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Banca Centrale verso la fine della ‘vacatio presidenziale’

da Redazione

Pubblicato il bando internazionale: stipendio massimo 150mila euro, salvo deroghe al ‘tetto’. Un’assenza lunga 3 mesi: entro il 30 ottobre le candidature per il successore di Clarizia.

 

di Daniele Bartolucci

 

Nuovo Presidente e soprattutto nuovo metodo per la scelta del successore di Renato Clarizia, dimessosi il 18 giugno scorso. C’è tempo fino al 30 ottobre, infatti, per presentare le candidature a nuovo Presidente di Banca Centrale, uno dei più importanti ruoli istituzionali della Repubblica che, per la prima volta, non verrà assegnato ‘politicamente’, ma in base a un bando internazionale, così come concordato in Consiglio Grande e Generale quest’estate. Consiglio Grande notevolmente preoccupato non solo dalle motivazioni che hanno portato, in sequenza, alle dimissioni prima del Direttore Generale Mario Giannini e del Responsabile del Dipartimento di Vigilanza Andrea Vivoli e del Presidente Clarizia pochi giorni dopo, ma soprattutto per il vuoto creatosi in uno dei periodi più delicati per il settore bancario sammarinese, dovuto all’avvio della voluntary disclosure ideata in Italia, la stessa Italia da cui si attende – da tempo ormai – la firma del Memorandum con Bankitalia. Ufficialmente Clarizia ha cessato la sua funzione il primo di agosto (il contratto sarebbe comunque scaduto il 15 dicembre), per cui saranno esattamente tre mesi il periodo di ‘vacatio’ subito da Banca Centrale prima di avere, se non il Presidente, almeno una lista ufficiale di candidati. Il doppio di quanto auspicato dalla stessa Banca Centrale nel comunicato del 18 giugno, in cui annunciava che “in un mese e mezzo sarà possibile individuare persone che siano in grado di ricoprire le cariche di Presidente e di Direttore Generale in maniera adeguata e all’altezza delle rispettive responsabilità”. Contemporaneamente, però, e Banca Centrale non poteva ovviamente prevederlo, il Consiglio ha deciso di fare un deciso passo in avanti, votando un Ordine del Giorno il 26 giugno che di fatto ha avviato la selezione tramite bando internazionale, deliberato dal Congresso di Stato il 22 settembre, come da avviso pubblicato il 12 ottobre sul sito della Segreteria di Stato per le Finanze, con conseguenti annunci sulle testate economico finanziarie italiane ed internazionali. E’ stata creata una sezione dedicata del sito web della Segreteria di Stato per le Finanze (http://www.finanze.sm/on-line/home/aree-tematiche/bando-selezione-presidente-bcsm.html) cui i candidati potranno accedere per reperire le informazioni e presentare le candidature nelle forme e nei termini indicati. “Quella della selezione pubblica internazionale costituisce una modalità di reclutamento completamente nuova”, spiegano dalla Segreteria di Stato, “che amplia l’area di riferimento della Repubblica di San Marino e volge lo sguardo alle professionalità ed esperienze internazionali, per dare corpo ad un ruolo di rappresentanza e di governo della Banca Centrale che deve sempre più sapere dialogare con le organizzazioni ed i mercati internazionali”. Nell’Odg era infatti ben esplicitato che “i requisiti di profilo per la figura del Presidente debbano comprendere, oltre a quelli di legge, una rete di relazioni ed esperienze in ambito bancario e finanziario internazionale, per garantire al sistema un più diffuso accreditamento a livello internazionale, uno sviluppo equilibrato, solido, con le necessarie gradualità, nel nuovo contesto delle regole internazionali”. E tali si ritrovano nel bando appena pubblicato: “Formazione Discipline economico finanziarie o giuridiche”, “Comprovata esperienza in ruoli di alto livello in uno o più ambiti di seguito indicati – banche centrali – autorità di vigilanza – organismi internazionali operanti in ambito finanziario – incarichi in istituzioni di primaria importanza in ambito finanziario Ulteriori