Fixing lo aveva scritto, c’era il rischio concreto che con una scheda elettorale così strutturata ci sarebbe stata una grande dispersione di schede. E così è stato, puntualmente.
SAN MARINO – Fixing lo aveva scritto, c’era il rischio concreto che con una scheda elettorale così strutturata ci sarebbe stata una grande dispersione di schede. E così è stato, puntualmente. Non è possibile naturalmente calcolare quanto abbia inciso il voto di protesta, fatto sta che la bellezza del 6,41% del totale delle schede sono state ritenute non valide. Ben 1.356 complessivamente. Valevano quattro seggi, teoricamente.
Il rischio era quello del voto disgiunto, con lo spazio destinato alle tre preferenze posto in maniera separata rispetto a quello delle singole liste (ci si poteva sbagliare a scrivere la preferenza, assegnando il voto a una lista o coalizione e scrivendo i nomi di candidati di altri schieramenti) e poi la scheda monocromatica con i simboli troppo piccoli poteva indurre in errori.
Alla fine possiamo dire che, purtroppo, avevamo ragione noi.
Ulteriori approfondimenti su San Marino Fixing, in edicola questo venerdì, 16 novembre 2012.