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Editoriale: San Marino, Banca Centrale e la credibilità del Sistema

da Redazione

Non si può evitare di commentare la notizia che è stata ribattuta anche su tutti i principali media nazionali italiani riguardante un decreto del Tribunale.

 

di Alessandro Carli

 

Non si può evitare di commentare la notizia che è stata ribattuta anche su tutti i principali media nazionali italiani riguardante un decreto del Tribunale che coinvolge il Presidente di Banca Centrale della Repubblica di San Marino Catia Tomasetti e l’Onorevole Sandro Gozi per una presunta consulenza “fantasma” nell’ambito del negoziato in corso per giungere all’Accordo di Associazione con l’Unione Europea.

Notizia che cade proprio in questa fase in cui il Paese è impegnato a raggiungere il Memorandum of Understanding con Bankitalia e a stipulare l’Accordo di Associazione con l’Ue per essere accreditato a pieno titolo nel contesto internazionale.

Un percorso virtuoso che viene nuovamente interrotto dalla gogna mediatica che sta risucchiando tutta San Marino, compresa quell’economia sana che con grande difficoltà sta tenendo in piedi il Paese.

Banca Centrale, da elemento di criticità a causa dell’instabilità che l’ha caratterizzata negli anni con Presidenti e Direttori usciti di scena in breve tempo, deve diventare finalmente quel fattore di garanzia della Repubblica di San Marino.

Come i sammarinesi hanno compreso da tempo, ora anche a un occhio esterno è evidente l’aspro conflitto che sta dilaniando il Paese.

La Repubblica deve decidere quale futuro vuole ed essere unito per riuscire a raggiungerlo.

Recuperare credibilità è sempre un percorso in salita che richiede sacrifici, unità d’intenti e soprattutto tempo.

Tempo che oggi San Marino non si può permettere di sprecare.

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