Home Notizie del Giorno “Il prezzo degli affitti e la poca disponibilità è un problema per tutto il sistema”

“Il prezzo degli affitti e la poca disponibilità è un problema per tutto il sistema”

da Redazione

La casa, il cosiddetto “tetto sopra la testa”, non è solo una necessità fondamentale per ogni persona, ma rappresenta anche il punto di partenza per lo sviluppo del proprio nucleo familiare. Oggi più che mai, è fondamentale aprire un dialogo approfondito sul settore immobiliare, con l’obiettivo di garantire alle giovani coppie l’accesso a un’abitazione a prezzo equo, sia in acquisto che in affitto.

Ho già affrontato la necessità di un ragionamento efficace su fringe benefit e welfare aziendale, ma credo sia anche tempo di concentrarsi sul mercato immobiliare, come sottolineato anche dal mio partito, il PDCS, che ha recentemente sollecitato un’analisi seria e complessiva di questo settore.

La mia esperienza personale e quella di molti coetanei confermano tutte le difficoltà nell’accedere a un’abitazione adeguata, perché i prezzi elevati rappresentano una barriera reale, impedendo a molte famiglie di radicarsi e crescere. Il PDCS ha avvertito dell’importanza di non limitare l’attenzione alle sole residenze atipiche, che rappresentano solo una piccola nicchia, ma di considerare tutte le dinamiche presenti in questo contesto. I dati storici, pubblicati in questi giorni, ci dicono infatti che l’aumento più consistente è avvenuto tra il 2014 e il 2015, poi i prezzi sono aumentati gradatamente man mano che venivano rinnovati i contratti, probabilmente.

La soluzione non risiede solo nella costruzione di nuovi edifici, che porterebbe al consumo di più territorio, ma va ricercata in una via più sostenibile e innovativa che è la ristrutturazione e riconversione degli immobili attualmente inutilizzati, che non sono pochi anche se mancano effettivamente dei dati complessivi e, a differenza dell’Italia, non esiste un Osservatorio del Mercato Immobiliare (OMI).

Partendo dall’analisi complessiva di tutto il patrimonio immobiliare, disponibile o da rendere disponibile per abitarci, questo approccio offre numerosi vantaggi: valorizza il patrimonio esistente, riduce l’impatto ambientale e stimola l’economia locale. E si offrirebbe anche un’opportunità significativa per chi si trasferisce a San Marino per motivi lavorativi. Se calibrato su norme che permettano questo tipo di operazioni, sarebbe un intervento a costo zero per le casse statali, mentre per i cittadini, giovani e meno giovani, un intervento diretto dello Stato potrebbe fare la differenza: credo sia giunto il momento di ampliare gli strumenti a disposizione, superando i limiti e i requisiti degli attuali contributi e sostenendo più ampiamente chi è in cerca di una casa. Con azioni concrete e innovative, possiamo costruire una San Marino dove trovare casa non è più un sogno, ma una realtà accessibile a tutti.

Maurizio Tamagnini

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