Home categoriePolitica San Marino, Consiglio Grande e Generale: riscossione dei crediti monofase

San Marino, Consiglio Grande e Generale: riscossione dei crediti monofase

da Redazione

Prima di concludere la seduta notturna, l’Aula riprende il comma 14 per terminare l’esame in prima lettura, rimasto in sospeso, del Progetto di legge “Disciplina delle prestazioni di lavoro occasionale e accessorio”. Il report dell’agenzia Della Torre.

 

SAN MARINO – I lavori del Consiglio grande e generale riprendono dal comma 16, con l’approvazione a maggioranza (voto palese) dell’ordine del giorno concordato dalle forze di maggioranza e Upr-Ps sulla verifica di riscossione dei crediti monofase.

Quindi i consiglieri tornano ad affrontare il comma 17, ovvero il dibattito sulla Giustizia e sulla Relazione della Commissione consiliare sul fenomeno delle infiltrazioni della criminalità organizzata. Il dibattito si conclude con l’approvazione all’unanimità di un ordine del giorno sottoscritto da tutte le forze consiliari in cui si demanda al congresso di Stato e alle commissioni consiliari competenti di dare seguito alle priorità indicate nelle relazioni sulla giustizia discusse in Aula.

Prima di concludere la seduta notturna, l’Aula riprende il comma 14 per terminare l’esame in prima lettura, rimasto in sospeso, del Progetto di legge “Disciplina delle prestazioni di lavoro occasionale e accessorio”.

 

Di seguito un riassunto degli interventi

 

Comma 16. Prosecuzione del dibattito sul riferimento del segretario di Stato per le Finanze sulla verifica delle procedure di riscossione dei crediti monofase. Repliche.

 

Marco Gatti, Pdcs: “Abbiamo cercando una sintesi con coloro che avevano firmato un odg, purtroppo non è stato possibile trovare condivisione sul testo con tutti i gruppi, anche se la valutazione è stata positiva del dibattito. Presentiamo l’odg sottoscritto dalle forze di maggioranza, Ps e Upr.

“Il Consiglio grande e generale (…) preso atto del riferimento del segretario di Stato sull’analisi disegnata dalla commissione amministrativa – del suggerimento di adottare una modifica normativa ai fini contabili in relazione del Bilancio dello Stato in merito al Fondo svalutazione crediti, anche alla luce delle indicazioni dell’Fmi; – delle lacune evidenziate che il Consiglio grande e generale giudica di sistema e che pertanto stigmatizza; – dell’analisi effettuata sulle procedure e su atti normativi; – dell’analisi di crediti di difficile esigibilità;

dà mandato al governo di realizzare interventi al fine di:

1) favorire la solidità patrimoniale delle imprese, anche quale tutela delle ragioni dei terzi creditori;

2) promuovere iniziative di specializzazione del personale già in forze dell’ufficio Tributario;

3) predisporre in via prioritaria il decreto delegato al fine di disciplinare la revoca dei rimborsi all’esportazione, riferiti agli operatori economici segnalati dagli uffici di controllo e vigilanza nei confronti dei quali sussistano precisi e circostanziati indizi che le operazioni poste in essere con operatori esterni non siano effettive ovvero siano state artificiosamente e dolosamente poste in essere per eludere il pagamento di tributi in territorio sammarinese e/o all’estero;

4) prevedere forme opzionali di garanzie reali, es. fideiussone, per tutelare l’amministrazione finanziaria in caso di eventuali revoche di rimborsi monofase a seguito di violazioni e anomali nell’interscambio (…);

5) attivare un più completo e penetrante controllo ad opera dell’ufficio tributario sugli operatori economici in aggiunta ai controlli già effettuati (…);

6) prevedere che il congresso porti al Consiglio un’apposita relazione di tutti i crediti, le sofferenze, le operazioni di recupero in atto;

7) introdurre le procedure contabili per addivenire all’eliminazione nel bilancio finanziario dello Stato dei crediti vantati dall’Erario ritenuti di dubbia e difficile esazione (…);

8) proporre una revisione dell’operatività del c.d. “visto merci telematico” (…);

9) prevedere un rafforzamento dei controlli sul territorio sui trasporti merci in particolare in entrata;

10) definire un protocollo operativo che garantisca la coerenza e la univocità dei dati e delle informazioni gestite con la finalità di consolidare e rafforzare la piena collaborazione fra gli uffici e servizi delle Uo dei Dipartimenti Finanze ed Economia e del Dipartimento di Esattoria di Banca centrale;

11) promuovere iniziative per specializzare ulteriormente il personale già in forza presso l’Ufficio tributario (…);

12) definire tempestivamente le procedure di concordato tuttora pendenti (circa 300 pratiche riferite al periodo antecedente al 2004);

13) valutare le attuali scadenze riferite alla riscossione dell’imposta monofase al fine di ridurre i tempi della riscossione stessa.

