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Speriamo che sia Banca Centrale

da Redazione

In settimana il debutto in Consiglio Direttivo del neo Presidente Reggia. “Definire i criteri per l’individuare il candidato a Direttore Generale. E’ una sfida temporanea, il tempo necessario per realizzare un piccolo progetto su punti molti fermi, molto precisi, che possono costituire un rilancio (ancora la parola magica) della Banca Centrale”.

Rilanciare. Nelle recenti dichiarazioni del nuovo presidente della Banca Centrale della Repubblica di San Marino Ezio Paolo Reggia e in quelle del presidente dell’Associazione Bancaria Sammarinese Pier Paolo Fabbri, questo verbo rimbalza da una frase all’altra dei due massimi esponenti del settore pubblico e privato bancario e finanziario. Rilanciare è forse la parola più usata, quasi usurata, da chi, durante questo infinito periodo di crisi, ha preso la parola pubblicamente, e nel privato, dove le discussioni sono altrettanto accanite per capire dove debba andare il Paese, quale futuro dovrà inventarsi per costruire la San Marino del terzo millennio, o più modestamente di questi anni ‘10, dopo il terremoto degli anni zero di questo inizio secolo. “Ci aspettiamo di riprendere a lavorare, a lavorare molto intensamente, perché abbiamo davanti una serie di problemi strategici fondamentali che dobbiamo in qualche modo risolvere, e affrontare per poter rilanciare sullo sviluppo del sistema“, ha affermato nei giorni scorsi il Presidente Pier Paolo Fabbri dopo la nomina di Ezio Paolo Reggia. Il quale ha dichiarato: “Parto dal presupposto che Banca Centrale sia una banca indipendente, autonoma che deve svolgere il suo compito all’interno del sistema sammarinese, con le sue specificità. Certo è che bisognerà guardare le carte, fare una ricognizione sullo stato dell’arte, per poi su queste linee guida ripartire, e rilanciare l’immagine, un po’ appannata in questi ultimi tempi, della Banca Centrale”. “E’ una sfida temporanea, il tempo necessario per realizzare un piccolo progetto su punti molti fermi, molto precisi, che possono costituire un rilancio (ancora la parola magica) della Banca Centrale. Avvenimenti interni ed esterni, come lo scudo fiscale, hanno determinato una certa situazione, ma questa è la Repubblica più vecchia del mondo, e se è sopravvissuta sino ad ora, anche se c’è qualcosa da sistemare, credo che ce la possa fare anche per i prossimi mille anni. Di più non mi impegno”. Insomma, qualche mese soltanto, ma forse la battuta finale lasciava intendere che il nuovo Presidente, se le cose andranno per il verso giusto potrà rimanere a San Marino, forse, molto di più. Di fatto rimangono come pietre le frasi del comunicato ufficiale del Congresso di Stato del 26 febbraio: “Ezio Paolo Reggia è stato nominato presidente della Banca Centrale di San Marino. A pochi giorni dalle dimissioni dei vertici di Banca Centrale, il Consiglio Grande e Generale di San Marino, su proposta del Comitato per il Credito e il Risparmio, conferisce un nuovo incarico, della durata di tre mesi, ad una personalità di esperienza e competenza in ambito finanziari”. Intanto ha messo qualche paletto, come aveva dichiarato al Sole 24 Ore: “Una due diligence regolamentare e organizzativa sulla Banca Centrale per capire cosa sto maneggiando e trovare presto un direttore generale esperto e credibile”. Per valutare e migliorare procedure, risorse, personale e sistema informativo. Lunedì pomeriggio ha debuttato nella prima riunione del consiglio direttivo di Banca Centrale alla quale era presente anche il direttore dimissionario Luca Papi, che molta benzina ha gettato sul fuoco delle polemiche che hanno accompagnato le dimissioni sue, e di Biagio Bossone. E in qualche modo ha molto sorpreso vederlo nelle immagini di RTV. E a proposito di ruoli strategici da ricoprire il Presidente Reggia dopo la riunione in una nota di martedì pomeriggio in una nota afferma: “E’ mia intenzione lavorare celermente per definire congiuntamente con il Consiglio Direttivo, dei criteri per individuare un profilo per il candidato a ricoprire il ruolo di Direttore Generale. Sono consapevole che tale punto, strategico per la piena funzionalità di Banca Centrale, debba essere affrontato con il massimo scrupolo e nei tempi ragionevolmente ristretti onde arrivare molto presto a proporre un nome al Consiglio Grande e Generale per il gradimento”. Se ci saranno solo tre mesi d’impegno reggiano in Repubblica le rose dovranno fiorire molto presto specialmente pensando al dopo scudo fiscale. Si presume che l’assedio a San Marino in qualche modo dovrebbe essere meno stretto, meno soffocante. E una Banca Centrale “libera e bella” sarà la pietra angolare della rinnovata reputazione della Repubblica di San Marino. “…Sarò garante nei confronti della Repubblica e di tutti i cittadini. La Banca Centrale non è di destra o di sinistra, non è dell’opposizione o della maggioranza, ma è dello Stato, cioè della collettività. La Banca Centrale di San Marino ha un peculiarità unica al mondo, quella di vigilare banche che operano a supporto del territorio. Vengo dal mondo delle assicurazioni, ma non sono il vecchio assicuratore che pensa alle polizze. Negli ultimi 10 anni ho fatto il manager, occupandomi essenzialmente di finanza, gestendo oltre 30 miliardi di euro di investimenti. Per questo l’opportunità sanmarinese, oltre ad essere di fatto a tempo, è veramente una sfida professionale e culturale. Dopo aver a lungo lavorato nelle imprese ritengo di poter svolgere un ruolo manageriale con una visione statuale, per questo da subito avvierò un dialogo fitto e fluido con Banca d’Italia e con le altre banche centrale”, “giurò” solenne il 26 febbraio Enzo Paolo Reggia. Il grande Monicelli titolò uno dei suoi film migliori “Speriamo che sia femmina”, noi, il nuovo film sulla massima istituzione bancaria del Paese, “Speriamo che sia Banca Centrale”.

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