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Editoriale: Facciamo tesoro dell’aiuto del FMI

da Redazione

In questi dieci giorni di permanenza sul Monte Titano la delegazione sta incontrando i rappresentanti della politica e delle parti sociali.

 

di Alessandro Carli

 

Il nuovo anno è partito con un appuntamento molto importante: la visita del Fondo Monetario Internazionale nella Repubblica di San Marino. In questi dieci giorni di permanenza sul Monte Titano la delegazione del FMI, guidata da Kazuko Shirono sta incontrando i rappresentanti della politica e delle parti sociali.

Si tratta di un confronto di grande rilevanza che ci auguriamo serva a condividere tra tutte le parti il reale quadro della situazione del Paese, mettendo a nudo gli aspetti di maggior criticità che lo assillano.

Si tratta di un passaggio indispensabile, propedeutico alla fase successiva, quella in cui definire e condividere le linee di intervento corrette e indispensabili per uscire da questo lungo e logorante periodo di recessione e difficoltà.

Già nelle visite passate il Fondo Monetario Internazionale aveva messo in luce i punti di debolezza della Repubblica di San Marino e suggerito le opportune azioni da mettere in campo. Oggi ci sono due grandi elementi di criticità che necessitano di soluzioni efficaci e tempestive: il sistema bancario e finanziario e l’indebitamento dello Stato.

A tutto ciò si aggiunga il grave ritardo accumulato sul piano delle riforme, basti pensare alla mancata introduzione del sistema IVA in sostituzione dell’imposta monofase, così come alla messa in sicurezza dei conti dello Stato, attraverso una decisa riduzione della spesa corrente, ma anche alla manovra per riequilibrare il sistema pensionistico e a tutti quegli interventi che vanno nella direzione della semplificazione delle norme. Tutti sappiamo che servono interventi decisi e rigorosi che richiederanno per alcuni anni importanti sacrifici, ai quali non ci si potrà sottrarre. Oggi più che mai occorre che il Paese si ricompatti: soltanto così si potrà individuare una prospettiva per uscire da questa crisi tanto grave e profonda. Solo in questo modo si potrà guardare al futuro con ottimismo. Da diversi anni il Paese sta vivendo al di sopra delle proprie reali possibilità. È necessario quindi, in un’ottica di sostenibilità, pensare a un riposizionamento.

Nell’economia del Paese c’è “troppo Stato”: diversi servizi potrebbero certamente essere privatizzati ed erogati in maniera più efficiente e a costi più contenuti.

 

ANIS, INCONTRO COL FMI

 

Qualche giorno fa anche l’Associazione Nazionale Industria San Marino ha incontrato a Palazzo Begni i rappresentanti del Fondo Monetario Internazionale (nella foto, il capo delegazione Kazuko Shirono). ANIS, nell’occasione, ha illustrato in primo luogo i segnali di ripresa che stanno caratterizzando il settore manifatturiero, segnali che potrebbero essere ancor più evidenti se fossero portate a compimento le macro riforme ormai note e se venisse implementato il processo di modernizzazione del sistema Paese. Questo al fine di semplificare e rendere meno onerose tutta una serie di procedure, oltremodo farraginose, a vantaggio della quotidianità del fare impresa. Diverse quindi le proposte che gli Industriali costantemente hanno avanzato (e avanzano) nei confronti del Governo per migliorare l’attività delle aziende presenti sul territorio e far sì che si possano ulteriormente sviluppare, ma anche per creare le condizioni per attrarre l’insediamento di nuove imprese.

“Riteniamo molto importante – affermano i vertici dell’Associazione – valorizzare e fare tesoro dei suggerimenti e dell’aiuto, in particolare sotto il profilo tecnico, che il Fondo Monetario Internazionale ci può dare per uscire il più in fretta possibile da questa situazione di straordinaria difficoltà che il Paese, e tutti noi, stiamo attraversando”.

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