Il confronto con il 2019: aziende -2%, dipendenti privati -1,5%, turismo -46,7%. Il manifatturiero ha saputo “arginare” la crisi mantenendo quasi stabile il numero di lavoratori.
di Alessandro Carli
Il “sentore” e le sensazioni delle difficoltà economiche che hanno caratterizzato il 2020 hanno avuto una risposta “numerica”: nei giorni scorsi l’Ufficio Informatica, Tecnologia, Dati e Statistica ha pubblicato la “fotografia” del Monte Titano. Una fotografia, se raffrontata al 2019, caratterizzata da tanti “segni meno” per quasi tutte le “voci”, lavoro, imprese, occupazione, turismo.
FORZE DI LAVORO
Partiamo delle forze di lavoro complessive, quindi i dipendenti del settore privato e del settore pubblico, gli indipendenti e i disoccupati. Al 31 dicembre 2020 sono risultate essere 22.525, -442 (-1,9%) rispetto a 12 mesi prima.
SETTORE PRIVATO
I dipendenti del settore privato, dalla fine del 2019 alla fine del 2020, sono diminuiti di 252 unità (-1,5%). La diminuzione più consistente, si legge nel report dell’UPECEDS, risiede principalmente nel settore “Attività dei Servizi di Alloggio e Ristorazione” (-116 lavoratori pari al -11,7%), seguito dai settori “Noleggio, Agenzie di Viaggio, Servizi di supporto alle imprese” (-66 lavoratori pari al -8,8%), “Attività Finanziarie e Assicurative” (-44 lavoratori pari al -6,5%) e da “Altre attività di servizi” (-35 lavoratori pari al -7,7%). Il numero dei lavoratori impiegati nel settore manifatturiero è stato invece stabile, con tendenza negativa (-49 lavoratori pari al -0,8%). In mezzo a un “oceano” di “segni meno” c’è chi è cresciuto: i settori che hanno registrato un saldo positivo di occupati sono stati i “Servizi di Informazione e Comunicazione (+41 lavoratori pari al +5,1%) e “Attività professionali, scientifiche e tecniche” (+35 unità lavoratori al +4,1%).
I FRONTALIERI
Negli ultimi dodici mesi il numero di frontalieri è diminuito del -4,5%, raggiungendo la cifra di 6.070 lavoratori (-285 unità), pari al 30,9% del totale dei lavoratori dipendenti (un anno fa la stessa proporzione si attestava sul 31,8%). Nella ripartizione per qualifica, i frontalieri sono principalmente “Operai” (55,5%) e “Impiegati” (42,2%), mentre solo l’1,7% rientra tra i dirigenti.
SETTORE PUBBLICO
Nel Settore Pubblico Allargato il numero totale dei lavoratori è diminuito di 79 unità rispetto a fine 2019, assestandosi a 3.564. L’Ufficio di Statistica rileva che i lavoratori impiegati sono diminuiti di 63 unità nella Pubblica Amministrazione e di 16 unità presso l’ISS.
I DISOCCUPATI
Al 31 dicembre 2020 i disoccupati totali ammontano a 1.287 unità (-46 rispetto al 31 dicembre 2019); di questi, 995 sono disoccupati in senso stretto (-46 rispetto al 31 dicembre 2019), ovvero coloro che si rendono immediatamente disponibili ad entrare nel mondo del lavoro. Tra i disoccupati in senso stretto, il titolo di studio prevalente è il diploma di maturità (36,7% del totale), mentre la percentuale di disoccupati laureati è pari al 12% con 119 unità. I disoccupati in senso stretto con età inferiore ai 30 anni sono diminuiti di 32 unità nell’ultimo anno, quelli con oltre 50 anni sono aumentati di 31 unità.
LE IMPRESE
Il numero totale delle imprese presenti e operanti nel territorio, al 31 dicembre 2020, si è “fermato” a 4.836 registrando, rispetto al 31 dicembre 2019, un decremento di 98 aziende (-2%). Analizzando il trend dell’ultimo anno solare, i settori con le variazioni maggiormente negative sono stati “Attività professionali, scientifiche e tecniche” (-39 unità pari al -4%), “Attività manifatturiere” (-18 unità pari al -3,5%), “Commercio all’ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli” (-15 unità pari al -1,4%) e “Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese” (-9 unità pari al -4,9%). Variazioni moderatamente positive si registrano invece per “Istruzione” (+9 unità pari al +33,3%), “Servizi di informazione e comunicazione” (+6 unità pari al +3,2%) e “Attività finanziarie e assicurative” (+4 unità pari al +5,7%). La maggior parte delle imprese sammarinesi ha piccole dimensioni, il 42,8% ha da 1 a 9 addetti e il 51% non ha dipendenti.
CASSA INTEGRAZIONE
La Cassa Integrazione Guadagni (CIG) liquidata, nel periodo gennaio – settembre 2020, ammonta a 11.662.221 euro, con un totale di 2.118 aziende che ne hanno fatto ricorso. Nello stesso periodo del 2019 la cassa integrazione ammontava a 2.124.694 euro e le aziende coinvolte erano solamente 288.
Relativamente alle “cause” l’UPECEDS poi ha rilevato che l’importo liquidato per “Riduzione di attività per Covid-19” ammonta esattamente a 10.970.899 euro. L’Indennità Economica Speciale liquidata nel 2020 è pari a 2.893.284 euro.
TURISMO
Nel 2020 l’afflusso turistico è stato pari a 1.014.705 visitatori (-46,7% rispetto al 2019). Per quanto riguarda il turismo di sosta, nel 2020 si sono registrati “solo” 58.289 arrivi (-47,6% rispetto al 2019) per un totale di 102.310 pernottamenti (-50%), con una media di 1,76 notti trascorse per ogni persona arrivata.