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Accordo con l’Ausl unica: c’è la reciprocità con l’Iss

da Redazione

Scambio di professionalità, Caruso: “Abbiate il coraggio di confrontarvi con l’esterno”. La struttura sammarinese potrà fornire servizi (e farseli pagare) ai cittadini romagnoli.

 

di Daniele Bartolucci

 

Reciprocità e ricerca scientifica. Sono questi i binari gettati dall’accordo con l’Azienda USL Unità Sanitaria Locale della Romagna, il Gruppo Villa Maria Cecilia Hospital (con una scontistica riguardo i servizi offerti, in particolare quelli riguardanti le terapie cardiovascolari) e l’IRCCS Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori di Meldola, sottoscritto in questi giorni dall’Iss sulla base del Memorandum d’Intesa tra la Segreteria di Stato alla Sanità e Sicurezza Sociale della Repubblica di San Marino e il Ministero della Salute della Repubblica Italiana sulla cooperazione nel campo della salute e delle scienze mediche. “Un accordo”, ha spiegato con soddisfazione il Segretario alla Sanità Francesco Mussoni, “volto a garantire un’elevata qualità dei servizi e delle attività in campo clinico e diagnostico, sono stati sottoscritti degli accordi bilaterali con strutture per garantire un’implementazione della qualità delle prestazioni sanitarie, diagnostico – terapeutiche oltre a promuovere, favorire e sviluppare la reciproca collaborazione e cooperazione nell’ambito del settore sanitario, socio sanitario, amministrativo e scientifico”.

 

ANCHE GLI ITALIANI SI CURERANNO A SAN MARINO

L’accordo in oggetto cambia la prospettiva del servizio offerto dalla sanità del Titano, in quanto oltre a garantire l’accesso alle prestazioni in tutta la Romagna dei suoi cittadini/pazienti, per la prima volta si stabilisce chiaramente il rapporto di reciprocità, laddove anche i cittadini italiani potranno usufruire dei servizi sammarinesi. Dietro questo accordo c’è quindi una valenza economica, in quanto se per le casse della Repubblica la ‘mobilità sanitaria’ dei suoi cittadini ha sempre rappresentato un costo (in passato anche con diverse storture legate a varie forme di abuso di questa generosità del welfare sammarinese), oggi potrebbe essere vero – in parte – il contrario, ovvero che l’Ausl potrebbe ‘pagare’ per i cittadini italiani che eventualmente verranno ospitati dalle strutture sammarinesi. Il condizionale è solo un pro forma, in questo caso, perché già diversi servizi (in particolare quelli legati alla diagnostica) sono appetibili, soprattutto quelli per cui in Romagna esistono purtroppo lunghi tempi di attesa e che San Marino, al contrario, potrebbe fornire in maniera molto più efficace. “Si concretizzano, quindi, dei protocolli applicativi utili a garantire la fornitura di prestazioni in grado di migliorare la qualità sanitaria assistenziale e scientifica per i cittadini sammarinesi e italiani”, hanno spiegato Segreteria di Stato e Direzione Generale dell’Iss. “Verranno condivisi in questo modo, oltre a prestazioni e servizi, anche forme di collaborazione fra professionisti, condivisione di metodiche tecniche, strumenti operativi e la partecipazione a progetti di ricerca”.

In particolare l’Accordo d’Intesa con l’Azienda USL Unità Sanitaria Locale della Romagna prevede “lo scambio sinergico di prestazioni e professionisti al fine di migliorare la qualità dei servizi sanitari fra le due realtà limitrofe”. Tra queste attività sono evidenziate: i ricoveri commissionati dall’Azienda Unica della Romagna da parte dell’ISS e viceversa; le Visite specialistiche, le “second opinion” e tutti i servizi sanitari e/o amministrativi commissionati all’Aienda Unica della Romagna dall’ISS di San Marino e viceversa.

 

