Gaza, si è consumato nella notte il barbaro assassinio di Vittorio Arrigoni, il volontario di EducAid, la ong di Rimini. L’uomo è stato ucciso nella notte per soffocamento. La Farnesina conferma la notizia.
Si è consumato nella notte il barbaro assassinio di Vittorio Arrigoni. Il corpo senza vita dell’attivista filo-palestinese italiano è stato trovato in un appartamento del rione Qarame di Gaza City. La Farnesina ha conferma, attraverso il proprio Consolato Generale a Gerusalemme, il suo decesso. Vittorio è stato ucciso per soffocamento. Vittorio Arrigoni lavorava a Gaza per l’International Solidarity Movement, una Ong che si batte per la causa palestinese, e aveva partecipato in passato alla missione di una delle flottiglie che avevano sfidato il blocco marittimo imposto da Israele all’enclave dopo la presa del potere di Hamas nel 2007 seguita all’estromissione violenta dell’Autorità nazionale palestinese, Anp, di Abu Mazen. Fin dai primi momenti del sequestro il mondo, quello degli attivisti, dei cooperanti, si era fermato restando con il fiato sospeso. Poco dopo il rapimento era subito circolato un video diffuso dai rapitori in cui Vittorio appariva bendato e con il volto insanguinato. L’attivista filo-palestinese italiano era stato infatti, rapito ieri mattina nella Striscia di Gaza da un gruppo ultra-estremista salafita, ispirato alle parole d’ordine di al Qaida, la Brigata Mohammed Bin Moslama. Si trattava di una gruppo poco conosciuto ma che fa parte della galassia salafita di Gaza. Il ritrovamento del suo cadavere è avvenuto dopo un blitz condotto dai miliziani delle Brigate Ezzedin al-Qassam, il braccio armato di Hamas, il movimento islamico al potere nella Striscia di Gaza. L’operazione si è conclusa con l’arresto di almeno due salafiti, mentre un terzo sarebbe stato ucciso e un numero imprecisato di altri sono ricercati. Anche se un portavoce del ministero dell’Interno del governo di Hamas ha sostenuto in un comunicato che Vittorio Arrigoni è stato ucciso dai rapitori qualche ora prima dell’assalto il dubbio resta sulla sua morte. Il video diffuso ieri dai rapitori era accompagnato anche da una sovrascritta in arabo in cui si accusava l’attivista di propagare i vizi dell’Occidente fra i Palestinesi e l’Italia di combattere contro i Paesi musulmani. Inoltre si ingiungeva ad Hamas di liberare i salafiti detenuti nella Striscia pena l’uccisione dell’ostaggio entro 30 ore. L’ultimatum sarebbe scaduto alle 17 di oggi ora locale le 16 italiane. Oggi pomeriggio, scrive l’assessore comunale di Rimini, Andrea Zanzini, sul blog, “faremo un presidio silenzioso in piazza Cavour alle ore 16 per aggiungere la nostra voce alle migliaia di amici di Vittorio in Palestina e nel mondo, alle decine e decine di associazioni per la Pace”.
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