14) Impegna il governo a vigilare affinché l’amministrazione verifichi costantemente che chi ne ha le responsabilità, avvii ‘le azioni di responsabilità civile e penale’ nei confronti degli amministratori infedeli e di quanti possano essere chiamati in concorso”.

 

Francesca Michelotti, Su: “Anche a nome di C10, per esprimere intanto il rammarico per non aver potuto condividere fino in fondo questo Odg, di cui ringraziamo per la disponibilità la maggioranza. Abbiamo potuto inserire modifiche, proporre suggerimenti considerati, sostanzialmente siamo d’accordo con le proposte emerse in questo Odg, letto ora da Marco Gatti. Tuttavia c’è un aspetto per cui non abbiamo potuto condividerlo fino in fondo, manca una premessa di carattere politico in cui lanciare un segnale significativo con cui si sarebbero prese le distanze dalle responsabilità politiche che noi riteniamo ci siano state nella costituzione dell’accumulo di debiti non pagati di monofase. Per questo riteniamo di non doverlo firmare, ma ci asterremo dalla sua votazione. Questo comporta il ritiro dell’odg presentato dall’apposizione per quel che ci riguarda”.

 

Gian Matteo Zeppa, Rete: “Parlo a nome del gruppo ricalcando quello detto da Michelotti, come si fa a non poter condividere un documento del genere? Però restiamo alla solita ideologia del nostro movimento,lamentiamo che in questo odg conclusivo di un dibattito importante non si è voluto calcare la mano sulle colpe dei governi precedenti, pensavo potesse essere scritto in modo più esaustivo e critico da parte dei proponenti. Ciò non significa che non vi siano spunti interessanti. Ma non abbastanza per condividerlo, quando scritto spetti a chi governa e non c’è bisogno di porre la propria firma su un documento che impegna a doveri, per tanto noi ci asterremo”.

 

Mario Venturini, Ap: “Premetto che il voto favorevole di Ap non è in discussione. Rispetto la bozza iniziale il testo è molto migliorato e ha giovato anche il confronto con l’opposizione. In sede di dibattito avevo espresso la speranza che l’odg finale contenesse anche delle valutazioni politiche su quanto successo in questi anni e ha comportato il dilatarsi dei crediti monofase non riscossi. La parte carente dell’Odg che stiamo per votare è proprio questo e in me e nel gruppo di Ap resta una piccola grande riserva. Un passo avanti c’è stato, quando si dice che il Consiglio grande e generale prende atto delle lacune di sistema e che le stigmatizza. Ma avrei preferito una frase più incidente e rispondente a quanto emerso dal dibattito, ovvero che le lacune siano state amministrative e politiche, in questo senso abbiamo perso un’occasione. Tuttavia la fase finale è stata migliorativa e non si può non prenderne atto”.

 

Paride Andreoli, Ps: “Le forze di opposizione sono state disponibili fin da subito a confrontarsi con i gruppi di maggioranza, il confronto è stato improntato nella consapevolezza della situazione e delle responsabilità diffuse che può avere avuto la politica. Sono stati momenti di grande importanza. E’ stato un lavoro di sprono iniziato dalle forze di minoranza affinché governo e maggioranza centrassero l’obiettivo e avrei voluto restassero anche Su e C10. E’ vero che si era chiesta più determinazione sul concetto delle lacune, che è stato comunque integrato. Nell’ascoltare il collega Venturini mi chiedo perché non ci sia stata la volontà di poter aggiungere qualcosina in più. Noi malgrado mancasse quel passaggio, sosteniamo l’Odg perché non riteniamo fondamentale guardare indietro, ma che si guardi avanti, senza dimenticare chi ha le colpe. Non so se le ha solo la politica o se sono da addebitare alla cultura del Paese. Siamo contenti di sottoscrivere questo Odg, se c’era un passaggio in più lo avremmo sottoscritto in modo ancora più determinato. Condividiamo il ritiro dell’Odg presentato come opposizione”.

