Gheddafi non molla la presa. Il leader libico dopo aver invocato la guerra santa contro la Svizzera, ora minaccia un embargo commerciale totale nei confronti dello stato elvetico. Continua così la tensione tra i due paesi, da quando nel 2008 Hannibal Gheddafi e sua moglie vennero arrestati a Ginevra con l’accusa di maltrattamenti a due domestici.
Il leader libico Muammar Gheddafi ne combina un’altra delle sue. Dopo aver chiesto a gran voce la guerra santa contro la Svizzera, rilancia e minaccia l’embargo commerciale totale nei confronti delle aziende elvetiche. Tutto nacque nel 2008 quando, il suo figlio più giovane Hannibal Gheddafi e la propria consorte vennero arrestati a Ginevra, con l’accusa di aver preso a cinghiate due domestici. Da quel momento c’è stata un escalation di tensione tra le due nazioni. L’ultimo atto è appunto la decisione del rais libico di boicottare le attività economiche e commerciali tra il suo “regno” e la confederazione svizzera. Dal canto suo le autorità elvetiche, per bocca del Dipartimento federale degli affari esteri rispondono con un lapidario “no comment” alla notizia. L’agenzia di stampa elvetica “Ats” fa notare che “non è la prima volta che Tripoli annuncia ritorsioni economiche che, in passato avevano riguardato i beni libici nelle banche svizzere e le esportazioni di petrolio, su cui poi Tripoli aveva fatto marcia indietro”.
