Home FixingFixing Carlo Giorgi e la Spending review: ANIS non ce l’ha coi dipendenti PA

Carlo Giorgi e la Spending review: ANIS non ce l’ha coi dipendenti PA

da Redazione

Giorgi Carlo

Tavolo per lo sviluppo, spending review, agenda digitale, ma anche l’introduzione dell’IVA e la “promessa” di dar vita in tempi brevi alla riforma del mercato del lavoro. Fixing fa il punto della situazione con il Segretario Generale ANIS, Carlo Giorgi.

Carlo Giorgi

 

di Loris Pironi

 

SAN MARINO – Tavolo per lo sviluppo, spending review, agenda digitale, ma anche l’introduzione dell’IVA e la “promessa” di dar vita in tempi brevi alla riforma del mercato del lavoro. La Finanziaria, almeno sulla carta va nella direzione auspicata dall’Associazione Industriali. Fixing fa il punto della situazione con il Segretario Generale ANIS, Carlo Giorgi.

“Sì, non possiamo che essere soddisfatti che nella Finanziaria siano stati inseriti diversi elementi che ANIS aveva chiesto nei mesi scorsi. Parlo del Tavolo di confronto, della spending review e non solo: ci sono diversi altri suggerimenti pratici di cui avevamo evidenziato l’esigenza e che sono stati accolti. Se ci vogliamo riferire al Tavolo in particolare, restiamo per il momento con i piedi per terra. Siamo in una fase di partenza e saranno i risultati concreti che riusciremo a portare a casa a dare la valenza reale a questa iniziativa. Se riusciremo a tracciare un percorso e poi anche a seguirlo, se vedremo finalmente le riforme attese da tempo, allora il nostro giudizio sarà positivo. Oggi possiamo solo dire che partiamo con entusiasmo e con il migliore spirito collaborativo nei confronti del Governo, del Parlamento e delle altre forze economiche e sindacali che si siederanno con noi al Tavolo per lo sviluppo. Dal canto nostro ci approcciamo con la volontà di portare un contributo concreto di idee, ma anche in un’ottica di ascolto. Siamo consapevoli che a questo tavolo prevarranno le idee di tutti e non necessariamente passeranno le nostre proposte, ma siamo pronti a fare la nostra parte. È necessario affrontare le questioni con un nuovo approccio e ANIS c’è. Aggiungo anche che occorre portare a casa risultati in fretta, ma noi pensiamo a questo tavolo come un organo permanente da portare avanti anche nei prossimi anni”.
Al tavolo voi industriali intendete portare anche un contributo relativamente al metodo di lavoro? Quel metodo che è di normale utilizzo nella gestione delle imprese ma che non fa parte del Dna della politica?
“Non siamo certo noi che diamo ricette. Tutti condividono la necessità di un metodo di lavoro snello, efficace, non dispersivo, che si basi anche su un raffronto con i competitori esterni. Già in diverse occasioni nel recente passato il metodo utilizzato ai tavoli di confronto si è dimostrato valido”.
Parliamo di spending review. Un’altra vostra vecchia richiesta che ormai è diventata patrimonio di tutti.
“La priorità per San Marino deve essere la messa in sicurezza dei conti pubblici: In quest’ottica ci sono due elementi su cui agire, la riduzione delle spese e le azioni per creare maggiori entrate. È chiaro che in uno Stato come il nostro e in un momento come l’attuale si debba lavorare per effettuare tagli importanti”.
Sa che a volte passa l’idea dell’Associazione Industriali come il nemico pubblico dei dipendenti della PA?
“È un’idea fuorviante perché noi non ce l’abbiamo con la PA né tantomeno con i dipendenti pubblici. Noi chiediamo che la pubblica amministrazione sia messa in condizione di lavorare con efficienza: serve un salto di qualità davvero notevole in termini di servizi per colmare il gap con gli altri Paesi, siamo rimasti indietro. Ma la responsabilità non è certo dei dipendenti, casomai della politica che non è riuscita a indicare la direzione. Possibile che le pratiche si facciano ancora a mano, o che si stia ancora a parlare di firma elettronica?”
In Finanziaria c’è anche l’impegno per la famosa agenda digitale.
“Che è quello che noi da tempo chiamiamo processo di efficientamento informatico della pubblica amministrazione”.
Sempre a proposito di Finanziaria, che giudizio date al testo?
“Noi avevamo altre idee, volevamo una maggiore operatività, ma tutto sommato dobbiamo dire che la Finanziaria fa un riassunto corretto della situazione. Sulle linee guida di questo documento noi diamo credito al Governo, ma ci sono dei punti su cui non si può transigere. Ad esempio senza una seria riduzione degli sprechi, l’aumento delle tasse (il riferimento implicito è alla patrimoniale e alla riconferma delle tasse straordinarie, ndr) è per noi inaccettabile”.
Quale 2013 ci dobbiamo attendere per la realtà dell’industria sammarinese?
“Sarà un altro anno sicuramente non semplice. Si è parlato di una mini-ripresa negli ultimi mesi dell’anno, ma noi crediamo che non sarà così scontato vederne gli effetti. Il problema, non ce lo possiamo nascondere, è nel permanere di San Marino nella black list italiana. Quando si parla di rapporti più distesi, di soluzione imminente, si dà tutto troppo per scontato. Fino a che non vedremo un risultato concreto significa che una soluzione ai nostri problemi non è stata trovata. Solo quando un provvedimento del Ministro per l’Economia cancellerà la nostra Repubblica dalla black list, solo allora potremo essere certi che il risultato è stato finalmente conseguito”.

 

 

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