 

Pier Marino Mularoni, Upr: “Abbiamo voluto cogliere questa occasione di dialogo a seguito di un dibattito interessante per far si che al di là di fare politica guardando nello specchietto retrovisore si potesse invece guardare avanti e intervenire sulle lacune. Confermiamo il ritiro dell’Odg precedentemente consegnato perché nell’Odg che abbiamo firmato e presentato ci sono le condizioni per condividere questo testo, anche per noi non totalmente soddisfacente. Quando si va a mediare, se vi vuole trovare l’accordo, qualcuno deve lasciare qualcosa al tavolo. Anche io sono rimasto un po’ stupito, ma niente di trascendentale, nel cogliere nelle parole di Venturini un’insoddisfazione, noi saremmo stati d’accordo per essere più incisivi. Abbiamo deciso di sottoscrivere ugualmente questo Odg perché lo riteniamo un grande passo in avanti e dimostra la volontà di superare le difficoltà che certamente derivano dal passato. E’ chiaro che l’attuazione spetta al governo e qui testiamo l’effettiva volontà. Saremo controllori della sua piena attuazione”.

 

Denise Bronzetti, Indipendente: “Mi fa piacere l’Odg sia stato colto dall’opposizione, in particolare dalle due forze che lo sottoscrivono. Ho condiviso e compreso fino all’ultima parola l’intervento di Venturini, ma non cambiano il senso del testo che si vuole condividere. Si fa riferimento a come le lacune siano state giudicate di sistema e il Consiglio come tali le stigmatizza. Mi sarebbe piaciuto che le lacune di sistema fossero più dettagliate, ma mi auguro che almeno possiamo concordare in un eventuale elenco cosa sono queste lacune di sistema, mi auguro sia il punto di partenza per quello che ci sarà da sistemare domani”.

 

Luigi Mazza, Pdcs: “Credo che in Aula sia stata riconosciuta la relazione ampia e franca che ha spiegato le lacune di un sistema che nel tempo ha cercato di arginare situazioni che sono state dannose a livello economico e di immagine. Ogni parola della relazione è stata condivisa dall’Aula, abbiamo indicato come si è intervenuto negli ultimi anni con organismi, revoche licenze e norme che dovremo continuamente aggiornare. Le proposte della relazione sono condivise da parte amministrativa e politica per recuperare il recuperabile ed evitare nuove situazioni di questo tipo. La parte forte sono le cose da fare e come attuare questo Odg, l’importante è metterlo in atto da domani mattina”.

 

Stefano Macina, Psd: “L’Odg che stiamo per votare è un atto importante del Consiglio. Tutti hanno riconosciuto che la parte propositiva degli interventi da portare avanti è condivisibile da tutti i gruppi. E’ un messaggio importante verso il Paese. Le differenze sulle analisi ci possono essere. Considero al di là delle altre opinioni, un elemento importante il considerare nell’Odg che le lacune evidenziate siano di sistema. Si riconosce che il sistema fino al 2004 ha prodotto delle distorsioni. E’ un atto forte e di coraggio dire che purtroppo il sistema che avevamo ha combinato quelle cose”.

 

Comma 17. Relazioni del Magistrato Dirigente sullo stato della giustizia anni 2011 e 2012 e successivo dibattito b) Relazione della Commissione Consiliare Permanente sul fenomeno delle infiltrazioni della criminalità organizzata e successivo dibattito

 

Luca Santolini, C10: “Oggi abbiamo uno strumento nero su bianco per dipanare la nebbia sui metodi criminali che hanno aperto le porte dei Paesi a truffatori. La relazione Antimafia è estremamente chiara. Parlerò al passato, perché da un dibattito come questo bisogna uscire con una spinta propulsiva, non perché il problema sia completamente superato. Tante le responsabilità dell’amministrazione ma anche della popolazione, che ha fatto da prestanome, consulente, consigliere, testa di ponte che ha permesso a sfruttatori, se non veri e propri mafiosi, di operare in Repubblica”.

