attualità portati avanti e analizzati dall’Unione delle Confederazioni dell’Industria e dei Datori di Lavoro d’Europa, diretta da Emma Marcegaglia.

 

Presidente, il ruolo delle imprese è ancora strategico?


“Per BusinessEurope e per ANIS gli imprenditori svolgono un ruolo cruciale nella società: investono, creano posti di lavoro e fanno crescere l’economia. Le imprese innovano per trovare soluzioni sostenibili alle sfide economiche, sociali e ambientali di oggi e allo stesso tempo anziamento dei sistemi di welfare e al raggiungimento degli obiettivi di uno sviluppo sostenibile”.

 

Quali sono stati gli argomenti trattati e qual è la posizione dell’ente?


“In apertura la Presidente Marcegaglia ha ricordato il ruolo di BusinessEurope e le istanze che ha promosso in questi 60 anni. BusinessEurope già nel 1973 aveva richiesto un’Unione economica e monetaria. Tra le date più importanti della storia dell’Associazione la Presidente ha voluto ricordare alla platea che BusinessEurope ha insistito per la creazione di un autentico mercato interno nel 1984 e ha sostenuto con forza, due anni più tardi, il ‘Single European Act’. L’apertura di nuovi mercati e la promozione del libero commercio e del multilateralismo sono sempre stati uno degli obiettivi principali. La stretta collaborazione con organizzazioni imprenditoriali di altri continenti, come la Camera di commercio statunitense, ha contribuito ad aprire i mercati mondiali per le aziende. E questo ha chiaramente favorito la crescita europea e la creazione di posti di lavoro”.

 

Che anno si è lasciato alle spalle l’UE?

 

“Il 2017 è stato un anno positivo per l’economia dell’Unione Europea, con una crescita e un miglioramento della situazione occupazionale. La ripresa, ha spiegato Marcegaglia, è ancora sostenuta da fattori temporanei, come il supporto della politica monetaria della BCE. Sono necessarie ulteriori riforme a livello nazionale e comunitario per aumentare la crescita a lungo termine e garantire che la ripresa sia duratura e sostenibile. Tutti i Paesi hanno evidenziato come la carenza di manodopera qualificata può costituire un freno alla crescita futura se non vengono intraprese immediatamente azioni mirate in questa direzione”.

 

Si è parlato anche delle misure che il Presidente Donald Trump sta innalzando per proteggere l’economia USA?

 

“Il protezionismo non renderà l’Europa più forte. Dobbiamo rimanere un mercato aperto e mettere in campo strategie efficaci per rimanere competitivi anche di fronte alle eventuali misure che concorrenti come gli Stati Uniti e la Cina potrebbero adottare per sostenere le loro industrie. L’ulteriore sviluppo della strategia industriale europea richiede azioni su più fronti: una migliore struttura di governance dell’UE, una politica commerciale ambiziosa per aprire i mercati terzi, una politica industriale a lungo termine (con una chiara definizione di obiettivi e di indicatori), precise decisioni in merito agli investimenti in ricerca e innovazione. La Presidente Marcegaglia ha sottolineato il fatto che nell’UE ricerca e innovazione sono ancora a livelli più bassi rispetto a USA e Cina. Per raggiungere l’obiettivo che l’UE si è prefissata, ovvero quello di investire il 3% del suo PIL in ricerca e sviluppo entro il 2020 – con l’1% di finanziamenti pubblici e il 2% di investimenti provenienti dal settore privato – dovrebbero essere investiti altri 150 miliardi di euro all’anno”.

 

Qual è la posizione di BusinessEurope nei confronti della Brexit?

 

“Il nuovo modello che disciplinerà le future relazioni tra UE e Regno Unito dovrà essere la base per preservare l’integrità del mercato unico in funzione delle sue quattro libertà e per mantenere allo stesso tempo una serie di strette relazioni economiche. Inoltre dovrà essere gestito in modo adeguato l’intero periodo di transizione con tutti i diritti e gli obblighi appropriati”.

 

Per quel che concerne il ruolo dell’Italia nello scacchiere europeo?

 

“Poiché l’assise si è tenuta il 1 marzo quindi in prossimità della tornata elettorale, è stata espressa da più parti una preoccupazione rispetto alla possibilità del prevalere di forze politiche anti europeiste. Oggi, a risultati acquisiti ma privi di una certezza rispetto a quello che sarà il nuovo Esecutivo, l’auspicio è comunque, aldilà degli slogan elettorali, che l’Italia possa continuare a svolgere un ruolo attivo nel rendere l’UE più al servizio di cittadini e imprese. Ruolo che spero possa al più presto esercitare anche San Marino, una volta terminato il suo percorso di associazione”.

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