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San Marino, in Consiglio Grande e Generale l’esame delle Istanze d’Arengo

da Redazione

San Marino, in seduta notturna prosegue il Consiglio Grande e Generale l’esame delle Istanze d’Arengo. Su riservatezza bancaria, criminalità organizzata e sulla figura di Giuliano Gozi. Tutte bocciate. L’esito del dibattito.

SAN MARINO – In seduta notturna prosegue l’esame delle istanze d’Arengo. Si riparte da quella in materia di riservatezza bancaria, che viene respinta. Analoga sorte per quella successiva in materia di contrasto alla criminalità organizzata, bocciata con 37 voti contrari e 12 favorevoli. La maggioranza propone un odg, condiviso da Ps, C10 e Upr e poi approvato a maggioranza, che impegna il governo su una serie di interventi normativi e organizzativi, quali la riorganizzazione dei corpi di polizia, lo sviluppo di collaborazione con le forze di polizia italiane, l’adozione di norme che tutelino denuncianti e testimoni, la “soluzione sollecita” del quadro tecnico per l’esecuzione di intercettazioni telefoniche e ambientali.

L’istanza successiva sull’intitolazione di via Il Contradino al conte Giuliano Gozi viene respinta con 26 voti contrari, 21 favorevoli e due astenuti. La seduta viene sospesa e riprenderà domani alle 13 sempre dall’esame delle istanze d’Arengo.

 

Di seguito un riassunto dei lavori

Istanza d’Arengo n.10 – Affinché venga abolito il segreto e la riservatezza bancaria, anche interno alla Repubblica di San Marino, per dare la possibilità agli uffici pubblici preposti al controllo tributario ed alla magistratura di acquisire dati o effettuare rilevazioni utili alla stima delle capacità reddituali di ogni singolo cittadino. Respinta a maggioranza.

Pasquale Valentini, segretario di Stato per gli Affari esteri, replica: “E’ chiaro che la problematica è stata sistemata in una maniera diversa da quella del’istanza, per dare a ufficio Tributario e tribunale la possibilità di avere i dati sui depositi e i conti. C’è un quadro di riferimento coerente, che non crea un certo tipo di clima”.

 

Istanza d’Arengo n.6 – Per l’adozione – entro la primavera 2014 – di una legge che contrasti efficacemente le infiltrazioni della criminalità organizzata, prevedendo altresì la creazione di una direzione sammarinese antimafia che collabori con la Dia italiana e forze di polizia giudiziaria adeguatamente preparate per indagare attraverso intercettazioni telefoniche preventive; che preveda altresì forme di protezione per i denuncianti e introduca la confisca o il sequestro di beni di provenienza malavitosa. Respinta (37 No, 12 Sì)

Gian Carlo Venturini, segretario di Stato per la Giustizia: “Ecco il quadro degli interventi dal gennaio 2013 per contrastare la criminalità organizzata. La politica si è sollecitamente attivata, dire altro è mistificazione. Strumenti efficaci e funzionali si associano a una serie di leggi. C’è la delibera del 10 aprile 2013 sul riciclaggio, per avviare un percorso coordinato con le forze di polizia per individuare agenti per indagini finanziarie e creare un gruppo speciale. C’è la legge 100 del 29 luglio 2013 che previene la criminalità organizzata, allineandoci alle richieste internazionali. In particolare prevede confisca, sequestro e autoriciclaggio. E’ inoltre previsto un efficace coordinamento tra i magistrati, con unica direzione nelle indagini. C’è la legge 99 che ha rivisto la disciplina della responsabilità giuridica.

C’è poi l’attività sulle intercettazioni: stiamo ultimando i vari interventi tecnici e c’è in corso un accordo con il ministero della Giustizia. Sulla lotta al terrorismo abbiamo emanato due decreti. Sulla collaborazione internazionale tra forze di polizia c’è il decreto di febbraio che ha inserito il nostro ufficio Interpol in un circuito europeo. Il 20 dicembre 2013 c’è stata l’intesa tecnica con il dipartimento di Pubblica sicurezza del ministero dell’Interno. La riorganizzazione dei corpi di polizia sarà orientata a sviluppare maggiore sinergia tra i copri, con uno o più gruppi specializzati. Quanto richiesto dall’istanza è già in parte attuato, si propone di respingerla e si propone un odg, già condiviso da alcune forze di opposizione”.

