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Editoriale: l’effetto del “pacchetto Canzio”

da Daniele Bartolucci

Sono ben quattro i provvedimenti normativi sulla Giustizia che, dopo il rinvio dell’ultima seduta, sono approdati in prima lettura in Consiglio Grande e Generale. È il cosiddetto “pacchetto Canzio”, presentato sì dal Segretario alla Giustizia Massimo Ugolini, ma che sicuramente è stato concordato con l’espertissimo Dirigente del Tribunale di San Marino, Giovanni Canzio, arrivato sul Monte Titano un anno fa proprio per ristrutturare l’organizzazione giudiziaria. Il momento non è certamente dei migliori, con la sentenza d’appello su Asset Banca del mese scorso e le udienze del “processo Mazzini” di questi giorni, ma per affrontare la questione della giustizia a San Marino, in verità, non c’è mai stato un momento favorevole. Ma va affrontata. Ed è quello – ma non  solo – per cui è stato chiamato a San Marino l’ex Primo Presidente della Corte Suprema di Cassazione, Giovanni Canzio: un luminare della Giurisprudenza italiana (docente di “Ordinamento giudiziario” e “Casi e questioni di giustizia penale” presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Cattolica di Milano). L’obiettivo non sono quindi i processi più o meno scomodi, ma è ridare credibilità alla giustizia del Titano, perché non dimentichiamolo mai, anche questa è una delle prime cose che gli investitori e gli imprenditori guardano prima di venire a San Marino. Guardano l’efficienza e l’autonomia della magistratura (soprattutto dalla politica), quella famosa separazione dei poteri che questi provvedimenti voglio affrontare – almeno sulla carta – in maniera decisa e precisa. Anche per questo sarà interessante capire chi si tirerà indietro.

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