 

Franco Santi, C10: “Presento i miei ringraziamenti a chi ha redatto le relazioni che credo siano un punto di partenza ed elemento di analisi molto propedeutico a tutta una serie di azioni ed evoluzioni che mi auguro possano avvenire in un tempo molto breve. Dobbiamo essere capaci di lavorare insieme, mettere insieme capacità, informazioni, dati, non si tratta solo di norme e parole nelle relazioni, dobbiamo trasformare queste idee in comportamento, azione, pensiero che deve accompagnare il quotidiano di tutta la vita del Paese. La relazione parla di legalità quale valore essenziale a difesa della sovranità della Repubblica, deve essere insegnata nelle scuole a contrasto della cultura dell’illegalità. Gli elementi di intervento sono precisi e puntuali, il governo non ha più alibi, non possiamo più giustificare rinvii e ritardi. Auspico i lavori della commissione per il contrasto del fenomeno della criminalità organizzata possa proseguire e mi auguro di conoscere quali saranno gli indirizzi prossimi da svolgere”.

 

Francesca Michelotti, Su: “La relazione Antimafia entra nel merito e offre consigli su come intervenire. Ma illustra con desolante chiarezza la vecchia situazione del Paese. La deriva mafiosa è l’acme di una curva visibile già negli anni ’90, fino allora era fenomeno circoscritto, negli anni ’90 sono seguite le grandi frodi fiscali, era un apparato perfettamente funzionante per uno scopo comune a tutti, ovvero i soldi. Lo si chiamava benessere, risorse per lo Stato sociale, mescolando interessi privati con quelli collettivi, in questo sistema ogni parte faceva la sua parte. I controlli leggeri, leggi poche, interesse pubblico non esageriamo, il nero italiano tutt’al più grigio pallido. La relazione è l’illustrazione di volontà di cambiamento della politica, è prova vivente che la svolta della politica che dice di voler fare è arrivata e abbiamo fiducia in questo, i cittadini devono continuare a credere nella politica e nella sua capacità di cambiare le cose”.

 

Andrea Zafferani, C10: “Anche io esprimo congratulazioni per le relazioni, esprimo solo il rammarico per il ritardo delle relazioni sulla giustizia, spiegabile con la sottovalutazione dei problemi. Merita approfondimento il tema di cosa serve alla giustizia per funzionare con più efficacia. Primo punto è la formazione delle forze di polizia giudiziaria, siamo senza polizia adeguata, dotata di mezzi, collegata alle realtà circostanti. Vedo poche risorse stanziate per il miglioramento delle capacità della polizia giudiziaria. I giudici non possono godere di adeguato supporto e sono costretti a chiedere sostegno ad Aif e Bcsm, che non compete loro. Sulla corruzione siamo abbastanza impotenti, senza intercettazioni ambientali, senza forme di protezione per i testimoni etc. Ci sono importanti novità presentate in commissione Giustizia in materia di intercettazioni e credo che il Consiglio vada tenuto aggiornato, la legge sulle intercettazioni del 2009 risulta ancora inattuata, è prioritario giungere a una legge organica sulla corruzione che è un cancro nel nostro Paese. Infine la celerità dei processi: il ripristino del reato di evasione fiscale può creare sovraccarico nel sistema, quindi che debba essere prevista la possibilità di introdurre giudici specializzati”.

 

Mario Venturini, Ap: “Desidero ringraziare i colleghi che hanno speso parole di elogio sui lavori della Commissione antimafia. Dobbiamo fare due valutazioni: ci sono attività discutibili attribuibili alla classe politica fino a soggetti della società civili, attività interne al nostro Paese. E allora i giudizi devono essere di un certo tipo. Quando si parla di attività legate alla malavita organizzata, queste si originano fuori dai confini e trovano pertugi per infilarsi e crescere nel nostro tessuto, su di esse difficilmente potremo mettere la parola fine. Quando si tratta di parlare delle nefandezze che commettiamo, possiamo comportarci come ci pare, venire in Consiglio e usare anche toni molto duri, accusandoci l’un l’altro. Possiamo trovare comunque il modo per affrontarle insieme, anche se è al governo che competono più responsabilità. Quando si parla di infiltrazioni siamo sempre inermi, perché siamo piccoli e senza strumenti per affrontarle adeguatamente. E dovremo essere più prudenti nei giudizi. E’ vero che il fenomeno può essere favorito da certi soggetti, ma a volte converrebbe fare fronte comune, perché spesso facciamo il gioco di chi non vive nel nostro Paese. Penso sempre con fastidio a qualche anno fa quando in certe occasione forze politiche invitavano soggetti esterni che quando venivano nel nostro Paese trovavano sempre occasione di fare prediche a sproposito e per farsi pubblicità. Non è casuale il riferimento a certi procuratori della Repubblica. E personaggi che minacciano di discutere del nostro Paese nelle commissioni Antimafia di altri Paesi. Di fronte a problemi diversi, gli atteggiamenti dovrebbero essere diversi. Il lavoro della commissione Antimafia è meritorio sotto il profilo dell’impegno. E’ la risultante di un confronto sereno e rispettoso. Anche la relazione delle commissioni è lavoro di mediazione”.