Federico Pedini Amati, Ps: “C’è stata una evoluzione in positivo, ma il percorso non avrà mai una fine. Mi piacerebbe che la Repubblica si dotasse di una Direzione investigativa antimafia per dialogare con quella italiana. La mafia è presente nella regioni a noi limitrofe. Il segretario di Stato ha accennato a un meccanismo simile, vuole dotare lo Stato di nuove norme. Il fenomeno è stato sottovalutato.

Occorre dotare di strumenti tecnici il tribunale, anche per le intercettazioni telefoniche; andare alla riorganizzazione dei corpi di polizia; completare il pacchetto antimafia. L’attenzione non si deve mai abbassare. Sono stato volutamente vago perché il quadro lo stiamo facendo in commissione. Si è fatto squadra e si va in un’unica direzione. Questo è molto importante. Tante cose sono state fatte e molte altre vanno fatte, con i tempi giusti”.

Lorella Stefanelli, Pdcs: “Ci sono stati significativi interventi normativi. In particolare la legge 100 del 2013, che prevede il reato di autoriciclaggio. Siamo più avanti di altri Stati come l’Italia. Abbiamo indagini affidate a un pool di magistrati con un’unica direzione, una novità assoluta. Si supera un modus operandi tipico del giudice monocratico. C’è poi il progetto di legge sull’estradizione che è in Aula in questa seduta, ma forse sarà rinviato. Il cammino è solo intrapreso e non si deve rallentare. Alla richiesta dell’istanza di una legge quadro si oppongono una serie di normative efficaci. Le infiltrazioni malavitose sono una realtà, 15 clan dice la fondazione Caponnetto e il nostro tribunale conferma. C’ è presenza di soggetti malavitosi, c’è creazione di sodalizi. Dobbiamo affinare i nostri strumenti, rendere operative le intercettazioni, rafforzare la collaborazione internazionale delle forze di polizia. Dobbiamo formare autorità giudiziaria e forze di polizia. Le prime sentinelle sono i funzionari e i dirigenti di banche e soggetti finanziari, i professionisti. Serve trasparenza negli appalti e negli incarichi politici. Occorre controllare i flussi di denaro.

L’istanza non dà conto degli apporti normativi già in essere, più di una legge quadra servono strumenti subito efficaci. Presento un odg proposto dalla maggioranza e condiviso da tutte le forze politiche ad eccezione di Rete e Sinistra unita”.

Il Consiglio grande e generale vista l’istanza d’Arengo (…), tenuto conto degli interventi attuati (…) e di avere recepito norme sovranazionali (…); tenuto conto altresì dell’accordo con il governo italiano del 29 febbraio 2012 per la collaborazione tra le forze di polizia e del recente protocollo attuativo; valutata l’esigenza di adottare efficaci interventi di lotta alla criminalità organizzata (…); impegna il governo a proseguire nel percorso già avviato con ulteriori interventi normativi e organizzativi.

Riorganizzazione dei corpi di polizia attraverso specializzazione e formazione (…);

Sviluppo di collaborazione tra le forze di polizia sammarinesi e quelle italiane, compresi gli organi antimafia (…)

Adozione di norme di procedura penale che garantiscano adeguate forme di tutela e protezione dei denuncianti e dei testimoni (…);

Soluzione sollecita del quadro tecnico per l’esecuzione di intercettazioni telefoniche e ambientali (…)”. (approvato a maggioranza)

Franco Santi, C10: “L’istanza evidenzia una necessità, dare un tempo all’introduzione di una serie di provvedimenti, azioni e servizi investigativi. Si sono registrati de forti ritardi nel percorso. Dall’istanza si sono persi ulteriori cinque mesi. L’odg definisce ulteriormente le cose da fare, senza limite temporale. Ma la politica deve dare risposte veloci. Del tema ci siamo un po’ dimenticati, tuttavia è una priorità. La variabile tempo è fondamentale. Dobbiamo ancora prendere atto della relazione del magistrato dirigente del 2012. Si sta perdendo tempo, dobbiamo recuperare terreno e questo è l’obiettivo dell’istanza”.

