Home FixingEditoriali Editoriale: IVA, i tanti motivi di un “sì”

Editoriale: IVA, i tanti motivi di un “sì”

da Redazione

Dopo aver perduto la prima data – quella del 1° gennaio 2016 – non ci possiamo più permettere ulteriori slittamenti: il rischio è che, oltre a non attrarre nuove imprese, anche quelle già presenti sul territorio decidano di andare via.

 

di Alessandro Carli

 

E ora, al lavoro. L’autunno da poco iniziato ha portato alla Repubblica di San Marino un’agenda ricca di programmi economici e politici che – se realizzati in tempo e soprattutto se ben calibrati rispetto alle peculiarità del Titano – potranno dare uno slancio decisivo al futuro del Paese.

Sull’avvio della trattativa di integrazione con l’Unione europea non ci siamo mai nascosti: rappresenta una priorità che deve essere accompagnata da un’altra “rivoluzione”, quella dell’addio alla monofase e dell’introduzione del sistema IVA (o VAT, com’è chiamato nell’UE), di quel linguaggio “comunitario” che permetterà al nostro Paese di dialogare, dal 1° gennaio 2017 con maggiore facilità.

Dopo aver perduto la prima data – quella del 1° gennaio 2016 – non ci possiamo più permettere ulteriori slittamenti: il rischio è che, oltre a non attrarre nuove imprese, anche quelle già presenti sul territorio decidano di andare via.

L’IVA avrà ricadute fortemente positive su tutto il sistema Paese. Il Titano potrà chiedere la cancellazione delle procedure doganali intracomunitarie al fine di aderire a uno scambio di informazioni telematico analogo all’Intrastat vigente nei Paesi dell’Unione europea, senza poi considerare altri aspetti non meno rilevanti come quello del superamento delle procedure cartacee con l’Italia e la possibilità di non introdurre sempre e comunque la merce in territorio. Al di là della riconoscibilità internazionale del sistema e non dimenticando che sul Monte operano già aziende multinazionali, l’IVA permetterà una migliore operatività da parte delle imprese del Monte, ma darà anche la possibilità al nostro Paese di dialogare con facilità con i potenziali investitori di quei 150 paesi che già la adottano.

L’IVA, chiaramente, dovrà essere ben calibrata e non dovrà penalizzare il commercio al dettaglio e i consumatori.

Su questo vi sono ampie assicurazioni sulla possibilità di adottare aliquote competitive rispetto ai nostri concorrenti che favoriranno una nuova fase di crescita delle imprese commerciali anche grazie alla chiarezza dei nuovi accordi.

A proposito di chiarezza, è stata presentata la riforma della Legge del 1961 sulla rappresentatività. Un gran passo in avanti per superare quelle distorsioni che ancora oggi purtroppo esistono.

La proposta di Legge ha l’avvallo degli organismi internazionali (ILO) ai quali San Marino aderisce. Finalmente i contratti saranno sorretti da una base giuridica forte che definirà con chiarezza il campo di applicazione e l’efficacia.

Un passaggio importante che evidenzia la volontà di affrontare con alta professionalità un tema vitale per le relazioni sindacali e industriali. Vista la sua strategica importanza e le ricadute che avrà, abbiamo voluto dedicare l’apertura di questo numero di San Marino Fixing. Anche in questo caso, crediamo sia opportuno lasciare da parte polemiche e lotte intestine che fanno solo perdere tempo e pensare, in maniera collettiva, al bene del Paese.

Si lega alla capacità che vogliono avere le imprese del territorio di essere competitive e accettare le nuove sfide dei mercati anche la riforma del mercato del lavoro, la cosiddetta “Riforma Ichino”: il segretario Iro Belluzzi ha quasi ultimato la bozza del testo. L’auspicio è che si trovi in breve la “quadra del cerchio” e non ci si perda invece in lungaggini inutili e difese a oltranza di un vetusto status quo, che a detta di tutti deve essere necessariamente modernizzato.

Le sfide che ci attendono sono tante e l’azione politica sarà sottoposta a severe prove di maturità. Prevarranno le vecchie logiche degli interessi di corto respiro e di bottega se non personali o finalmente saremo in grado di pensare al futuro del Paese e al bene di tutti i cittadini?

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