 

Rossano Fabbri, Ps: “Mi auspico tutti facciano tesoro delle problematiche evidenziate dal magistrato dirigente nella sua relazione. Dopo la notizia della prescrizione del processo Punto Shop, auspico che in futuro casi analoghi non succedano. Ad oggi La procura fiscale è seguita da una sola persona, è una carenza di cui dobbiamo avere presente per completare il sistema attuale. Molti dei nostri giudici, quelli di appello e terza istanza, non stanno in loco. Chiedo che la tradizione sammarinese possa essere rivista su questo aspetto. Nella relazione c’è l’invito al Consiglio a evitare di sollecitare la conclusione di indagini senza comprenderne la complessità”.

 

Guerrino Zanotti, Psd: “Ringrazio per la partecipazione al dibattito. In questa sessione abbiamo avuto conferma di quanto sia difficile per noi fare i conti con il nostro passato e il sistema che ha governato il Paese allora. La preoccupazione non dovrebbe essere quella di fare i conti con qualcuno in particolare ma con il sistema, non è compito nostro fare i conti con soggetti individuali, sarà il tribunale a farle emergere. Noi dobbiamo fare comprendere che comunque un passaggio in avanti è stato fatto. Nei fatti oggi la politica ha preso le distanze dal passato e da quel modo di fare politica. Noi un percorso verso la legalità e la trasparenza lo abbiamo compiuto. La relazione ha cercato di evidenziare questi passaggi. Si vede lavorare per dare consapevolezza del problema e perché si possa contrastarlo, vigilando”.

 

Gian Nicola Berti, Ns: “Mi unisco al coro di soddisfazione del lavoro del magistrato dirigente. Ho ascoltato interventi interessanti, in ordine quello che si deve ancora fare. Compito della politica è mandare messaggi importanti, come la relazione della commissione sulle infiltrazioni della malavita, che ha dato uno spaccato degli ultimi 5 anni, in cui si è riusciti a compiere un’inversione di tendenza, malgrado sia costato molto in termini economici, ma che ci porta a dire che San Marino dal 2008 ad oggi è decisamente migliore. Dobbiamo far capire che questo Paese non vuole avere piglio morbido ma fermezza contro la malavita organizzata. Ma questo momento non è ancora arrivato, molti sammarinesi accettano di fare da prestanome a persone da dubbi interessi. E’ forte l’appello che rivolgo a tutti e che credo sia stato compreso per lo sforzo profuso da tutti nelle commissioni. Questo spirito deve permanere, forse non tutti i problemi sono stati risolti. Dal processo Puntoshop questa mattina ne sono uscito frastornato. Malgrado il lavoro dei magistrati, certi processi nascono male, ma dobbiamo continuare ad essere da pungolo. La politica non interferisce, ma è attenta agli esiti dei giudizi perché la politica vuole giustizia per contrastare l’illegalità. Un tribunale efficiente è importante perché può sottrarre risorse ai riciclatori, basti guardare i dati delle confische degli ultimi anni. Come maggioranza, propongo un odg firmato da tutti i gruppi parlamentari, nessuno escluso:

“Il Consiglio grande e generale demanda a organismi competenti e governo di dare seguito a indicazioni contenute nelle relazioni discusse, ritiene prioritaria la condivisione delle istituzioni di obiettivi comuni e di operazioni sinergiche per fare sistema, attivare iniziative per la cultura della legalità, dare seguito accordi di collaborazione con Italia per la collaborazione della forze di polizia, pervenire in tempi rapidi a risoluzione di carenze normative indicate, che la commissione Affari giustizia promuova l’avvio delll’iter di reclutamento dei commissari uditori”.