Valeria Ciavatta, Ap: “Se i lavori del Consiglio fossero più efficienti, avremmo discusso questa istanza con le relazioni annuali del magistrato dirigente e quella della commissione Antimafia. Spiace che si perdano le dimensioni della discussione, che è molto importante. Gli istanti chiedono la Dia sammarinese. La precedente commissione Antimafia era d’inchiesta su Fincapital e ha prodotto un lavoro importante trasmesso alla magistratura. Ma ancora si attendono gli esiti delle indagini giudiziarie. Inoltre i querelanti hanno potuto vedere gli atti secretati. Serve un costante controllo delle istituzioni, vorremmo sapere che fine farà quanto emerso dalla commissione su Fincapital. In questa legislatura sta analizzando i problemi più evidenti e farà delle proposte. Si sta facendo un buon lavoro e c’è spirito di collaborazione. Prima di pendere delle decisioni occorre tenere conto di quanto emergerà.

L’accordo con il governo italiano riguarda tutte le forze dell’ordine italiane. Gli interventi normativi elencati dal segretario di Stato sono necessari e utili anche per il contrasto alla criminalità organizzata, ma non sono del tutto specifici. Servono ulteriori interventi più mirati, la riorganizzazione dei corpi e lavorare su organizzazione, operatività e specializzazione”.

Gian Matteo Zeppa, Rete: “La scorsa commissione Antimafia aveva un altro ruolo, questa, di cui faccio parte, ha avuto riscontri oggettivi con tutte le realtà dello Stato che dovrebbero consentire di avere controllo sul fenomeno. Non abbiamo firmato l’odg, impegna la segreteria di Stato competente a fare il suo lavoro. Condividiamo la necessità di tutelare testimoni e denuncianti, così come la collaborazione con le forze di polizia italiane. Sulle intercettazioni telefoniche siamo in ritardo. Si dice che c’è l’area adibita, ma problemi di convenzione con l’Italia. Non firmiamo l’odg in merito alla riorganizzazione dei corpi di polizia. La bozza presentata del generale Gentili è assolutamente molto pericolosa, dà una visone militaresca, stravolge. E’ un passo molto forte, esautora di potere il congresso militare e c’è l’accentramento verso una sola persona. Non va bene. Voteremo a favore dell’istanza e non voteremo contrari all’odg”.

Marco Podeschi, Upr: “L’Upr non ha visto la relazione sui corpi di polizia. Vorrei capire l’impostazione militaresca. Se l’autorità di governo può farci recapitare formalmente il documento, non è bello fare distinzioni. Specie se si parla di riorganizzazione delle forze dell’ordine. Sul coordinatore c’è stata una vicenda annosa, una penosa per la nomina del comandante della Gendarmeria, con un periodo stravagante. C’è la questione del comandante della Polizia civile. C’è qualcosa che in Aula non funziona. Sono molto scocciato, avevo anche richiesto un riferimento”.

Ivan Foschi, Su: “Anche Su non è a conoscenza del regolamento. Condividiamo la richiesta di essere informati quanto prima. Condivido le richieste dell’istanza. Nella prossima seduta discuteremo la relazione della commissione Antimafia e una serie di provvedimenti che proporrà. Si sono fatti interventi ma ci sono ancora molte cose da fare e l’istanza individua delle priorità.

L’odg pone questioni condivisibili, però poteva essere arricchito. Per esempio con strutture apposite per l’intelligence e il perseguimento dei reati”.