competenze”, “capacità di leadership, negoziazione e comunicazione”, “ottima conoscenza delle lingue italiana e inglese”. La ‘mission’: “Supportare il processo di internazionalizzazione del sistema finanziario sammarinese anche nella prospettiva di un Accordo di Associazione con l’Unione europea; supportare la definizione di un nuovo modello di business del sistema finanziario attraverso lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi; promuovere e rappresentare il sistema finanziario sammarinese in ambito internazionale; favorire la crescita e la valorizzazione delle risorse interne; favorire accordi con banche centrali di altri paesi (il già citato Memorandum con Bankitalia, ndr)”. “La valutazione dei candidati”, si legge inoltre nel bando, “avverrà, da parte degli organi istituzionali preposti, in due fasi: la prima sarà di natura tecnica ed incentrata sull’esame dei curricula, delle caratteristiche professionali dei candidati e del possesso dei requisiti di legge; nella seconda si valuterà il profilo del candidato rispetto alla mission del Presidente e di Banca Centrale, in relazione agli orientamenti sullo sviluppo e sulla governance del sistema finanziario e di Banca Centrale, anche nel quadro del contesto internazionale, nonché rispetto alle motivazioni nell’assunzione di un ruolo istituzionale e rappresentativo. La procedura potrà prevedere anche audizioni dei candidati in lingua italiana e inglese”. Una procedura che, come detto, travalicherà il 30 ottobre e potrebbe dilungare i tempi della ‘vacatio presidenziale’ (ad oggi, come minimo tre mesi), nonostante l’Ordine del giorno, votato in Consiglio, fosse perentorio: “… confrontarsi con le forze politiche per gestire questa fase di passaggio in tempi rapidi e comunque di nominare i nuovi vertici non oltre il mese di ottobre del corrente anno. Per rispettare il termine suddetto si chiede al Governo di adoperarsi affinché sia individuato uno o più candidati alla Presidenza del Direttivo di Banca Centrale entro il mese di settembre del corrente anno”. Ci si arriverà un mese dopo, ma facendo affidamento su una selezione internazionale a cui, si auspica, aderiscano tra i più bravi e quotati funzionari e manager del settore bancario e finanziario a livello mondiale. Personaggi di rilievo, si è detto, abituati a trattare con BCE, FMI o FED, per citare alcuni degli istituti più importanti del mondo, che sicuramente valuteranno questa occasione anche dal punto di vista della carriera, ma anche – senza essere venale – da quello del proprio portafoglio. Nel bando si rimanda la questione alla norma di legge, per cui non è specificato il cum quibus del Presidente di Banca Centrale: come noto, con le ultime finanziarie si è imposto un ‘tetto’ massimo agli stipendi pubblici – e quindi anche di Banca Centrale – a 150.000 euro annui, che potrebbero diventare un deterrente in questo caso. Proprio per questo nell’Ordine del giorno di giugno si legge anche della “necessità di valutare, tra tutte le forze politiche, la congruità dei compensi per garantirsi le professionalità sopra individuate, imposti dalla legge”. Necessità ravvisata anche nel caso del nuovo Direttore Generale, che nella stesura della Legge per l’assestamento di Bilancio approdata in Consiglio in prima lettura in questi giorni, ha trovato soluzione nell’articolo 16: “Le disposizioni di cui all’articolo 50, comma3, lettera a) della Legge n. 174/2013 cosi come modificato dall’articolo 4 l, comma l della Legge n.219/2014 possono essere superate, fino ad un tetto massimo lordo di €300.000,00 limitatamente alla figura del Direttore Generale della Banca Centrale della Repubblica di San Marino per il quale è richiesto un profilo ed esperienza internazionale in ambito finanziario e bancario”. Ma il bando emesso è per il Presidente, per il quale, salvo deroghe di legge votate dal Consiglio, lo stipendio preventivabile è appunto di 150.000 euro massimi.

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