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San Marino, referendum: tre le forme referendarie. Stavolta sono abrogativi

da Redazione

Il primo mira a cancellare, in tutto o in parte, leggi atti e norme aventi forza di legge; il secondo intende determinare principi e/o criteri direttivi a cui l’organo legislativo, ovvero il Consiglio Grande e Generale, dovrà attenersi nell’andare a normare una specifica disciplina. Il terzo invece subordina l’entrata in vigore di una legge al consenso popolare.

 

A San Marino sono previste tre diverse forme di referendum: il referendum abrogativo, quello propositivo e quello confermativo. Il primo mira a cancellare, in tutto o in parte, leggi atti e norme aventi forza di legge; il secondo intende determinare principi e/o criteri direttivi a cui l’organo legislativo, ovvero il Consiglio Grande e Generale, dovrà attenersi nell’andare a normare una specifica disciplina. Il terzo invece subordina l’entrata in vigore di una legge al consenso popolare.

I due quesiti referendari proposti alla cittadinanza nel 2013, ovvero quello che chiedeva di pronunciarsi sull’ingresso della Repubblica di San Marino nell’Unione Europea e quello promosso dal sindacato per legare gli aumenti di stipendio all’inflazione (peraltro entrambi bocciati per non essere arrivati al quorum previsto) erano referendum propositivi.

I due quesiti sui quali i cittadini sammarinesi saranno chiamati a pronunciarsi il 25 maggio sono invece referendum abrogativi. Per la cronaca, la legge che regola il referendum a San Marino è la Legge Qualificata numero 1 del 29 maggio 2013, che ha abrogato la precedente Legge 101/1994 e successive modifiche.

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