PROFESSIONISTI E RICERCA: CRESCERE ASSIEME

Oltre che con l’Ausl unica, l’accordo dell’Iss riguarda anche l’IRCCS Istituto Scinetifico Romagnolo per lo studio e la Cura dei Tumori (IRST srl) di Meldola, che “garantisce la fornitura di prestazioni e servizi consulenze, visiting e trasferimento di know out sia da parte dell’IRCCs-IRST per cittadini sammarinesi che viceversa, nei seguenti ambiti dal momento che l’lRST rappresenta un centro di terzo livello per l’oncologia e radioterapia”. In particolare esso riguarderà: la consulenza oncologica, la gestione del registro dei tumori di San Marino, le cure palliative, la radioterapia innovativa, la medicina nucleare e il laboratorio antiblastici. “San Marino non può restare fuori dai circuiti dove si fa ricerca, perché dove si fa buona ricerca si fa anche buona assistenza”, ha ribadito il Prof. Dino Amadori, presidente del Comitato etico dell’Istituto Superiore della Sanità e fondatore dell’Istituto Oncologico Romagnolo, oltre che conoscitore del sistema sanitario sammarinese al quale ha prestato in passato la propria consulenza. L’accordo con l’IRST va proprio in questa direzione, soprattutto per quanto riguarda le sperimentazioni cliniche “a cui San Marino deve aprirsi, sia per i vantaggi in termini di risparmi sia per il metodo che esso introdurrebbe anche nell’assistenza, perché la ricerca insegna un metodo preciso dove le scelte sono logiche e basate sulle evidenze”.

Poi “c’è la ricerca epidemiologica, 30 o 40 anni fa San Marino era pubblicato in tutte le ricerche, in merito alla migrazione dei tumori gastrici, essendo una realtà rilevante ai fini della ricerca – un enclave – e temi quali singolo genotipo, impatto ambientale e etnia andrebbero sviluppati per dare un contributo importante nel mondo, anche per quanto riguarda lo sviluppo della medicina predittiva, su cui ancora si sa ben poco”. “Quindi una collaborazione quindi importantissima con il mondo circostante ed è fondamentale quindi aver inserito il registro tumori. Manca ancora l’accordo con il laboratorio di bio scienze”, ha avvertito Amadori, “soprattutto per quanto riguarda la scelta delle cure. Ma resta di grande importanza l’agganciarsi alla ricerca che si fa nei migliori istituti italiani, perché non manca niente a San Marino per farlo ad alto livello”.

Riguardo alla ricerca e al rapportarsi con ‘i migliori’, però, il Direttore Generale dell’Iss, Bianca Caruso, ha voluto lanciare un messaggio a tutti i professionisti sammarinesi: “Purtroppo questa presentazione (avvenuta giovedì 7 nella sala conferenze dell’Ospedale, ndr) speravo fosse partecipata da tutti loro, ma così non è stato e colgo questa assenza come un messaggio nei nostri confronti. Questo accordo si fonda è vero su uno scambio di prestazioni e di pazienti, ma anche di professionalità, che possono recarsi anche in altre strutture romagnole. Per questo ai nostri medici voglio mandare un messaggio anch’io: da soli non si fa più niente soprattutto in sanità. La volontà è quella di non aver paura di confrontarsi con l’esterno, perché questa rivoluzione è nella reciprocità, ma a seconda di quello che ognuno può dare. La paura in ambito scientifico fa regredire. Mi rivolgo al personale e ai professionisti, perché abbiano coraggio in questo percorso in funzione del servizio che diamo ai cittadini. Abbiate coraggio di confrontarvi con l’esterno”.

 

“IL FUTURO PER L’ONOLOGIA SUL TITANO”

Il primo appuntamento del ciclo “Il futuro per l’Oncologia a San Marino – Meet the Professor” è ufficialmente fissato per mercoledì 20 maggio 2015 alle 16 nella Sala Il Monte dell’Ospedale di Stato. Come noto, il progetto del ciclo d’incontri nasce dalla Conferenza “L’Oncologia a San Marino: passato presente e futuro” che si è svolta mercoledì 18 marzo.

“Vista l’importanza dell’argomento”, spiegano dalla Segreteria alla Sanità e dalla Direzione Generale dell’Iss, “tutte le tematiche saranno rivolte sia alla cittadinanza che al personale medico pertanto si chiede gentilmente la massima divulgazione”. Il tema del primo incontro è “Terapie personalizzate e radioterapia di precisione in medicina nucleare: dal linfonodo sentinella alla PRRT” – relatore Dott. Giovanni Paganelli Direttore Medicina Nucleare di Meldola.

I prossimi incontri si svolgeranno da settembre a dicembre sulle seguenti tematiche: il 14 settembre, “Cure palliative in Oncologia e non solo” con il Dott. Carlo Peruselli – Presidente Società Italiana di Cure Palliative; il 23 ottobre 2015

“Ereditarietà dei tumori” con il Dott. Ponz De Leon – Dipartimento di Medicina Diagnostica, Clinica e di Sanità Pubblica Università di Modena e Reggio Emilia – Policlinico. In data da definire, “La vera dieta anticancro”, con il Prof. David Khayat – Presidente dell’Istituto Nazionale dei Tumori Francese.

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