Simone Celli, Ps: “Anche il Ps non ha la bozza della riorganizzazione dei corpi di polizia. Speriamo sia condivisa al più presto. Il fenomeno della criminalità transnazionale merita grande attenzione, non perché andiamo considerati terra di mafia, ma perché soffriamo di un pericolo concreto. Condividiamo l’impostazione ragionevole del segretario di Stato e l’impegno politico del governo sui provvedimenti non ancora varati. Due punti specifici sono la riorganizzazione dei corpi di polizia, in particolare rispetto alla professionalità, e la cooperazione tra Italia e San Marino”.

Guerrino Zanotti, Psd: “Accolgo con favore la presentazione dell’istanza. Significa che nell’opinione pubblica il pericolo è sentito e se ne parla. Purtroppo ne parliamo a fine semestre e la richiesta di intervenire entro primavera è un compito arduo. C’è anche scarsa informazione sui passi in avanti fatti. Si deve curare meglio la comunicazione. Occorre capire l’entità del fenomeno e dalla commissione Antimafia uscirà un quadro più completo. Gli interventi dell’odg sono quelli su cui lavorare nei prossimi mesi. Sulla riorganizzazione dei corpi di polizia nessuna decisione è stata presa, si avrà modo di parlarne diffusamente”.

Gian Nicola Berti, Ns: “Apprezzo l’interesse che riscuote il tema nell’opinione pubblica. La collaborazione dei cittadini sulla segnalazione dei fenomeni è molto alta e positiva. Però c’è confusione. Qualcuno cerca di speculare, mentre tutte le forze consiliari provano a fare fronte comune. Alcuni concetti dell’istanza mi fanno pensare che forse non c’è piena consapevolezza di quanto fatto dal punto di vista legislativo. Abbiamo fatto decine di leggi. E se non ce ne è percezione è un dato preoccupante. Sulle intercettazioni la segreteria di Stato sta portando avanti un tavolo che sta risolvendo le problematiche. Basta polemiche e dire cose inesatte, non è interesse di nessuno. La bozza di riordino non l’ho vista ma non sono preoccupato.

La responsabilità è dei Paesi da dove vengono i malviventi che non ci danno totale accesso alle banche dati per sapere chi fare entrare a San Marino e chi no. Francesco Vallefuoco non aveva precedenti penali quando è arrivato a San Marino. L’Italia deve fare la sua parte”.

Gian Carlo Venturini, segretario di Stato per la Giustizia, replica: “Diversi provvedimenti sono stati attuati. Occorre tenere alta la guardia e siamo d’accordo. Servono strumenti adeguati. L’odg è un segno di riconoscimento del lavoro. L’auspicio è che tutti lo votino anche se non lo hanno firmato”.

 

Istanza d’Arengo n.9 – Perché Via Il Contradino a San Marino Città sia dedicata al Conte Giuliano Gozi e diventi “Via Il Contradino dei Gozi” oppure “Via Giuliano Gozi” e affinché – qualora tale modifica non sia possibile – venga apposta, in tale via, una targa di pietra che omaggi la memoria di Giuliano Gozi. Respinta (26 No, 21 Sì, 2 astenuti)

Gian Carlo Venturini, segretario di Stato per gli Affari interni: “Va valutata l’importanza del conte Cozzi per avere assunto le più alte cariche dello Stato e tra l’altro firmatario della Convenzione di buona amicizia con l’Italia. Ha contribuito alla crescita di San Marino e dato rifugio agli ebrei durante la guerra. Non c’è però la disponibilità di idonei luoghi di denominazione e ci sono problematiche di toponomastiche, si può valutare la targa. Rimetto alla libertà del Consiglio l’accoglimento”.

Gian Nicola Berti, Ns: “Ho apprezzato la figura di Giuliano Gozi leggendo la Via delle Rose di Giuseppe Marzi. Durante la guerra San Marino ha dato esempio di umanità ospitando decine di migliaia di sfollati riminesi e perseguitati ebrei, attraverso una sinergia tra destra e sinistra sammarinese. Una storia che insegna. Credo si possa fare un piccolo atto di riconoscimento di questo momento storico”.

