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San Marino, il Governo rispetta l’autonomia della Magistratura

da Redazione

La Maggioranza: “Seguiamo con attenzione l’evolversi delle indagini ma aspettiamo che giungano a conclusione”.

 

SAN MARINO – Il Governo rispetta l’autonomia della Magistratura e intende sostenerne l’operato, senza ingerenze. Seguiamo con attenzione l’evolversi delle indagini ma aspettiamo che giungano a conclusione.

Sulle questioni balzate agli onori della cronaca negli ultimi giorni il Governo ha una posizione univoca e chiara: politica e magistratura restino ciascuno nei reciproci ambiti di competenza. Il Paese vuole chiarezza e “non vuole essere ostaggio di sospetti”, afferma il Segretario di Stato Teodoro Lonfernini.

“Lo stato di diritto è un motore di sviluppo – aggiunge Belluzzi – perché significa certezza delle leggi. La politica deve farsi delle domande, correggere i percorsi sbagliati del passato e creare migliori pratiche affinchè l’amministrazione della giustizia prosegua al meglio”.

“Se non ci fosse stata un’evoluzione del sistema normativo e del modo di fare politica, alcune indagini forse non sarebbero partite”, dice Arzilli.

Negli ultimi anni – commenta Lonfernini – si sentiva dire che il Tribunale andava troppo piano. Oggi non vogliamo sentir dire che deve andare più piano. La verità và accertata fino in fondo e nessuno delle istituzioni si permetterà oggi e in futuro di fermare azioni iniziate. E’ una questione di livelli diversi: la politica ha un compito, la Magistratura un altro. Chi ha qualcosa da dire, si presenti in Tribunale e non nelle redazioni dei giornali. Il Congresso sfida chiunque a trovare anche solo una delibera di questo Congresso di Stato assimilabile a fattori di corruzione e di interessi personali”.

Tutto è migliorabile, dice il titolare del Turismo, ma dal 2008 il Paese è cambiato e questa trasformazione và riconosciuta. Questo processo proseguirà ancora. Sono infatti al vaglio nuove norme di contrasto alla criminalità e alla corruzione sia per il settore pubblico che privato, per accrescere ancora la credibilità del sistema Paese.

Indietro non si torna, è l’impegno dell’Esecutivo. E sull’eventuale richiesta di una Commissione d’Inchiesta, la risposta unanime è: solo dopo le risultanze del Tribunale. La Magistratura deve lavorare con tranquillità, mentre una Commissione d’Inchiesta potrebbe avere la facoltà di bloccarne l’operatività.

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