 

Francesca Michelotti, Su: “Sulle responsabilità politiche faccio presente che ci sono sempre stati i distinguo, una parte resistente del Paese alle connivenze. Forze politiche si sono distinte per la questione morale, altre forze sono state più discontinue e questo bisogna dirlo per rispetto della verità. Le nuove misure previste della relazione che noi sosteniamo comportano dei costi, ma sono necessari per la nostra sicurezza e per la sicurezza dello Stato, non accetteremo chi tirerà in ballo la spending review su questioni di questa importanza”.

 

Gian Matteo Zeppa, Rete: “Ammetto di aver usato toni forti nel mio intervento. Credo abbia avuto la possibilità di usare il microfono come volevo io, per gli anni cui ho dedicato per la ricerca e la passione su questi temi. L’ordine del giorno è impossibile rifiutarsi di firmarlo, forse ci sono poche cose, ma avendolo firmato tutti quanti, impegnando tutta l’Aula, sia uno stimolo per non far sì che questa carta rimanga tale ma che gli intenti scritti non rimangano lettera morta”.

 

Andrea Zafferani, C10: “Mi auguro che possiamo tornare in Consiglio per aggiornarci sugli adempimenti prima che tra tre e quattro anni. Avendolo firmato siamo d’accordo sull’Odg”.

 

Comma 14. Progetto di legge “Disciplina delle prestazioni di lavoro occasionale e accessorio” Prima lettura.

 

Andrea Zafferani, C10: “Non considero degno discutere di lavoro in questo modo e a quest’ora. Chiedo comunque chiarimenti sulla legge. La legge vuole regolamentare il lavoro occasionale ma coglie l’occasione per fare delle aperture che meriterebbero altro approfondimento. Ci pare che si sia scelto che il lavoro occasionale sia libero, malgrado gli incentivi per l’assunzione di un sammarinese, un’impresa può prendere un frontaliere”.

 

Tony Margiotta, Su: “Stiamo parlando di settori difficili da controllare, è bene regolamentarlo, trovare strumenti adeguati”.

 

Marco Podeschi, Upr: “Non mi piace che all’ultimo articolo si vada a prevedere sempre un decreto delegato sui buoni on line, senza che siano qui spiegati. Oggi molti settori hanno centinaia di lavoratori in nero, perché le procedure non sono celeri per le assunzioni quando si hanno picchi di lavoro. Non vorrei si vadano ad innescare distorsioni e ulteriore abusi, non mi piace parlare di ‘buoni on line’, sembra si parli di svendite e di sconti, ma qui si parla di lavoro”.

 

Gian Matteo Zeppa, Rete: “Parlare di lavoro a quest’ora, dopo aver approvato all’unanimità un odg sulla legalità, con questa legge, lascia l’amaro in bocca. E’ aberrante che in questa legge si trovi all’articolo 8 tantissimi richiami a decreti. Segretario serve coraggio, se si fa una legge sul lavoro, anche con pochi articoli come in questo caso, inutile si vada a inserire continuamente decreti per modificarla. Anche io sui voucher on line ho dei timori, mi chiedo se il programma è già attivo o meno”.

 

Mimma Zavoli, C10: “Mi associo alle considerazioni dei colleghi sull’attenzione che dovremmo porre quando si parla di lavoro. Ancora una volta discutiamo poi una normativa stralciata che andrebbe inserita in normativa più ampia che stiamo aspettando, il codice del lavoro”.

 

Iro Belluzzi, segretario di Stato per il Lavoro: “Ringrazio l’Aula per avermi dato la possibilità di avviare all’iter legislativo il progetto di legge, purtroppo il comma interruptus mi perseguita. Sul buono telematico: sarà utilizzata la piattaforma informatica quando sarà pronta. Uso del decreto delegato: è già pronto, non può essere presentato con la legge, ma lo porterò in Commissione. Più di chi urla, chi lavora tutti i giorni con chi ha perso il lavoro vuole dargli risposte. Chi è iscritto alle liste di collocamento se verrà assunto avrà facilità, con sgravi contributivi”.

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento