Home FixingFixing Un milione di euro per un Monte più green

Un milione di euro per un Monte più green

da Redazione

Progetto di Legge per la promozione e l’incentivazione della sostenibilità. Riduzione dei consumi, energia da fonti rinnovabili, audit energetico.


di Alessandro Carli

 

Percentuali obbligatorie per la produzione di energia da fonti rinnovabili, in conformità con l’Emilia Romagna e l’Ue, ma anche la suddivisione della figura del progettista energetico dal certificatore energetico (al fine di evitare i conflitti di interesse e dovrà essere iscritto all’apposito Registro) e alcune novità per quel che concerne il “Conto energia”.

Il progetto di legge “Riforma della Legge numero 72 del 7 maggio 2008 – Promozione ed incentivazione dell’efficienza energetica degli edifici e dell’impiego di energie rinnovabili in ambito civile e industriale” sta prendendo forma dopo l’approvazione ottenuta dalla Commissione ambiente.

In attesa del proseguimento dell’iter burocratico, andiamo a sviscerare le principali novità del progetto, voluto dalla segreteria di Stato per il territorio per raggruppare i tanti decreti che normano la materia e per promuovere lo sviluppo, l’integrazione e la valorizzazione delle fonti rinnovabili. La filosofia che muove il progetto di Legge va ricercata nell’ottimizzazione delle prestazioni energetiche degli edifici, nella logica di un corretto ed equilibrato processo di miglioramento della qualità complessiva dei fabbricati, anche sotto l’aspetto del benessere ambientale. E di fatto è il proseguimento ideale di un percorso, quello dell’efficientamento e della declinazione sostenibile, che San Marino ha già iniziato da qualche tempo.

Ma se sino a qualche tempo fa le iniziative erano un po’ a spot, adesso l’intenzione della segreteria al territorio è quella di dare un solido e interessante vademecum, una sorta di timone di navigazione nel mare verde delle energie rinnovabili.

 

Incentivi: in arrivo 1 milione di Euro


Gli incentivi per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente ammontano a 492.500 euro (articolo 24 della Finanziaria di quest’anno). A questo importo si devono aggiungere circa mezzo milione di euro per il conto energia e per altri incentivi, come ad esempio per il fondo perduto.

 

Requisiti minimi per edifici e impianti


I requisiti minimi di prestazione energetica e degli edifici e degli impianti trovano un’applicazione integrale nelle strutture negli edifici di nuova costruzione e in quelli demoliti e ricostruiti e in quelli sottoposti a una robusta ristrutturazione che annoverano una superficie utile energetica superiore ai 500 mq. Applicazione integrale ma limitata al solo ampliamento anche nel caso di un volume a temperatura controllata della porzione di un nuovo edificio superiore al 20% e per ogni ampliamento superiore agli 80 mq.

E ancora: per la ristrutturazione parziale o totale di edifici esistenti di superficie utile energetica non superiore a 500 mq.; per la manutenzione straordinaria dell’involucro edilizio; per il recupero di sottotetti con finalità d’uso; per la nuova installazione o ristrutturazione di impianti termici in edifici esistenti e per la sostituzione dei generatori di calore.  

 

Energia da FER: percentuali obbligatorie


Come detto in apertura, la principale novità è rappresentata dall’introduzione di percentuali obbligatorie per la produzione di energia da fonti rinnovabili (FER).

Per quanto concerne l’acqua calda sanitaria, nel caso di interventi di nuova installazione di impianti in edifici già esistenti, questo deve essere progettato in modo da garantire la copertura – tramite il ricorso di energie pulite – delle seguenti percentuali: 35% per gli interventi presentati tra il 1° gennaio 2015 e il 31 dicembre 2015 e 50% per le richieste avanzate dal 1° gennaio 2016.

Percentuali poi maggiorate del 10% per gli edifici pubblici (rispettivamente 45% e 60%).

Nel caso di una oggettiva impossibilità ne raggiungere le percentuali richieste, la condizione dovrà essere circostanziata da una dettagliata relazione tecnica redatta dal tecnico progettista e successivamente sottoposta a valutazione da parte dell’’Autorità di regolazione per i servizi pubblici e l’energia.

La produzione di energia termica per l’acqua calda, il riscaldamento e il raffrescamento da FER, i tempi, le percentuali e le modalità sono esattamente le stesse.

 

Come ridurre i consumi di ai acqua potabile


Al fine della riduzione del consumo di acqua potabile, sarà obbligatorio adottare una serie di dispositivi per la regolazione del flusso di acqua dalle cassette di scarico dei gabinetti che consentono, in alternativa, la regolazione continua, in fase di scarico, del volume di acqua scaricata o la regolazione, prima dello scarico, di almeno due diversi volumi d’acqua: il primo compreso tra i 6 e i 9 litri, il secondo tra i 3,5 e i 5 litri.

 

I sistemi di raccolta dell’acqua piovana

 

Per ridurre i consumi di acqua potabile, tutti gli edifici di nuova costruzione con una superficie coperta superiore a 100 mq. dovranno essere dotati di un sistema di raccolta della pioggia di dimensioni non inferiori a 4 metri cubi per ogni metro quadrato di superficie della struttura sino a un massimo di 15 metri cubi.  

 

Audit energetico: spese recuperabili

 

Al fine di far scendere sensibilmente i fabbisogni energetici del Titano, il pdl dà la possibilità alle aziende di “recuperare” le spese per le diagnosi energetiche, ovvero quegli studi approfonditi per “leggere” il livello di consumo dell’edificio.

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento