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Un tam tam per salvare la Cooperativa Harissa di Rimini

da Redazione

Da anni la Cooperativa Harissa, a Rimini, offre un’opportunità di lavoro a persone svantaggiate. E con la sua attività nell’ambito della ristorazione porta avanti progetti interessanti, dai prodotti a chilometro zero al commercio equo e solidale. Ma oggi Harissa ha bisogno di aumentare il capitale sociale: servono nuovi soci e un’iniezione di denaro per evitare la chiusura di una realtà che, a livello sociale, sta dando molto alla città.

Un tam tam via email per salvare la Cooperativa Harissa di Rimini, che è alla disperata ricerca di nuovi soci e soprattutto di capitale sociale. Una richiesta che, sia pure in termini più “soft” e meno dettagliati, viene rilanciata anche dal blog della cooperativa http://harissa.ning.com/ (il sito internet ufficiale è invece www.harissa.it), che a Rimini opera dal 2003 ed è specializzata nel settore della ristorazione e del commercio equo e solidale, e che ha come obiettivo – si legge sul sito web – “quello di dare un’opportunità di lavoro a persone svantaggiate che difficilmente troverebbero altre possibilità”.

Il problema è che il bilancio dello scorso anno si è chiuso con un passivo di quasi 60 mila euro: l’impegno di riuscire a riportare il capitale in attivo entro fine anno oggi è ancora lontano, ed è per questo motivo che anche associarsi con la quota minima di 25 euro (ma si può sottoscrivere in multipli di 25 euro, fino a quote da soci sostenitori ben più ampie) può rappresentare un contributo importante per una realtà sociale che a Rimini ha già riscosso notevole apprezzamento.

Chi volesse iscriversi può farlo direttamente all’osteria Harissa di via Tonini.

Il rischio concreto, oggi, è che la cooperativa venga messa in liquidazione, con la relativa chiusura dei due bar e dell’osteria e la perdita del posto per i 12 lavoratori attualmente impiegati.

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