Nicola Renzi, Ap: “E’ importante sviluppare un dibattito su una questione così delicata. Il fulcro della questione è: un personaggio storico può essere sia giusto che ingiusto? Il periodo era molto complesso. Non ho gli strumenti per sciogliere questo dubbio. Nella storia sammarinese esistono buchi neri, l’800 non è stato indagato appieno perché ha prevalso una retorica ‘arenghista’. Il periodo fascista va analizzato e studiato, senza revisionismi. Alla fine di questo percorso si potrà prendere in considerazione la figura di una persona che ha compiuto anche atti degni di memoria. Non ragioniamo però in base a colori e tendenze politiche”.

Roberto Ciavatta, Rete: “Mussolini in Italia non ha fatto solo cose cattive. Ma questo non lo riabilita. Le responsabilità storiche rimangono al di là delle cose buone che si fanno. E’ troppo marcato il senso di appartenenza politica con cui si affrontano questi personaggi. Serve distacco e i tempi non sono ancora maturi. Ben vengano gli studi”.

Giovanni Lonfernini, Upr: “Gli inviti alla prudenza e alla contestualizzazione sono pertinenti. Qualche settimana fa il governo sammarinese ha siglato un atto con il centro mondiale per la ricerca sull’olocausto. Ed emergono dati straordinari. Spero si possa aprire una fase per una lettura più ragionata della storia. Col tempo dobbiamo affrontare le radici della nostra storia con spirito di solidarietà e chiarezza, mantenendo ferme le responsabilità, ma leggendo anche l’umanità”.

Francesca Michelotti, Su: “C’è attenzione e rispetto verso la storia, al di là del personaggio molto controverso. La risposta del governo è stata pilatesca. Ma anche saggia. Ci sono ancora persone che vivono con animosità il ricordo di quel periodo. La figura di Giuliano Gozi ha un aspetto umano, ma era l’eminenza grigia del partito fascista sammarinese che emanò un provvedimento di tutela della razza ariana. Il fascismo sammarinese rispetto a quello italiano ha avuto una misura più moderata. Ma ci sono stati pestaggi che non sono stati fermati dal governo, al professor Franciosi per esempio. Enzo Balducci è stato perseguitato. Il fascino della storia si gode quando la polvere si è depositata”.

Paride Andreoli, Ps: “E’ bene ricordare quel periodo per quello che ha rappresentato. La festa dell’antifascismo non è nata a caso, ma per la volontà di tanti dopo la liberazione. Non entro nel merito della vita di Giuliano Gozi. Condivido che in quel periodo il fascismo era parte integrante dell’Europa, che ha interessato anche San Marino. Oggi è inopportuno dare seguito alle richieste degli istanti. In ricordo delle tante vittime manifesto la nostra contrarietà”.

Michele Muratori, Psd: “Non è questa la sede per aprire un dibattito sui meriti e demeriti di questa figura. La Giunta ha espresso parere negativo ed è doveroso fare altrettanto. Non ha voluto mancare di rispetto alla famiglia, ma non è al servizio delle richieste singole dei cittadini. Numerosi personaggi meriterebbero un’intestazione. Il Psd è per il non accoglimento”.

Roberto Venturini, Pdcs: “Comprendo quando si dice che non è passato abbastanza tempo. Ma la storia va conservata nella sua interezza, nel bene e nel male, senza enfasi e omissioni. Occorre abbandonare le contrapposizioni ideologiche. L’intitolazione non ha secondo fini se non ricordare il nostro patrimonio storico. Gozi ha avuto molto peso in quel periodo. Se si sono salvati molti profughi ed ebrei il merito è anche del governo di allora. Gozi è stato anche uno statista, ha dato il via a varie opere pubbliche. Il nostro gruppo ha lasciato libertà di voto, il mio sarà favorevole. Non si cambierà il giudizio sul fascismo”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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